giostra di Rampino Silvio D'Arzo, Il pinguino senza frac e Tobby in prigione Antonio Faeti, I viaggi di Taddeo Elve Fortis de Hieronymis, I viaggi di
In un altro cortile c'era un pollaio socchiuso, ma la casa dell'uomo era vicinissima: dietro i vetri si scorgeva la sua testa che tratto tratto
venne una gran voglia di scoprire se era vero ciò che gli aveva raccontato la mamma. Il gatto era coricato su un fianco, con le zampe in fuori che
ritornerà felice! — Prometto! — gridarono i passeri dalla gronda. In quel momento, di fronte alle minacciose nuvole nere che mettevano paura solo a
Dio mio... muoio...! — mormoravano le farfallette svegliandosi dal lungo sonno, e per scappare scivolavano le une sulle altre e correvano in cerca di
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Una mattina che mamma passera non c'era, Cipí scappò fuori dal nido e saltò in cima al camino e vide un buco fondo fondo e nero come il carbone. E
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— Com'è carino, lo mettiamo in gabbia? — No, leghiamogli il filo alla zampa! — dissero i bambini e mostrarono l'uccellino alla nonna, alla mamma e al
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trasformerà in palline rosse e squisite. All'improvviso si sentí una musica leggera che vibrava lungo tutta la pianta. — Mamí, e questo che cos'è? — Le api
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aveva gli artigli e lui, zaff!, mi saltò addosso e mi strappò la coda. In quel momento i passeri smisero di ascoltare, spiccarono un volo basso e
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La passeretta dall'ala spezzata si rannicchiò tremante in fondo al cespuglio: — Cipí... oh che male... non posso piú volare, che farò? — Zitta
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! — Che c'è? — chiese Cipí sporgendosi fuor dalla tegola. Ma dovette ritirarsi in fretta, perché un altro vento, venuto dal mare, furioso gridava: — Uuuuu
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Quando il nido fu pronto, liscio, soffice e rotondo, Passeri vi depose tre uova e le covò. Di giorno Cipí andava e tornava dal tetto ai campi in
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partenza delle rondini! Muta era la campagna e s'udivano di quando in quando i sospiri delle foglie gialle che, dopo aver tanto lavorato, salutavano con
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, — cominciò una nuvoletta ai margini del gregge, — non sentite in voi qualche cosa di strano? — È vero...! — gridarono le altre, — le nostre gocciolane si
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quel porticato... — disse col cuore in gola, — ...vicino alla tana dell'uomo: grano! Fra i passeri corse un brivido di piacere e i piú affamati stavano
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vecchio passero. — Non temere per questo, — consigliò il vecchio passero, — vivi felice con la tua passeretta e lascialo in pace: è un tipo strano che
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I. Viveva nella città turca di Malatya un pittore di nome Sakumat, non giovane ma nemmeno anziano: aveva l'età in cui gli uomini saggi sanno stare in
che Dio non voglia, ma non s'alza ciglio senza scompiglio, e non salta rana senza far frana), accadde a Prato il fatto che vogliamo raccontare. In
9. Gentile iniziò la notte inquietamente. Tentava di separare le cose nel pensiero, metterle in un ordine qualsiasi, per contemplarle con qualche
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11. Per quella notte, Gentile non fece che guardare e riflettere, senza preoccuparsi di cosa pensasse il guardiano della sua inattività: ma l'uomo in
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corridoi del palazzo, che in parte Gentile conosceva. Arrivati ad un enorme cancello di legno scuro e lucido, che dava su un chiostro, l'uomo in nero tolse
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dei pennelli e dei colori, Gentile percorse per l'ultima volta i corridoi ornati e il passaggio segreto verso la stanza di Amilah. In realtà, egli non
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farti sanguinare l'anima, è necessario che dica la verità. Se non la dicessi, come una donnola prigioniera in una gabbia di carne, come un cuore
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2. Come Vasari dice, e Bandello ricopia, quando Filippo fu in noviziato, sotto la disciplina del maestro di grammatica, invece di studiare non faceva
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3. Veniva Filippo da Firenze a Prato, che nemmeno allora era gran viaggio, però da fare piú volentieri in compagnia che in solitudine. Gli camminava
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4. Lavorò Filippo, con l'aiuto di fra Diamante, a molte opere in Prato, ma non quella del monastero di Santa Margherita, il perché lo vedremo: e
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altra opera, in città, che la nostra: e arrivandomi notizie della tua bravura, oltre che del tuo lieto spirito, sospiravo come chi ha perduto, prima
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dorato dell'abside, riempiva lo spazio di una velatura immota, e sfiorava i volti chiari delle monache modellandovi ombre pastose. Suor Marta era in piedi
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, che certo conoscerai... — In verità no, madre Pia, — disse Filippo, tra sorpreso e pensoso. — Si vede che, parlando con rispetto, quel messere ed io
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, e che bell'esercizio di donazione devota sarebbe, in arricchimento alla disciplina... Sono anche sicura che, a cose avvenute, mescer Francesco tuo
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10. La chiara stanzetta riceveva dalla soglia, e in parte minore dalla finestrella, la luce del chiostro fiorito. Su uno sgabello al centro, a
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, il tuo sarà un lavoro ammirevole. Disse le parole con una specie di soprassalto gioioso. Poi tacque sorridendo, e aggiunse: — Spesso, in silenzio, io
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saputo, della bellezza in generale e della sua, piú cose di quante avesse appreso in tutti gli anni della vita. Le parole di Filippo le tornavano alla
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in alto, dove una mezza dozzina di tortore, spruzzo di caglio in cielo, vorticavano bianchissime. Cercò di non pensare al frate pittore e alle sue mani
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, come facevano le bambine, spostando rapidamente la mano sul volto. E poi, sempre toccandosi, riassunse in una le due parti del gioco:
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12. All'inizio del secondo giorno, in disparte, suor Caterina disse al pittore: — Frate Filippo, oggi faremo diversamente. — Perché, suor Caterina
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sulla curva che raccordava le pareti, le montagne continuavano, mutando tessitura e tinta, abbassandosi in colline brune, spoglie di boschi e ricche di
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, allargandosi sull'orizzonte come una fioritura luminosa. Scorrendo con lo sguardo il mare, si vedevano colori diversi. In certi tratti il blu, altrove
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9. Una notte Madurer si svegliò gridando. Sakumat e Alika lo trovarono sudato, aggrovigliato a se stesso nel letto, in un dormiveglia violento e
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fiori avevano steli brevi e corolle appena schiuse. Le condizioni di Madurer miglioravano di giorno in giorno; presto il bambino poté seguire il lavoro
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medici restarono a Nactumal per continuare le loro osservazioni. Si informavano continuamente sul suo appetito, gli chiedevano in modo giocoso notizie
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angoscia: come se, in essi, il bambino cercasse di spiegare qualcosa a qualcuno, o a se stesso, senza riuscirci pienamente. Quando si svegliava non si
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mia casa è la tua, e dei tuoi eredi. Se non vorrai fermarti nella tua casa, porterai con te metà della mia ricchezza in oro, pietre, spezie e stoffe
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li per via di terra una carovana che risalga la Mariza e l'Ergene, lungo l'antica pista. In meno di dieci giorni sarete a Costantinopoli, senza
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i suoi lineamenti erano quelli di un bambino di nove anni. Tuttavia niente in lui era incompleto o gracile: il volto era limpido e grazioso, gli
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Doge, muovendo il capo avanti e indietro in un assenso solenne. — Ma è il momento ora di parlarvi della ragione per cui io e gli Anziani della
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minareti, padiglioni chiari e catapecchie brune in contrasto, si rilevò: fiori una vastità orizzontale e complessa di vite, segni, movimenti, presenze
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percorreva interamente i quattro lati, ciascuno di cinquanta metri, era mosaicata in modo diverso: da geometrie ad angoli vivi prevalenti in quelle
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casse di legno lavorato, il letto ampio e alto che, in omaggio alle sue abitudini di straniero, era stato costruito appositamente per lui. Camminò
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diretto: uno sguardo che riempiva di sé completamente, come un orizzonte riassunto in un punto solo. — Io ti ascolto, Signore, — disse Gentile. — Il
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