La finestra della stanza in cui riceve affaccia su una piazza dove, dall'alba al tramonto, c'è mercato.
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La nuova ala del cimitero di cui è ancora possibile prenotare i loculi. Una bella parete di mattoni a vista, e in un silenzio, in un verde, sembra un
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Anziane e vedove, tornano a vivere insieme nella casa in cui trascorsero una giovinezza allegra e accordata.
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“Arrivato in ritardo."
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moltitudine, in tanti lo abitano, a loro volta testimoni, residui di una storia residua, compagni di un viaggio inarrestabile. Finanche i morti, gli usciti
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Il 7 luglio, mercoledi, torno in un caldo che ossessiona dal lavoro, per pranzare con te.
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Una domanda a cui rispondo in fretta: sono in un vento che annuncia un temporale, ascoltando una radio notturna che parla di futuro.
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Due soldati, entrambi del Sud. Vengono sorpresi mentre si baciano, in camerata. Uno viene immediatamente trasferito. L' altro rifluta di muoversi
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Racconta che da anni paga la stessa pigione per lo stambugio in cui disegna e dipinge.
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In memoria di mio zio Giuseppe Zani ; nato a Cesena il 15 marzo 1923, soldato di leva, morto nel campo di concentramento di Gross Fullen, in Bassa
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fiume. Dice che in Calabria ha visto trote enormi in una vasca di cento metri per lato. Gli occorre una vasca uguale per allearci trote e cavarne
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Partirà di mattina, in agosto. davanti alle telecamere. Lascerà per due anni il letto con le lenzuola di seta, la credenza stracolma di marmellate e
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Parte in roulotte con il dobermann di un anno e con un ragazzo esperto di motori.
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In commissariato, per più di due ore, ha fatto il muto, poi ha parlato in russo. Allora hanno chiamato un interprete, che ha tradotto frasi senza
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responsabilità.Da un parente, che torna spesso in paese, M. viene a sapere un poco della storia del ragazzo. A nove anni, lavorando con un muratore, cadde da
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M.. in ospedale, incontra il ragazzo. Questi racconta di essere venuto a Roma da un tale, conosciuto durante una festa in casa di amici, che si era
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sferza la sdraio dove resta tutta la mattina con una borsa di acqua calda tra le gambe. Ha paura. Di nascosto si cuoce un uovo in un tegame. Tra la
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Cameriere in un ristorante vicino al mare, si lamenta del suo recente viaggio in Turchia. Giura di non tomarci mai più. Dovunque ha trovato uomini
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Dice che il prossimo anno andrà per le vacanze in Marocco, dove potrà starsene con lo stesso ragazzo per intere giomate. Oppure andrà in Sicilia, a
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Il coperchio della scatola del ghiaccio, scomparso a maggio, lo ritrova in dicembre nello scomparto in alto del guardaroba, in mezzo alle coperte e
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A volte, in pochi righi, appare l'allegria, passa velata la morte. Una folla, in cammino verso il giorno o la notte, verso il ricordo o la
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In casi come questo sorridendo, un pochino vergognandomi,di solito rispondo, rispondo una qualsiasi cosa; così nell'attimo stesso tutti e due
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Una sera, ero in ritardo, con un asciugamano, inavvertitamente, ho urtato una preziosa bottiglietta di profumo, che è caduta. I pezzi sono stati
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Il sole che nel nuovo parco cittadino si appoggia in silenzio sulle schiene dei cam e delle madri, e si rifrange sulle ciglia dei bambini
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bagnare la terra, aumentando il contrappeso del vaso sulle foglie. Chiudendo gli occhi sembra di essere in montagna perché il nimore delle raffiche sugli
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Adesso io starei qualche secondo in silenzio, pensando ai sassi.
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chiaro. Nella sola camera rimasta in questo piano, che è la vostra, continua dal corridoio il legno del vecchio salotto. Così la novità sta tutta nella
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L'arancione che si vede guardando da dentro le palpebre chiuse se si tiene la faccia contro sole, specialmente in un giorno di maggio, quando il
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Se il destino è nel nome, il mio sta impallidendo fino a spegnersi e forse si disfa: una sconosciuta in un posto sconosciuto.
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La famiglia di lei: il padre in guerra con i figli, li scaccia, gli rinfaccia il pane. La famiglia divisa in due schiere: una, capeggiata dalla madre
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da pranzo, su cui la moglie posava dolci e bevande. Laureato in Cirenaica, ne faceva fede il diploma in mostra nello studio, una volta gli sfuggì di
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Non la morte, ma i morti mi raggiungono oggi e mi abitano, come padroni delle notti. Sono in Scozia e cammino lungo il fiurne Black Water Acqua Nera
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Mi volto, in silenzio, e torniamo indietro, senza più il piglio di chi sfida anche un implacabile acquivento. Di buon grado, muto, vado verso
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riposa in larghi specchi d'azzurro: Vita e sogno che in fondo alla mistica valle Agitate l'anima dei secoli passati: Ora per voi la speranza Nell'aria
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Passata la Madonna dell' Orto e seguiti per pochi passi i portici del centro svoltai poi su per la rampa che conduce all' ospedale e giunsi in breve
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(traendolo in disparte, sommesso
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, alla luce dell'allegra festa, vidi brillar quella tua bionda testa, e sui tesori del tuo petto ardente piovean collane di perle d'Oriente, e in una
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Quando ti parlo,come uno sparviero sono leggero ; come l'augel che bee l'aure remote in cui le note vibran forse degli angioli d'Iddio! Sul cranio
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Io voglio farmi un piccolo convento, lontano, solitario, in riva al mare; colà, pieno di sole, in mezzo al vento, starò lieto e tranquillo ad
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tondo viso in foco e il parlar roco - delle dee baccanti! Oh le donne,oh le chiacchiere del prato! Che laconismo! Nessun ti chiede, là se sei soldato
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Suonano a esequie, un feretro s'avvia, un prete è in allegria. O mio canestro di olezzanti fiori, tavolozza di forme e di colori, o stelle che dal
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caffé sbadiglia d'arte, per noia e moda, che il nome mio non s'oda, o ch'ei lo insulti io vo'! L'insulto e la calunnia, sposati in un sorriso, non
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sbadiglia? come un feretro sei gaia!... in un dente che somiglia a una torre rovinata, ho una danza forsennata di stranissimi dolor. Queste spiagge solitarie
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Uom, tu che nasci in maschera, e mascherato muori, osi insultar, se incognito è anch'esso il Dio, che adori? Vorresti tu conoscerlo ed affisarlo
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- Sulla porta dell'ospizio, dove usciste in lenta schiera, che vi dice, o miei vecchietti, questo sol di primavera? Oh narrate di che palpiti
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, e lieto si apparecchia alla discesa in mar! Or che son muti i cembali nell'aule dei palazzi, e, in larghe pieghe, immobili riposano gli arazzi, né
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Nato pel cielo, e tutto in quello assorto, spirto in esilio sulla nostra mota - spirto creato per fulgere - e morto come un ilota! Anima invasa da
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È l'ora in cui gli augelli accovacciati la testolina ascondon sotto l'ala; le lucciolette ricamano i prati, e canta a vespro la fulva cicala
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Quanti vivon cercando un po' d'oblio, quanti sono in esilio e quanti in fuga! Come si paga d'esser nati il fio, come ogni dì novello è nuova ruga! Si
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ALL'AMICO RIGHETTI Sole, non io ti accuserò di assenza; gli uomini, infin, che mostranti di bello? Che non osan costoro in tua presenza? Vieni, vai
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