(il Principe Yamadori attraversa il giardino seguìto da due servi che portano fiori)
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(si ode la voce di Sharpless il Console, che sale il colle)
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(Butterfly prende il bambino, lo mette su di una stuoia col viso voltato verso sinistra, gli dà in mano una banderuola americana ed una puppattola e
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(altri saluti – e dopo i convenevoli, Goro accompagna il Console, il Commissario e l’Ufficiale presso un tavolino coll’occorrente per scrivere. Il
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(il Console ridendo, ringrazia)
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(Butterfly si copre il viso vergognosa)
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debole gesto indica il bambino e muore. Pinkerton si inginocchia, mentre Sharpless prende il bimbo e lo bacia singhiozzando).
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(Suzuki lascia Goro, il quale tenta di giustificarsi)
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(Suzuki è in faccende per preparare il thè)
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(Goro corre in fondo e scompare discendendo il colle)
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In fondo, al basso, la rada, il porto, la città di Nagasaki.
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(Butterfly, aiutata da Suzuki, va a prendere il necessario per la toeletta)
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(e tutti si prosternano innanzi a Pinkerton, tranne il Commissario e l’Ufficiale).
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Porta il bambino presso lo shosi, nel quale fa tre fori: uno alto per sé, uno più basso per Suzuki e il terzo ancor più basso pel bimbo, che fa
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(L’Ufficiale dello Stato Civile ritira l’atto e avverte il Commissario che tutto è finito)..
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(Lo zio Yakusidé e il bambino sono sorpresi a far man bassa sui pasticcini: scandalo dei parenti)
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(Appaiono, superato il pendìo della collina, Butterfly colle amiche, tutte hanno grandi ombrelli aperti, a vivi colori).
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parenti osservano curiosamente i due americani, chiedendo spiegazioni a Butterfly. Ultimi arrivano il Commissario imperiale e l’Ufficiale del registro
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(La madre s’interpone per difendere Butterfly, ma il Bonzo la respinge brutalmente. – Pinkerton infastidito, si alza e grida al Bonzo:)
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(alla voce di Pinkerton il Bonzo si arresta stupefatto!… poi con subita risoluzione invita i parenti e le amiche a partire)
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(Butterfly, furente, corre al reliquiario e prende il coltello che servì per l’hara-kiri (suicidio per condanna) di suo padre, gridando:)
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(Su dal sentiero si avvicina un confuso e gaio gridìo. Pinkerton e Sharpless si recano in fondo al giardino osservando verso il sentiero della
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Il velo, che copre il capo di Nerone, cade. Appena il volto di Nerone si scopre,
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Nello stesso tempo s’è spento il raggio che illuminava Asteria. Il sacrario ripiomba nell’oscurità.
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Il littore tenta d’interporsi co’ fasci, ma Simon Mago s’è già slanciato sulla Vestale e le strappa il velo.
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Sulla scala del podio è comparsa una Vestale. Ha il capo coperto dall’infula e il viso nascosto da un velo; ogni suo vestimento è bianco.
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Il Circo Massimo
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Il tempio di Simon Mago
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Dicendo queste ultime parole accenna ad una località oltre il tumulo, verso Albano. Simon Mago depone l’acerra presso l’apertura della cripta, poi va
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Gobrias beve presso il lettisternio.
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S’intravvedono nel fondo Simon Mago e Gobrias poveramente vestiti. Simon Mago ha il capo coperto da una calàutica i cui lembi sciolti gli mascherano
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Le grida di terrore aumentano e s’avvicinano. Il fumo penetra nell’Oppidum e s’ode Gobrias che grida: «L’incendio è nelle fornici!». Altre voci
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Il Decurione e due Guardie afferrano Asteria.
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Nerone guarda paurosamente il sepolcro dove sorgeva Asteria.
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Ancor più nel lontano risuona il canto di prima:
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Rubria è rimasta sola nell’orto. Il canto s’affievolisce allontanandosi.
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Nella cella i devoti guardano, in atto d’ansiosa aspettazione, il calice raggiante.
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Il salmo nella cella è cessato; ritorna la calma anche nel sacrario.
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Il Popolo irrompe in scena, restando pur sempre sull’Appia e correndo verso Albano.
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Il tempiere gira fra i fedeli con un piatto per raccogliere le offerte.
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Rubria si vela il viso e s’avvia rapidamente dalla parte di Roma.
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Segue un momento di tregua; Tigellino se ne vale per ripigliare il racconto.
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Le Dirci hanno varcato il portico e sono spinte dai bestiarii verso l’arena.
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funeraria; il lumignolo si ravviva e riarde. La donna s’inginocchia, inclina il capo sulla tomba, congiunge le mani e, nell’alto silenzio che la circonda
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La luna s’è rannuvolata. Nerone piglia la tazza, ma esita a versare il sangue sulla fossa.
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Asteria è trascinata dai Pretoriani e dalle Guardie Germane fuori dal Tempio. Il coro la insegue minaccioso.
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Passano sull’Appia due giovani viandanti; quello che canta poggia il braccio sulle spalle dell’altro. Vanno verso Roma.
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Rubria fa cenno a Fanuèl, il quale s’affretta a riempire la ciotola coll’acqua dei fonte e gliela porge.
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Ricomincia il tumulto del Circo, s’odono a diverse distanze le grida: «Age jam! – Evax! – Ahè! – Ahè! – Euge! – Eho! – Eho! – Vogliam le Dirci!».
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Frattanto la più sordida plebe del Circo s’è riversata nell’Oppidum. Nerone, presso la porta pompae, attende cupidamente il passaggio delle vittime.
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