Valletti in livrea portano in giro ricchi vassoi con rinfreschi. Grande animazione.
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(Desiré in marsina e Nicola in livrea, seduti al tavolino, giocano a domino: Sergio e due altri staffieri seguono in piedi la partita. – Dimitri
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In fondo, lampadari e doppieri accesi: nell’antisala una lampada veneziana scendente dal soffitto: fiori in ogni canto.
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(Fedora, in ricca acconciatura da teatro, ma avviluppata in ampia pelliccia, entra frettolosa. – Dimitri la segue tutto trasognato ancora. Desiré s
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(Loris disperatamente piange: Fedora lo bacia e gli asciuga le guancie: indi, scoraggiata, si lascia cadere in ginocchio ai suoi piedi, tergendosi
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(movimento di gioja in Fedora)
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All’alzar della tela, è cominciato il ricevimento. Nel fondo circola, aggruppandosi variamente, una folla multicolore di dame e cavalieri in abito di
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Ricevimento in casa della principessa Fedora Romazov, a Parigi.
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(Tutti scoppiano a ridere: indi risalgono in gruppo, meno Borov.)
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(In questo punto Fedora, sconvolta, smarrita, riappare fra i battenti.)
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Pietroburgo, d’inverno, in casa del conte Vladimiro Andrejevich, capitano della Guardia.
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(Loris entra frettoloso da sinistra: all’udirne i passi, Fedora balza in piedi.)
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(Alla minaccia, Fedora balza in piedi, e indietreggia spaventata: Loris si guarda stupito.)
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(Torce in atto disperato le mani, mentre De Siriex fa un cenno di protesta.)
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(Sergio, rideposta la bottiglia sulla credenza, corre in fondo a spiare. Tutti si guardano stupiti.)
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(Loris scorre, singhiozzando, anche una volta la lettera: Fedora è rimasta come impietrata in mezzo alla scena.)
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(Borov le fa cenno di tacere, additandole Fedora in deliquio. – Olga si ferma, ammutolisce, poi corre a Fedora.)
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Sul davanti, nell’antisala, in piedi, la contessa Olga Sukarev, circondata da Rouvel, Borov, Boleslao Lazinski ed altri signori.
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(Fedora resta a guardare pensosa; poi ridiscende. Sovra una mensola e una fotografia in un astuccio: la prende e la bacia.)
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(Lorek rientra, asciugandosi le mani a una tovaglia offertagli dall’Assistente; indi corre alla scrivania, e si mette a scrivere rapidamente in piedi.)
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(L’Agente s’inchina, e parte per il fondo. – Lorek s’avvia di nuovo alla camera di Vladimiro, e s’incontra in Fedora, che a lui ritorna ansiosa.)
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(Fedora, leggermente vestita di bianco, è sull’altalena, sospinta da Loris in costume d’alpinista. Ella manda lievi grida di terrore: egli, facendola
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Sul sinistro lato del fondo una porticina aperta mette nello spogliatojo visibile in parte, dentro il quale notasi un altr’uscio comunicante con la
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(Grech, Ivan e l’altro Agente escono dal fondo con le rivoltelle in pugno. – Tutti i servi e le cameriere si ritirano silenziosamente uno a uno nell
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(Si fa il segno al modo ortodosso; indi bacia la croce, e se la ripone in petto. Tutti i servi si segnano insieme a lei. – Breve pausa.)
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(Basilio solleva il canestro e lo porge a Olga, la quale depone alcuni fiori in grembo a Fedora: questa li accarezza: ne prende uno, ma le cade tosto
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(Olga, in costume da sportwoman, discende spigliatamente dallo châlet, e si avanza verso De Siriex, che le muove incontro per nasconderle lo
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(Fedora legge sottovoce, rabbrividendo: molti invitati le si affollano intorno: il dispaccio passa di mano in mano.– La costernazione si dipinge su
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Ecco le vesti in viola che vanno nel basso a tramutarsi in rosa fra rami e fiori e a stormi di grigi passeri volanti!, –
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Oh, il disperato urlo di terrore di Osaka, ritto davanti alla finestra spalancata, gli occhi in quel profondo nero dell’abisso nel cui fondo, ironia
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(Un cenciaiolo, tutto solo in disparte, canticchia un «Elogio alla Luna»:)
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(La mousmé – che fantasiosamente sente il linguaggio caldo della Luce e lo traduce in bontà, carezze, promesse, è Iris; è lei che infantilmente si
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(Kyoto le coglie appunto in quell’abbandono di oziosa trascuratezza – e le investe:)
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E in quell’aere freddo e muto, che la primissima alba ingrigia debolmente, in quei supremi delirii del dolore fisico e della disperazione del
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(Kyoto fa cenno di introdurre in scena Dhia e dar principio così alla rappresentazione:)
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desiderî di fanciulle, di mostri rimorsi d’uomini, – o bei colori, la capricciosa fanciulla vi spreme in gocce incoscienti, ma pure voi anche in quel
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ecco quelle candide, ove a striscie corrono in ogni senso, come insetti, i misteriosi caratteri nipponici!, –
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Il Cieco, inconscio d’ogni cosa, invano trattenuto da alcuni, continua inferocito in quella rabbia di scagliare fango e ingiurie.
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Là in un angolo un bouddah ride, i piccoli occhi sfuggenti, la enorme epa floscia giù a sfascio sul loto simbolico che gli fa da piedestallo.
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Come in un gran velario di nebbie, tutto inonda una tinta diafana e indecisa; – è la incertezza del primo raggio, ma gradatamente poi, ecco!, i primi
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In gruppo, le kamouro e le guèchas si ritirano nell’angolo più oscuro e abbandonano sola Iris così alle fiamme di tutti quegli sguardi umani!
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in un attimo vi sale)
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(E il taïkomati si allontana dalla verandah e si accosta ad Iris che le kamouro e le sapienti guèchas hanno in un batter d’occhio abbigliata – e la
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Rapide le cinque teste si piegano a toccare colle fronti il suolo, le persone grottescamente ripiegate e strette quasi in nodi indefinibili di cose
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Iris prorompe in gran pianto; – le lagrime che le tumultuano nel cuore sono salite agli occhi e pel varco dei bruni sguardi che esse velano, inondano
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tesori del mondo, giù in questo fango di cose morte.
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(E il giovane torna presso il letto a guardare e lascia ricadere lento il velario sulla fanciulla addormentata; poi trae con sé lontano in disparte
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L’annoiato signore guarda a lungo, con bocca semichiusa, con occhi larghi, le mani stese in atto di afferrare, poi scostandosi e allontanando
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! di falchi! Montagne! Laghi! Pesci! Gatti in furore! Una tutta a bimbi! Una tutta a donne nude tra farfalle, fiori e arabeschi vertiginosi! mentre, da
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Ed è in quella trionfante visione che gli occhi della mousmé si chiudono, onde sul suo pallido viso è ancora la calma della tenera giovinezza
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