«aistheta» in rapporto col «corpo proprio aisthetico» (anche se non sempre si identifica con l’«esteticità» quale comunemente è intesa! ) quanto meno
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’identifica per l’appunto in un ritorno al repulisti iconografico già esercitato nel periodo tra le due guerre dal costruttivismo e dall’arte concreta
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«segno» unitario, o s’identifica con un segno (che potremo addirittura definire «gestaltema», appunto per la sua globalità e pregnanza), il quale non
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si identifica con alcune correnti artistiche retrograde (come era accaduto con l’art pompier1 a fin de siècle, e come accadde ai nostri giorni col
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specificate) che s’identifica col «feticismo delle merci» proprio del modo di produzione capitalistico, non potrebbe non riguardare anche quella
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