Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Trasparenze

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Praga, Emilio 38 occorrenze

Trasparenze

Quando mi sei lontano il cuor mio non sa più perché sia vivo, fanciullo mio giulivo, e mi sento infelice in modo strano, quando mi sei lontano

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,... non si levano il cappello. Splendi agognando al dì della partenza; e ristucco di farci il zolfanello, di tanto in tanto perdi la pazienza! Sole, il

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O primavera, gioventù dell'anno, gioventù, primavera della vita. Creso pagò con lucciole ed Elena ha sorriso: la terra e il paradiso favellano d'amor

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Coronato di rovi e di pruina ecco il Febbraio. Buone madri, cui desta alla mattina la pioggia che vien giù rapida e fina, e il canto del rovaio

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Era canuto e amava il crine biondo, la gioventù d'Arte e d'Onor vestita; avea lottato come pochi al mondo, senza odiar mai la vita. Era il pugilatore

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(Frammento) . . . . . . . . . . . . . Rammento una favola udita da fanciullo. Il buon vento or me la riconduce tutta fresca: la narro. La Cicala, la

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De mémoire de rose on n'a jamais vu mourir de jardinier. TENDHAL. Sull'infanzia dei germi e delle fronde il marzo sbuffa; alle ospitali gronde, alle

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Quanti sogni, quante favole, che follie, che visïoni, non scandemmo, o Musa, al facile rimeggiar delle canzoni! Si cantò la luna, il pallido astro

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E or già comincia ad esser bianco il crine, e più spessa sul core cade la neve... - Svaniron le larve, il sogno sparve. Quante stoltezze in questa

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o di un bisavolo; zoppicava, aleggiava, certo in cerca di un buco, sul foglio sparso di versi neonati. Rideano i giorni in cui sbuccia il sambuco, e

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. Traversa il cielo un vento accidioso, della sua meta incerto e senza lena; al suo passaggio il bosco pensieroso saluta sì, ma rispettoso appena. Giù nel

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Quando muore un poeta il ciel sorride; quel sorriso lo sente il volgo umano, e si guardano in faccia, e li conquide uno sgomento arcano. Veggono il

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. Addio, pace de' campi pensosi, solitarie abitudini, addio; l'operaio sul verde pendìo già distende il ferrato cammin. Passerà nell'antico convento

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- Giovinettina pallida, deh mostrami, se il sai, mostrami il mio sentier! - Come potrei mostrartelo, se ignoro ove te 'n vai, leggiadro cavalier

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Un lenzuolo di nebbia avvolge il cielo, e la pioggia minuta e lenta cade; le colline lontane han messo il velo, e di fango si coprono le strade

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Se fosse nostro, Arrigo, il secol bello della fervida fede e dell'amore, pensa che tu saresti un menestrello di nordici lïuti animatore, un giovin

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dalla siepe che cinge le aiuole più non sparissse il sole? Il vignaiuol più non verrìa cantando la sua dolce canzone la canzon che, esulando, dice

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coll'aria, coll'aria imbalsamata! Vuoi della vita frivola l'oblio, e da lontan già senti il brulichio di una allegra borgata! Di una borgata allegra e

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eterei sorrisi, i nostri s'infiammino due pallidi visi! Facciam delle coltrici gli Elisi e l'Inferno!... Si ingoii l'assenzio se manca il Falerno! Te

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, quelle cui veglian, nelle grotte buie, gli Incubi, iddii dalle pupille fuie, la cospergean di innumeri scintille. Rosseggiava il rubino, come

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Amo sedermi, quando spunta il sole, tra queste blande aiuole, nel silenzio infinito, nella pace profonda che il buio orbe circonda. Le perle di

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AD ARRIGO BOITO S'anco accoglier dovesse indifferente un sorriso o una celia il verso mio, (giacché sta tra il passato ed il presente o il disdegno o

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non giunsero ancor lemuri immonde dall'anima nei sensi! Ti lascio il meglio che mi resta ancora: il pio desir di una celeste aurora, dei pedanti il

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Sotto colla bottiglia! La mia pugna somiglia a quella di Gesù, quando dal monte Satana lo fe' guardare in giù. - Pensa - il diavol mi dice- alla

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Il bambin che cantai nelle canzoni che son piaciute ai buoni, è malato, e, tuttor, nel contemplarlo, nell'indagar sulle sue guancie smorte se al

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Quanti vivon cercando un po' d'oblio, quanti sono in esilio e quanti in fuga! Come si paga d'esser nati il fio, come ogni dì novello è nuova ruga! Si

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nostro... se dal Fato assolto, tu ci potessi, dal carcer di legno, sporgere il volto!... Se questa terra diventasse vetro, e il tuo tramonto diventasse

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... ma mi sorride il giorno, ma la mia musa è qui! È ver: son solitario. Vivo una vita grama... ma so che al mondo m'ama qualche buon'alma ancor. Dal

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Era l'estate e l'alba - un'alba pura di amaranto, di viola e di carmino - parean soli olezzar nella natura la viola e il gelsomino. Dissi alla Musa

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intègri fino alla porta dell'eterno buio! Né ch'io giammai mi stanchi di riporli nel core ad uno ad uno, di volta in volta che il fatal becchino li mena

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Gennaio! È il mese in cui la Dea Speranza, la Dea che accanto a me più non ritrovo, fanciulle mie, bussa alla vostra stanza, vestita a nuovo. - Certo

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guardava il pendolo; e dicea le orazioni. Vuoi che sul focolare ti ravvivi i tizzoni ?... Il tuo libro ti aspetta... * * E tu, fratello mio, non hai tu

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ALLA DUCHESSA E. L. Terror et Pietas. Duchessa, l'epigrafe del vostro blasone par scritta da un angelo mutato in leone... il motto al mio genio Dio

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sole a sole, ingiurïar la tepida stagione o il sol che va in Scorpione... se pur qualche burlevole compare dalla bettola giunto, a giusto punto, non le

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castello, o mole strana! * * * Ti contemplo quaggiù dalla vallata dell'erbe in sullo smalto, o mio bel campanile, o chiesa, o spalto, che il sole

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il rantolo, vi scroscia il riso; tutte le aureole del paradiso, tutte le furie del folle inferno vi cantan l'epica del Padre Eterno! Madre

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fan lieto al novo dì, e che sì spesso il vespero non sa bear così... Coll'ultima cadenza l'affetto si destò, coll'ultima cadenza la gioia tramontò!

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era un sogno vago; era la Notte che aspetta l'Aurora, la Ubbia che attende il Mago. Blanda infanzia! Mia seria adolescenza!.. Io vi chiamo Manzoni

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