Pulquerrima prima di diventare Sua Maestà Rolando II. Fu una sera, durante un ballo a Corte: nel bel mezzo della quadriglia d'onore, che allora era
Rochebleue, tre: Tizio, Caio e Sempronio. II principe ne recitava cinquanta di seguito, senza riprendere fiato e senza il più piccolo errore. Ripetevamo
eloquenza, impermeabile alle lacrime della mia commozione. — No, no, è inutile che insistiate, — mi disse alla fine. — II principe deve cominciare
il re debba tenersi l'offesa fattagli, non si può ammettere ch'egli debba ogni giorno trovarsi d'innanzi ii suo offensore. Ora questo appunto
INDICE. A LUIGI PIRANDELLO Pag. V I. La " Belle Hélene „ 1 II. La collezionista d'" elle „ 20 1II. L'Isola e il Faro 33 IV. Le fatiche d'Ercole 61 V
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redini perchè il cavallo passasse a destra della strada: ma ii cavallo, per la prima volta dacchè era suo, non gli obbediva; non andava avanti: sollevava
avrò: non so come, ma le avrò, a dispetto tuo e della mia disgrazia. Domani.... II riavvicinarsi della zia mi ruppe in mente propositi per il domani
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. II droghiere stava sempre al banco a servire le donne, col suo solito modo di prendere e pesar la roba con evidente dispiacere: poichè amava di
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un'ipoteca dal diavolo sull'anima mia. II droghiere Tobia mi significò essere lui medesimo in persona che dava i denari: prima però doveva informarsi se
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Ioro: male più male di quello che mi facevano col destarmi paura non poteva essere. II vento mi diceva tutte queste cose, col suo alito e il suo
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a sè, senza più parlare. II dibattito continuò allora fra il padrone e la vecchia serva, finchè questa dichiarò nettamente che non intendeva uscir
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visita involontaria che doveva tanto influire sulla mia sorte. II vecchio tornò verso di noi, ma non sedette. Con le dita calcate sulle braccia
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cose. Andai io stesso a portare la lettera: intravidi la drogheria piena di donne che compravano il pane e passai oltre. II mio pensiero era di
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viaggio per cielo e per terra. II mare è più grande del solito, oggi, coi suoi cavalloni verdi lanciati di furia contro la spiaggia; finalmente la
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cuore mi batteva come quando avevo veduto il padre di Fiora in casa nostra. II vecchio veniva a domandare come stavo: credeva fossi malato. Lo si
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: è come se lui in casa non ci fosse. "II mio sogno è stato sempre quello di avere un figlio: il Signore non ha voluto; e sia fatta la sua volontà
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. Accettai: accettavo tutto, quel giorno. II pasto era buono: c'era un grosso pesce dalla polpa lievemente rosea che sembrava carne, e il vecchio me lo
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lotta per vincere il peccato, e mi piaceva che la donna fosse così, come un sogno Iì vivo a me davanti, vivo ma inafferrabile, e che non si umiliasse nè
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; non si sdegnò; lo era già tanto! però mi parve che dentro i suoi occhi foschi passasse come il riflesso ridente dei miei: e mi tornò in mente iI
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Allora fu la zia a farsi cattiva. II suo viso parve seccarsi d'un tratto, diventare tutto punte, col mento aguzzo, il naso sottile, gli zigomi
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onde contro la spiaggia, Infine, pensavo, la creatura sarà consegnata solo a me, e se io non voglio, nessuno me la prende. II guaio era che il
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Ecco, dunque, che avevo dato via la mia bambina, senza neppure vederla, senza neppure toccarla. II nano era sparito fra la nebbia, il vecchio aveva
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: chi sa mai niente di vero dei pensieri altrui? Se non sappiamo mai nulla di preciso neppure dei nostri! II fatto è che io continuavo ad assisterla
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rosse i cui vetri brillavano come fiamme al tramonto. Torno indietro, seguo un sentiero, mi ritrovo davanti alla casa del dottore! II sole è basso sul
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. II cielo s'incupiva, ma le stelle s'avvicinavano alla terra, e laggiù, in fondo alla strada, una pareva sorgere dal mare. La drogheria era deserta
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Albina dormì poco, quella notte. II calore del bambino si comunicava al suo corpo duro e legnoso ma sopratutto alla sua anima. Era un'anima dura
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pentito di averlo preso e che non intendeva incaricarsene. II vecchio dottore lo lasciava dire, anzi pareva non lo ascoltasse neppure: perchè era un
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figlio, ed ecco vengono a prenderglielo, questo figlio: lo prendono come una cosa, lo fanno servo, lo mandano a soffrire, a morire: perchè? perchè? II
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star lì finchè voleva. II brigadiere, intanto, indagava: e naturalmente non riusciva a saper nulla. Il dottore veniva spesso: non insisteva presso
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brontolò, perchè aveva da fare; allora Michele, si offrì di andare lui; e tornò presto, come avesse corso, con un ottimo paio di scarpette. II bambino
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autorità. II cavallo, intanto, per conto suo proseguiva a trottare verso casa: ecco passata la caserma del carabinieri, ecco passata la casa comunale
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: - ah, bravo! - e l'accolse fra le sue braccia. II bambino gli sorrise. Davide allora si volse a pochi passi dal muro e lasciò andare il bambino: e il
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con un inchino e me ne andai. II mio inchino la fece di nuovo ridere, ma volgendomi prima di allontanarmi vidi che mi seguiva con gli occhi, con un viso
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. Era una vera sterpaglia, e i cespugli fioriti della ginestra e i rovi coperti di rose canine non confortavano col loro colore e iI loro profumo la mia
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. Soffrivo profondamente, ma un dolore ben diverso dal passato: d'un tratto mi sentivo uomo, anzi uomo appunto perchè colpevole. Aspettavo. Che cosa? II
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II. - Libertà di insegnamento in ogni grado. Riforma ecultura popolare, diffusione dell'istruzione professionale.
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