: ma dovette smettere gli esercizi al trapezio in seguito ad una caduta. Divenne modella; i maestri impressionisti la predilessero, fu eroina di
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impressionisti.
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accorgersi che esiste un grande continuatore degli impressionisti nel 1915.
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stabili a Parigi, aveva appena vent’anni: i maestri impressionisti avevano già persuaso i primi mercanti e non era lontano il momento in cui un
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apparire forse l’ultimo degli impressionisti validi, e mai un «rivoluzionario» tra i nipoti. Divisionisti, fauves, espressionisti, cubisti, lo lasceranno
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: come rispettavano, ma in pectore non amavano, gli Impressionisti.
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paraventi, ma che rappresenta una intenzione e un modo di essere comune a tutti gli Impressionisti; fare della pittura da una scena di vita reale, rendere un
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aneddoto; ma, senza aver l’aria di liquidare il Bonnard più adulto, in omaggio al Bonnard apprendista degli Impressionisti, vogliamo sottolineare il
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’inevitabile sviluppo: lui più di tutti è riuscito a portare fin dentro il quarto decennio di questo secolo la parola degli Impressionisti senza turbamenti e
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rigatteria, un trasognamento dato da una buona e abbondante digestione. L’ultimo dei pittori impressionisti è morto nel 1947, quando anche una seconda
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allo stato di semplici «fatti visivi»: senza dubbio nell’arte degli impressionisti della seconda fioritura (Gauguin, Van Gogh, Seurat) al modo di
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fedeltà agli impressionisti), ebbe uno sviluppo non dentro l’avanguardia storica, ma a fianco di essa, non cogliendone via via l’insegnamento, ma
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maestro francese di eccezionale fantasia a confronto dei suoi colleghi impressionisti famosi, si deve a lui riconoscere il merito di una esemplare
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il liceo di Pietroburgo avverti la grande lezione dei pittori impressionisti, con una lucidità e una intensità di tocco degna di un allievo di Monet.
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figurative ma apertamente e anche sentimentalmente narrative», per cui i modi tardo impressionisti, almeno fino al 1930 circa, più che confluire in quelli
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bei pezzi di quel movimento (come ad esempio «Bagni» del 1915) arriva alla sua «sistemazione» definitiva tra gli ultimi impressionisti, è singolare
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L’abbandono dell’avanguardia e il ritorno o il ripensamento dei modi impressionisti, avviene dunque in Pougny poco prima del 1930. Va detto che egli
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di trapasso dalle esperienze degli impressionisti alle scuole di avanguardia.
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pittore norvegese, per la prima volta intorno al 1885, e la seconda volta dal 1889 al 1892, con gli Impressionisti nei suoi viaggi a Parigi; non v’è
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esplicito, diretto, carattere mitologico, esprimessero una tipologia, al di là di quella troppo naturale suggerita dagli Impressionisti. Non valeva per
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appagatezza in cui operarono gli Impressionisti (in un mondo di credute e dirette sensazioni) al mondo della revisione critica, alla indagine psicologica
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la sua vis critica, per la immissione dei suoi contenuti psicologici, moralistici dentro il mondo degli Impressionisti. Ecco perché uomini in tuba di
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’arte di Munch, troppo tormentata per essere soltanto pittura (la pittura degli Impressionisti) e troppo poco pittura per rappresentare a pieno i
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Dagli impressionisti in poi la pittura mondiale si è mossa e sviluppata attraverso forme ben riconoscibili, alle quali gli artisti dei vari momenti
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la pittura che ha preceduto Picasso, dai Bizantini agli Impressionisti, è statica per eccellenza; Picasso, in molte sue opere, esprime invece il
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Impressionisti e approfondito da Cézanne. Già i critici parlano di «petits cubes», di «bizzarreries cubisque» e nel 1911 il gruppo cubista può presentarsi
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’avanguardia che più di ogni altro sappia riproporre entro schemi nuovissimi la pittura di secoli precedenti: dagli Impressionisti a Chardin.
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Impressionisti. Abbiamo fatto un ulteriore giro nella Mostra con l’intenzione di tenerci il più possibile dalla parte del pubblico, non nel senso di
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di ribelle, poteva esprimersi, senza ricalcare i passi degli ultimi Impressionisti e dei primi Fauves; il suo sentimento «decorativo» aveva una
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, tutta filtrata dai portati impressionisti delle ultime fioriture (Gauguin, Van Gogh, Seurat) dei Fauves. Perché Kandinskij non è un conservatore, ma
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raffinatissimo sul filo delle emozioni sensibili, scoperti dagli Impressionisti. Si guardi la «Composizione» del 1914, come richiama nella tavolozza e
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timbrici del Van Gogh di Arles, delle liste di luce-colore dei grandi impressionisti, veniva attualizzato, reso presente nel gusto dell’ultima
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impressionisti in una armoniosa architettura, vegetale o floreale (qui l’aggancio con le ultime avanguardie è ancor percepibile).
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recente avanguardia e sta dentro il binario di quel grande viaggio teorema, che partendo dagli Impressionisti, arriva fino a noi; così calibrato e
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Pittore colto, indubbiamente, e scaltrito, per la lezione imparata a Parigi dagli Impressionisti di tre generazioni, non patì mai il complesso di
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tele di media grandezza, delle decorazioni sensibili degli impressionisti astratti. Meglio così, dunque; un punto all’attivo per Mafai, che noi — per
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Mostra, ha voluto ricordare, bontà sua. Né qui staremo a ripeterci. Ma in un punto del nostro saggio (pubblicato nel volume «Dagli Impressionisti a
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— le panchine dei giardini pubblici del «Novecento» — Maccari disegnava e dipingeva «per suo conto» innamorato degli Impressionisti, quelli veri, non
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Ben venga dunque, nel 1950, questo impressionista in ritardo: in Italia, impressionisti convinti, che sappiam bene la lezione, che piglino un pizzico
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della sua produzione astratta, acquistando così la fama che gli era stata negata nei passati decenni, quando operava nei modi impressionisti e della
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iniziale, divisionisti: ma come esiste una generazione precedente a questa dei futuristi, la generazione degli impressionisti italiani che appresero
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francese, il giro allarmante e matematico della scuola di Parigi dagli Impressionisti in poi: rivalse simbolistiche della Se cessione, naturalismo e
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Una osservazione si è spinti a fare dinnanzi alle opere di Delacroix, di carattere più psicologico che critico, e cioè che, mentre gli Impressionisti
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La notizia della morte di Maurice Utrillo, ultimo dei grandi impressionisti francesi viventi, ci ha fatto ricordare una avventura di cui fu
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