Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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I bollettini della guerra 1915-1918

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AA. VV. 10 occorrenze

L’artiglieria nemica dal Monte Panarotta in Val Sugana rinnovò il bombardamento su Borgo, ormai deserto, e dalle adiacenze di Cherz in Val Cordevole

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Pagina 69

Il nemico intensifica da qualche giorno il lancio sulle nostre linee di manifestini incitanti alla diserzione e di diari di guerra contenenti

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Pagina 72

Nel settore di Tolmino dopo il nostro attacco del giorno 9 su Santa Maria sono stati segnalati forti reparti nemici che per il vallone Tominski si

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Pagina 76

Sul Carso nella notte sul 12 il nemico avventò sulle nostre linee un gran numero di bombe ad alto esplosivo. Il rapido intervento delle nostre

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Pagina 77

Nell’Alto Cordevole il nemico spiegò un grande numero di artiglierie pesanti colle quali iniziò il tiro contro le nostre da Col Toront a Col di Lana.

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Pagina 77

Il sommergibile francese «Papin», aggregato alle nostre forze navali, silurò il giorno 9 corrente nel medio Adriatico, presso Capo Planka a ovest di

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Pagina 77

Nella conca di Plezzo venne ripreso il tiro contro il forte Hermann, di cui ormai non resta in piedi che la casamatta, dalla quale parte ancora

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Pagina 82

Sul Carso la sera del 23 il nemico effettuò un attacco contro il bosco «Ferro di cavallo» da noi recentemente conquistato; dopo intensa azione di

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Pagina 82

L’artiglieria nemica lanciò qualche granata incendiaria su Monfalcone, Mandria e Adria, ma il rapido intervento delle nostre batterie fece cessare il

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Pagina 84

Nella zona del Cevedale il nemico tentò ancora qualche attacco in direzione di Capanna Cedeh, ma l’assidua vigilanza e la salda resistenza dei nostri

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Pagina 84

I bollettini della guerra 1915-1918

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AA. VV. 3 occorrenze

Passato il fiume fra Scefai e Regepai, i bravi territoriali assalivano e dopo accanito combattimento espugnavano il villaggio di Kuta.

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Pagina 251

Il maltempo imperversa in tutto il teatro delle operazioni: nella zona montuosa sono cadute le prime nevi.

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Pagina 252

Nella zona fra Vallarsa e la testata del torrente Posina il nemico, dopo intenso bombardamento delle posizioni, da noi conquistate il giorno 10, ne

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Pagina 255

I bollettini della guerra 1915-1918

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AA. VV. 2 occorrenze

Le nostre colonne incalzando le sue retroguardie occuparono il dì seguente Kruscevo e il 27, nonostante le difficoltà del terreno avevano superato

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Pagina 563

Nelle Giudicarie la notte sul 29 dopo violenta preparazione di artiglieria sviluppatasi su ampia fronte, numerosi reparti nemici, varcato il Chiese

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USI,COSTUMI E PREGIUDIZI DEL POPOLO DI ROMA

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Zanazzo, Giggi 35 occorrenze

1. Il velo. 2. La campana. 3. Lettera L.\Cap\ 4. Anna Poli: A Nnapoli, ecc. 5. L’orologio. 6. Il lume. 7. I bottoni. 8. La pioggia. 9. L’orologio. 10

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I giocatori (due, quattro, sei) fanno il tocco. Il preferito dalla sorte batte il suo bottone, o il suo soldo, contro il muro, il quale soldo, di

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Il capo della brigata de’ giuocatori fa da mamma e siede. Si fa la conta, ed il sorteggiato va a nascondere la faccia tra le gambe della mamma. I

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Dei quattro giocatori più grandi, uno fa da capo-giuoco, un altro da Madonna, il terzo da Angelo e il quarto da Diavolo. Il capo-giuoco dà a ciascuno

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giocatori. Quello che è re comanda. Egli allora chiama il gatto, e gli impone di trovare il sorcio, dicendo: — Gatto, trova sorcio. Se il gatto non

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Scherzo che si fa ad altri prendendogli il mento fra il pollice e il medio, e premendogli intanto le labbra con l’indice.

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Anche questo giuoco si fa come i due precedenti; soltanto varia in questo, che il giocatore che mandò la sua moneta più distante dal maróne (che in

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Si fa la conta; quello cui va il punto del conto va sotto. Si fa una riga in terra, per indicare il punto dal quale si deve spiccare il salto

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Passatempo fra due bambini. Il primo dice al compagno — Sei stato alla vigna? Questo risponde: — Sì. E l’altro: — Hai visto la scimmia? E il secondo

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Alla nota 5 del sonetto: Li bballi nôvi il Belli così descrive questo giuoco, ancora in voga. "Fra i molti saporiti giuochi praticati in Roma, anche

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le mani in modo che nulla possa vedere. Il paziente, stando così curvo, deve tenere il piede destro levato, il quale piede sarà sostenuto dal

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Dopo fatta la conta, tutti i giuocatori, la maggior parte donne, siedono disponendosi in fila o in circolo. Il capo-giuoco prende allora una ciavatta

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Si prendono, un dopo l’altro, i ditini del bambino, e per ciascuno di essi si dice: Questo (il pollice) dice: Ho fame; Questo (l’indice) dice: Nun c

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E come il Sartalaquaja, e a’ miei tempi non era affatto conosciuto. Ogni giocatore nel saltare il compagno curvato, deve ripetere il verso della

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Il cialdonaro, il venditore notturno di cialdoni dalla voce stentorea che gridava: — Cialdonâroo, cialdonii: quattro per un bajocco!

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Si fa in parecchi ragazzi. Dei tre designati dalla sorte, uno fa il diavolo zoppo, e deve camminare con un sol piede; il secondo fa da portiere, e il

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Passatempo che consiste nell’indovinare quale è il millesimo di una moneta da un soldo che lo scommettitore tiene in mano dalla parte dell’arma

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Si fa la conta. Il sorteggiato si pianta nel mezzo de’ suoi compagni, pronto ad afferrare il primo di essi che non tocchi ferro. Per esempio: una

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Si fa la conta. Colui cui torna il conto deve ritirarsi in una camera vicina. Allora il capo-giuoco con gli altri giocatori combinano uno scherzo, o

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, e possono essere molti, pagano la quota stabilita, un quatrinello (centesimo), un soldo, due, ecc. Colui il quale dirige il giuoco conta il danaro

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A chi va la conta, prende il mazzaròcco o la mazzaròcca (vedila al gioco Morè- morè); poi invita il compagno a tirare a pari e caffo; se questo nel

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procurando di tirarvi vicini de’ soldi. Prima si fa la cónta; e a colui al quale tocca il punto al conto, getta il ciololetto detto bóccia o maróne, e poi vi

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Proibendo la legge mosaica agli israeliti di accendere il fuoco nei giorni di festa, alcuni sfaccendati cristiani, il venerdì sera, dall’ora in cui

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Col gesso o col carbone si segna sopra un impiantito una figura come la seguente. Si fa la conta. A quello cui va il conto prende un sassetto, o una

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Due fanno a pari e caffo. Il perditore, ogni volta che sbaglia, riceve dall’altro un tuzzo, cioè un forte colpo dato sulle spalle, prima con la punta

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? — Pijatevelo da voi — gli risponde il finto venditore, e gli esibisce il di dietro del suo carico, che il compratore solletica e pizzica fingendo di prendersi

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Il fanciullo designato dalla conta è il nonno. Cammina curvo, facendosi sostegno del bastone, come se veramente fosse un vecchio cadente. Gli altri

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il giocatore destinato a fare il cucuzzaro, e inventa una storiella qualunque. Per esempio, dirà — ’Stammattina so’ ito all’orto, e ho visto che mm

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Uno della brigata finge di vendere pignatte. Alcuni altri lo circondano e gliene domandano il prezzo. Il dialogo, presso a poco, si svolge così

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Nella stagione primaverile, ancora fino a pochi anni fa, il capraio, con il suo gregge, si partiva, nella notte, da parecchie miglia lontano, per

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Si piglia una manina al bambino, e mentre gli si fa il solletico in mezzo alla pianta, lungo il braccino e fin sotto il mento, si canticchia: "Bèlla

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Si fa la conta, e colui il quale viene dalla conta designato, si chiama bùzzico. Costui correndo deve acchiappare uno de’ suoi compagni, il quale per

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Il Castelletto è un mucchio formato di quattro noci, delle quali una si sovrappone a tre che ne formano la base. Talvolta il castelletto è formato di

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corsa, si cambiano l’un l’altro il posto che, chi è nel mezzo, corre ad occupare. Se egli vi riesce, il giocatore rimasto privo di asilo va nel mezzo, ed

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"O bbiferari, erano anch’essi abruzzesi. Vestivano — scrive il Belli — un pittoresco costume e venivano nello Stato pontificio sul cadere del

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