esclude che due oggetti, distinti in una data rappresentazione, sieno pensati come identici in una successiva. E finalmente fra due oggetti
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lascino interpretare, in un ordine infinito di approssimazione, come identici a quelli della Geometria ordinaria, sicchè si conclude che «la Geometria
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normalmente, non solo quando le immagini cadono in punti (identici) che occupino un'analoga posizione nelle due retine, ma sempre, entro certi limiti, per le
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diverse rappresentazioni che conducono ai due concetti, presi dal MACH come identici.
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