Nella camera, tappezzata di un color grigio perla, il letto matrimoniale ampio, chiaro, di una ricchezza severa, non faceva macchia; appoggiato alla
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ossa proprie che avevano dovuto piegarsi fin da piccino ai più duri lavori, il suo stomaco che aveva patita la fame, la sua schiena che era stata
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Il nome glielo aveva imposto la mamma, sperando che con quel nome la sua bambina dovesse proprio parere un angelo tale quale. Già degli angioletti
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— È morto — disse il dottore, lasciando andare mollemente sulla coperta il polso che teneva fra le dita. — Proprio morto? — domandò la sorella
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Le maschere uscivano a crocchi ed a coppie dal teatro; il veglione, quella notte, era animatissimo. Attraversando la piazza, sotto i fanali di luce
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La zia Severina entrò nella sua camera, spingendo l'uscio col piede perchè tutte e due le mani erano occupate a reggere il candeliere e i doni avuti
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e tosto le passò per la mente il gaio volto ridanciano di chi aveva scritti quei versi sul taccuino, dopo una cena di capodanno, a occhi lustri e
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Nella culla tutta bianca il bambino si era svegliato, girando attorno i poveri occhi illuminati dalla febbre. Da quanti giorni soffriva, da quanti
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Nel chiarore argenteo delle stelle che illuminavano da sole il paesaggio, il campanile si ergeva sul mucchio delle piccole case, a guisa di
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