Sir Davy Humphry (1) ebbe occasione di fare un viaggio in Italia nel 1815, allo scopo di conoscere la natura e composizione chimica dei colori
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Nè da Bisanzio, di dove più che debole, sfinita la pittura riprese il cammino verso l’Italia, apparve tale coi predecessori di Cimabue e Giotto da
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naturale e bruciata, terra gialla d’Italia, giallo di Marte e simili. Per i rossi: terra rossa, terra rossa di Pozzuoli, terra rossa di Venezia, rosso
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in Italia fu l’abete, il pioppo, l’oppio ed il salice.
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Il famoso segreto fece in poco tempo il giro d’Italia, nè le rovine che produsse si limitarono al solo danno del colore alteratosi col tempo
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In Italia le tante pitture murali antiche resistenti alle ingiurie dei secoli e quelle che si venivano continuamente scoprendo negli scavi di Pompei
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considerazioni suggeritegli dai vari sistemi di pittura encaustica che dalla Francia facevano capolino in Italia, per tentare le prove che diffusamente
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Nel pullulare in Francia ed in Italia dei processi suggeriti come succedanei dell’encausto greco, i sistemi si possono ridurre a tre: la soluzione
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acqua di calce, metodo che sir Eastlake diceva in uso ancora in Italia e a Monaco, che si poteva lavare ed era resistente quanto l’affresco e riescire più
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nasce dalla terra, che sono terre di più sorta di colori delle quali io credo che ne sia per ogni banda d’Italia abbastanza per essere conosciute
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L’Armenini che nella sua vita nomade da l’un estremo all’altro d’Italia ebbe campo di raccogliere i suoi precetti vedendo operare tutti i più grandi
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, gli si affacciano le benemerenze che questi si andò procacciando dall’arte, come divulgatore in Italia di quel modo di dipingere, e col pensiero
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ingegni che attendevano alla pittura fuor d’Italia, cioè i pittori tutti di Francia, Spagna, Alemagna e d’altre provincie. Avvenne dunque, stando le
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gli insegnamenti diretti di Giovanni Van-Eych, mentre si moltiplicano le prove che molti pittori fiamminghi percorrevano l’Italia nella metà del secolo
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pare ritenere che «i Fiamminghi nel loro lungo soggiorno in Italia iniziarono non solo Antonello da Messina ma eziandio parecchi altri Italiani nella
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salvaguardare i colori dall’azione dell’umidità mancavano in Italia, dove l’olio non fu mai stimato necessario neppure in opere di decorazione murale
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Quand’ero in Italia, parlando un giorno con uno storico e critico d’arte dei più noti, ebbi l’occasione di constatare che egli credeva la Madonna del
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’olio come si usa oggi e pensarono che questo fosse il segreto dei fiamminghi, dei ponentini, portato in Italia da Antonello da Messina; mentre si
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