Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: io

Numero di risultati: 57 in 2 pagine

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Fisiologia del piacere

170020
Mantegazza, Paolo 39 occorrenze
  • 1954
  • Bietti
  • Milano
  • Paraletteratura - Divulgazione
  • UNICT
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mi si concede il diritto pericoloso di esser giudice di me stesso, io credo che questo libro sia onesto, e che la sue lettura possa ispirare onesti

o una corrente formata da una serie non interrotta di scintille, il sentimento è un'emanazione indefinita e indefinibile, che dal nostro io si porta

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nuovo clima si trovi. Ma qui, per procedere con progressione, dai piaceri più semplici saliremo ai più complessi ed elevati, dai sentimenti dell'io a

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coscienza è poco analitica; per cui non ci accorgiamo di amarci, e quindi non proviamo questo piacere. Nella giovinezza, i sentimenti dell'io sono

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Non credo necessario giustificare questa suddivisione, alla quale io non attribuisco alcuna importanza, ma che solo adotto come mezzo opportuno per

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I sentimenti puri dell'io, che partono da noi e in noi si riflettono, passando dagli affetti individuali a quelli che escono fuori di noi, formano un

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l'amore della scienza allo stato di purezza assoluta si conoscono appena come corpi rarissimi nei musei del bene; ed io temo ancora che i chimici i quali

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loro vanità. Io intanto perdono ad essi di buon cuore tutti i loro piaceri patologici, purchè riscattino le loro colpe con un tantino di sale. Tutti i

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che nel genere degli oggetti. Io, ad esempio, nella primissima età feci vero trasporto una raccolta di ciottolini, senz'esser mineralista; poi riunii in

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sentimenti più nobili, e diventa soltanto una colpa quando passa nel campo della pratica. Io conosco un giovane medico che si compiace infinitamente di

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l'altro essere al nostro sentimento, dà al piacere un carattere tutto nuovo, che distingue i piaceri freddi dell'io dalle gioie tiepide del tu. Man

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col piacere e col dolore, non è stata mai scritta e forse non lo sarà mai. Nè io tenterò di tracciarla, e le donne che mi leggeranno potranno accusarmi

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apparire del vostro angelo consolatore? Io sento ancora i baci che mia madre mi improntava caldi e ripetuti sulle mie guancie, sento ancora le sue parole

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sentimento è sempre nobile, perchè in esso l'egoismo è sempre vinto dalla generosità, e la formidabile parola dell'io è cancellata dalla grande rivale del

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dall'accordo della religione e della morale, misura la perfezione del culto di Dio, e beato chi potrà dire a se stesso: «Io sono un uomo religioso, perchè

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lo sviluppo di una forza, esige una lotta. No, il dovere non è largo dispensatore di gioie, ma i suoi cari e calmi conforti sono ineffabili, ed io ne

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quest'aspetto che alcuni economisti proclamano altamente che si debba in ogni caso impiegare i propri fondi su beni stabili e non sopra la carta; ma io trovo che

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cuore. Io non oso ammettere che la speranza possa arrivare a un eccesso di vita, a una vera lussuria di produzione da meritare l'appellativo datole da

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calde. Egli godè una crudele gioia, ed io che lo vidi ne ebbi paura. L'innocente sanguinario mi confessò che il sangue sparso lo aveva eccitato; e che

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, l'attrazione e la repulsione, il bene e il male, il piacere e il dolore... Fra i sentimenti dell'io, quelli che possono procurare le gioie negative più

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quali l'io risponde alla natura. Ma quando noi passiamo dal sentimento il più complesso alla più semplice azione intellettuale, ci sentiamo in un

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. Tutti questi mille accidenti si riflettono nello specchio della coscienza, dove l'io guarda e sorride. Non tutti quelli che pensano con voluttà

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temperare una fantasia troppo fervida. Io l'ho tenuta tranquilla per molti anni, dandole ogni giorno forti dosi di chimica e di microscopia.

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possono nè sommare nè dividere; e la memoria, che è l'unico anello che congiunge l'io dell'ieri coll'io del domani non ha saputo ancora ritrarre la

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acuto dell'osservatore più vedere una raffinata ipocrisia o un'ingenua delicatezza, invece io vi trovo un tratto di vero pudore del sentimento che mi

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circostanze ambientali e l'uomo che in esse si trova, perchè essa non è che l'armonia completa del nostro io col mondo che lo circonda. Le felicità nè si

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dell'elaborazione intellettuale; ma è la riflessione del nostro io nel mondo che lo circonda, è il prolungamento indefinito nello spazio del fremito

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fondamento rifiutare ad essa le oscillazioni del piacere. Perchè ciò avvenga, non è necessario in alcun modo la coscienza dell'io analizzatore, e tanto

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leggere una sillaba sul muso dei nostri parenti lontani. Io sfido lo stesso Lavater a rappresentare la fisonomia di un luccio che gode nel ghermire una

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, il più potente è il centro cerebrale. La stessa sensazione può essere voluttuosa o torturante secondo lo stato dell'io. VI. - Non è dunque un paradosso

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sentire profondamente il dolore. Io la chiamo sensibilità elettiva per il piacere. XXII. - Questa facoltà è quella che concorre più d'ogni altra a

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modificazioni sono tanto meno marcate quanto più importante e fondamentale è la facoltà che si modifica. Così, io ritengo che la facoltà di generare sia una

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ancora bandito dalla mensa la tazza comune. Io confesso però che vedrei con dolore abbandonare dalle nazioni americane la cannuccia del mate per

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questioni il consenso universale ha tanta importanza, io oserei chiamar malati quei nasi che sanno deliziarsi con l'assa-fetida, con l'aglio e col corno

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in una sfera più elevata, direi quasi che salgono dal ceto medio nell'alta aristocrazia. È per questo che io oserei dire, con frase ardita, che la

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sinistra; qualche volta si soffregano le mani l'una contro l'altra. Io mi ricordo di avere baciato una volta, in un vero trasporto di gioia, il mio

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sera a se stesso: Che cosa ho io fatto di bene? X. Aver sempre nella propria libreria un libro nuovo, nella cantina una bottiglia piena, nel giardino

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simpatia per qualche colore: io, ad esempio, amo con trasporto l'azzurro. Nei paesi caldi si preferiscono i colori più vivi, mentre, là dove il sole

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, accattabrighe. Questi disgraziati sono pochissimi, ed io dubito assai dello stato fisiologico della loro costituzione cerebro-spinale. Il fatto comune

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Come presentarmi in società

199901
Erminia Vescovi 9 occorrenze
  • 1954
  • Brescia
  • Vannini
  • paraletteratura-galateo
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che tradotti in buon italiano (e meglio non si potrebbe), suonano così: «E che io m'affidi a tale mostro? E non so io forse che non si può prestar

mettere una cura ancor maggiore, quel profumo di femminilità che una donnina di dieci e più anni deve ormai spandere intorno a sè. Io non parlerò dei doveri

lettori molti, io voglio sperarlo, possederanno il bene inestimabile della fede sotto quella forma che S. Paolo chiamò rationabile obsequium

sguardi. Non parlando del loro vestiario che dev'essere adatto alla condizione e all'età, e limitando qui le mie avvertenze al contegno, io credo che la

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volgendo lo sguardo dove io era, molto pauroso, mi salutò così virtuosamente che a me parve trascendere tutti i termini della beatitudine». Povero

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che disse quel tale statista: «Io misuro la civiltà di un popolo dalla quantità di sapone che consuma». Ma ognuno vede quale elemento di decoro e di

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avvertire talvolta: non è spettacolo per signorine. Ma io consiglierei anche le signore assennate a non intervenire: ciò che disgusta e offende i sentimenti

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dall'altra parte un sincero buon volere. E non dica la madre: Io sono più vecchia, ho diritto che i riguardi vengano usati a me, prima ch'io li usi a lei

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amico, persona di appetito invidiabile e di umore allegro. - Io - diceva egli - quando sono invitato, faccio onore largamente alle portate. Perchè, se i

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«Corriere dei Piccoli» 41, Anno XLIV (10 Ottobre 1954)

351753
AA. VV. 2 occorrenze

TI SBAGLI: SU DI UN MACININO COSÌ IO PROPRIO NON CI VENGO.

farò ben io... Il primo mulino del gruppo, ahi, lo aspetta a piè anche troppo fermo. E Don Chisciotte divora la distanza. Oramai son trenta metri

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