Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: idrogeno

Numero di risultati: 49 in 1 pagine

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Astronomia

409883
J. Norman Lockyer 7 occorrenze

Vi sono sul Sole alcuni gas; fra questi predomina l'idrogeno, del quale paiono appunto formate in massima parte la cromosfera e le protuberanze.

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Alcuni, pensando alle grandi eruzioni di gas idrogeno osservate. sul Sole, spiegarono le stelle nuove ammettendo in esse l'eruzione e l’incendio di

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I composti chimici danno spettri di tutt'altra natura. Gli ossidi, i cloruri, le differenti specie di idrogeno carbonato mostrano allo spettroscopio

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255. Lo spettro delle nebule è formato da tre o da quattro righe lucide, le quali dimostrano anzitutto che l'idrogeno è uno dei componenti loro

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spettri luminosi identici, per quel che riguarda idrogeno e il carbonio, agli spettri delle nebulose.

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276. E cromosfera e protuberanze risultano in gran parte di idrogeno ed hanno luce rossa, di un solo colore, monocromatica.

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La costituzione della corona solare è complessa; risulta in parte di gas lucenti, in ispecie di idrogeno e di un altro gas ignoto sulla Terra

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Le Stelle. Saggio di astronomia siderale

476126
Angelo Secchi 28 occorrenze
  • 1877
  • Fratelli Dumolard
  • Milano
  • astronomia
  • UNIPIEMONTE
  • w
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righe lucide, quante sono le nere che vedonsi ordinariamente nello spettro. Così si è trovato che le righe C ed F sono dovute all’idrogeno, con altre

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Al di sopra però di questo strato di vapori metallici ve n’è un altro d’idrogeno alto circa 8 in 10 secondi, misto ad una sostanza che dà una riga

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analizzate collo spettroscopio, si trovarono contenere l’idrogeno, l’Helium ed altri vapori metallici, come sodio, ferro, magnesio, ecc.

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sfumate agli orli; in secondo luogo le righe dell’idrogeno vi appariscono per certi tratti talora luminose e non tutte nere come da per tutto sul resto del

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stesso. Ivi l’idrogeno della cromosfera trovasi assai sollevato e sovente forma dei getti altissimi, talora colossali, simili a quelli che si vedono

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dilatate e sfumate. Provarono infatti il Plucker e il Cailletet che sotto una pressione considerabile le linee dell’idrogeno si dilatano e si sfumano

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minori. Lo stesso accade per le diverse combinazioni dell’ossigeno e dell’idrogeno col carbonio, come è, per esempio, l’acetilena o anche per le semplici

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diretto di questa sostanza combinata coll’ossigeno e coll’idrogeno. Si è rilevato che i meteoriti carbonosi non contengono realmente che una dose

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nelle due prime zone ma meno soddisfacente nella terza. Mancano inoltre nella stella le righe vive dell’idrogeno C che sono nella benzina; e un’altra

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che fu detta T. Essa comparve improvvisamente di 2a grandezza e diede uno spettro composto delle linee dirette luminose dell’idrogeno C ed F assai

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. Siccome le nebulose, come vedremo contengono molto idrogeno, quindi si capirebbe perchè in queste stelle dominino le righe di questo elemento.

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Parigi ne studiò lo spettro e lo vide formato di linee lucide e di zone oscure. Vi rilevò l’idrogeno, e forse il magnesio, il sodio o l’Elio. Quando

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Lo spettro di questa stella è dato nella figura 33 come si vedeva nel Febbrajo 1869. In essa vi era lucido l’idrogeno C, (Le zone lucide sono

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gruppo non è identico in tutte: nella 2a pare composto di righe vive. La riga lucida principale non pare la F dell’idrogeno. Essa n’è lontana assai

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in quinta. Questa stella ci presentò una volta nel massimo di sua luce le righe lucide dell’idrogeno come γ Cassiopea, cosa che non abbiamo più

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Geissler coll’idrogeno: la principale (a) cade vicina ad una oscura ben forte che è presso al mezzo tra b e F solari, ma la linea della nebulosità

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stelle di eguali grandezze. Accade qui a un dipresso quello che accade colla cromosfera solare, in cui la luce dell’idrogeno ridotta a poche righe

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deve dirsi dell’idrogeno e altre sostanze chimiche che noi possiamo confrontare colle stelle. Non solo ne additammo il fenomeno, ma cercammo anche di

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perfetta sarebbe la lunghezza delle onde luminose emesse nella radiazione di certe sostanze elementari, come per es: l’Idrogeno, il Sodio ecc. ma l’estrema

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Questa riga è corrispondente alla F del Sole, e devesi all’Idrogeno. La diciamo posta nel verde, ma per molti, come per noi corrisponde realmente al

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trovata in Sirio Questa riga è corrispondente alla F del Sole, e devesi all’Idrogeno. La diciamo posta nel verde, ma per molti, come per noi corrisponde

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chimiche. Così in Sirio mostrarono che le righe principali erano dell’idrogeno, e che probabilmente eravi anche il sodio e il magnesio. Le nostre

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, Markab, α Ofiuco ecc. Lo spettro di queste è quasi continuo: soltanto esso è solcato da quattro forti righe nere che sono quelle dell’idrogeno, ma

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2°. Il secondo tipo è quello delle stelle gialle: esse hanno righe finissime; le righe dell’idrogeno pure vi sono, ma sono sottili e non punto così

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luce, e le lettere poste sotto, sono quelle delle righe principali dello spettro solare: del sodio D, del magnesio b, F e C dell’idrogeno collocate al

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spettro solare: del sodio D, del magnesio b, F e C dell’idrogeno collocate al posto relativo che esse hanno su questi spettri quando si ricevono

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non apparivano vere linee filari e taglienti, ma semplici sfumature ed ineguaglianze di luce. Le linee di rovesciamento dell’idrogeno sono assai

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La più insigne fra le eccezionali è la stella γ (gamma) di Cassiopea che presenta le righe spettrali dell’idrogeno non nere per rovesciamento, ma

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Storia sentimentale dell'astronomia

535303
Piero Bianucci 14 occorrenze

Thalin un atlante di righe spettrali del Sole, vi scopriva l’idrogeno, elemento che si rivelerà il più diffuso nell’universo. Julius Plucker aveva già

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quella selva di dati e suddivise le stelle in quattro gruppi: Tipo I – stelle bianche o azzurrognole come Sirio, con evidenti righe dell’idrogeno; Tipo

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idrogeno. Oggi sappiamo che si tratta di una nebulosa planetaria, i suoi gas sono stati lanciati nello spazio da una stella giunta alla fine della sua

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più o meno a lungo. È una fase nella quale bruciano idrogeno trasformandolo in elio. L’equilibrio tra l’energia prodotta, che tende a farle espandere

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gradi a 3500. In più Cecilia scopre che, benché nelle stelle si trovino anche gli elementi pesanti esistenti sulla Terra, l’idrogeno e l’elio sono

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La creazione di materia non deve sconcertare più che tanto: basterebbe un atomo di idrogeno per metro cubo ogni 10 miliardi di anni, una quantità che

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nebbia densa e opaca. Idrogeno, elio e tracce di litio sono i soli nuclei primordiali. Passano 370 mila anni. La temperatura scende a 3000 kelvin, i

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stelle nel grembo di grandi nubi di idrogeno ed elio; 2) il modello cosmologico del Big Bang e dell’espansione inflattiva è confermato; 3) è anche

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nucleare. Nel 1938 Carl Friedrich Weizsacker e, indipendentemente, Hans Bethe scoprirono le reazioni di fusione dell’idrogeno in elio che fanno

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nelle loro percentuali. Solo l’idrogeno, l’elio e un po’ di litio risalgono all’origine dell’universo. Tutti gli altri sono stati sintetizzati dentro

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California. Nel 1946 ne venne fuori un articolo di 46 pagine. Vi sosteneva che una stella massiccia, quando nel suo nocciolo esaurisce l’idrogeno

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Le reazioni termonucleari che fondono nuclei dall’idrogeno fino al ferro generano più energia di quanta ne assorbono. L’energia tende a far espandere

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Pagina 264

“cucinare” svariati elementi. Il cuoco cosmico incomincia con il produrre elio unendo quattro nuclei di idrogeno. Il carbonio deriva dalla fusione di tre

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’americano Philip Morrison, con una lettera a “Nature” pubblicata il 19 settembre 1959. Sui 21 centimetri emette l’atomo di idrogeno, l’elemento più

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Pagina 300

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