al primo tipo di iconografia: il Cristo, che reca il vessillo della Resurrezione, è in una mandorla formata da cherubini; gli apostoli, tranne uno, e
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È sostanzialmente l’iconografia usata da Tiziano per la sua Assunta dei Frari, a Venezia.
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Il dipinto di Paolo Veneziano, conservato nelle Gallerie dell’Accademia, a Venezia, mostra l’iconografia più ricorrente: la Vergine siede in un trono
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Giotto nella Pentecoste dipinta per la Cappella degli Scrovegni, usa il primo tipo di iconografia: gli apostoli sono seduti all’interno di un
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CROCIFISSIONE DI SAN PIETRO: L’iconografia nasce tra il XII e il XIII secolo e mostra l’immagine di San Pietro crocifisso a testa in giù tra due
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MARTIRIO DI SAN PAOLO: Anche quest’iconografia ha origini medioevali e mostra il santo inginocchiato con accanto la testa appena recisa mentre
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Il Domenichino, nel Martirio di San Pietro, conservato nella Pinacoteca di Bologna, usa questo tipo di iconografia (figura 59) Figura 59
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SAN GIORGIO E IL DRAGO: L’iconografia risale al XIII secolo e può riferirsi a due momenti diversi della storia che ci viene tramandata dalla Leggenda
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Antonio del Pollaiolo, nel dipinto conservato nella National Gallery di Londra, usa la stessa iconografia ma, mentre il Santo non mostra ancora
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L’iconografia ha origini medioevali e si riferisce al momento in cui Daniele ristabilisce la giustizia; dietro la storia di Susanna si cela il
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DAVIDE E GOLIA: È un’iconografia di origine medioevale che si presenta sostanzialmente in due diverse forme: il giovane eroe è raffigurato in piedi
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Nel 1800, con Gustave Moreau, l’iconografia trova una nuova versione, con l’immagine di Salomè che sospende la sua danza perché vede apparire la
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San Bernardino da Siena: L’iconografia presenta un santo dal volto scavato, con una tavoletta o un disco dove appare la scritta IHS circondata da
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San Cristoforo: L’iconografia presenta un uomo dalla statura gigantesca che tiene sulle spalle un bambino; ha il corpo parzialmente immerso nelle
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Sant'Eustachio: L’iconografia lo presenta come soldato, perché secondo la tradizione era un ufficiale dell’esercito romano ai tempi di Traiano; ha
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Ribera (artista spagnolo di ispirazione caravaggesca) nella composizione Apollo e Marsia (figura 77) del Museo di Capodimonte, usa un’iconografia
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abbracciarla fini nell’acqua ed annegò, e fu poi trasformato nel fiore che porta il suo nome. L’iconografia è quella che mostra Narciso nell’atto di
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L’iconografia delle battaglie è quella in qualche modo codificata nel mosaico della Battaglia di Isso, conservato nel Museo Archeologico di Napoli
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incredibile. Ercole la inseguì per un anno e alla fine riuscì a catturarla usando una rete. L’iconografia ricorda molto quella della storia col leone, poiché
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. L’iconografia mostra Ercole col cinghiale sulle spalle, mentre accanto da una giara spunta la testa di Euristeo.
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rapido: deviò il corso di un fiume facendone passare le acque nelle stalle, che così furono mondate. L’iconografia contempla la figura di Ercole che
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personaggi. Nel Ritratto di Innocenzo X, replicato in circa quaranta differenti versioni, l’iconografia del famoso personaggio dipinto di Velasquez viene
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Mutuando un termine usato in archeologia, Iconografia (“descrizione dell’immagine”), Warburg denominò i suoi studi come “studi iconografici
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ha come finalità il superamento dell’aspetto descrittivo e classificatorio tipico dell’iconografia.
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3. Analisi iconologica. Analisi del significato che si cela dietro all’iconografia, voluto dall’artista, oppure frutto del tutto involontario della
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L’iconografia del tema religioso, nelle sue possibili varianti, tende a ripetersi, dato il fine dottrinario-educativo delle immagini, questo però non
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Modo sincronico. Si studiano l’iconografia e l’iconologia di un certo tema rispetto ad uriepoca ben determinata. Ad esempio il tema della “Madonna in
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Modo diacronico. Si studiano l’iconografia e l’iconologia di un certo tema rispetto a diverse epoche. Ad esempio il tema precedente relativamente a
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BUON PASTORE: Questa iconografia, che abbiamo già citato come esempio, nasce nei primi secoli dopo Cristo e mostra un giovane pastore con un agnello
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SCENA DI VENDEMMIA E DI PIGIATURA DELL'UVA: L’iconografia si caratterizza in due parti distinte: una dove degli eroti sono intenti a vendemmiare, l
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GIOVANE IN TUNICA E PALLIO: Questa iconografia è di origine paleocristiana, viene ripresa più volte nell’arte bizantina per rappresentare l'Angelo.
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GIOVANE IN TUNICA E PALLI: Questa iconografia è di origine paleocristiana, viene ripresa più volte nell’arte bizantina a rappresentare l’Angelo.
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TRONO: La rappresentazione di croce gemmata, tipico dell’iconografia bizantina, serve a simboleggiare l’Etimasia (l’attesa della seconda venuta di
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TRONO: La rappresentazione di un trono vuoto con una croce gemmata, tipico dell’iconografia bizantina, serve a simboleggiare l’Etimasia (l’attesa
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MADONNA IN MAESTÀ: È una iconografia di origine bizantina: la Vergine appare in trono, circondata da Angeli, e tiene sulle ginocchia Gesù Bambino
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SACRA CONVERSAZIONE: Può essere considerata una variante dell’iconografia precedente, dove la Madonna in trono è circondata da Santi.
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Simbolismo dell'HORTUS CONCLUSUS: Nell’iconografia della Sacra conversazione o della Madonna con il Bambino può apparire sullo sfondo un giardino
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Più in linea con l’iconografia tradizionale, per citare un altro esempio, è la Sacra Famiglia di Luca Signorelli, conservata agli Uffizi, dove
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stessa iconografia, si presenta come una composizione molto affollata, dove le figure sono organizzate secondo traiettorie semicircolari non
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Nel XIII secolo l’iconografia presenta dei cambiamenti: il Cristo è inginocchiato in preghiera, con accanto gli apostoli, come mostra una delle
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Solo a partire dall’XI secolo l’iconografia subisce una trasformazione: all’immagine del Cristo trionfante succede quella del Cristo sofferente con
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Il trasporto del corpo di Cristo morto è un’iconografia tipicamente rinascimentale, poiché non esistono esempi del genere nell’arte dei secoli
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RESURREZIONE: L’iconografia di questo tema ha origini medioevali e rimane praticamente inalterata fino al Rinascimento.
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Rispetto alla iconografia tradizionale, Caravaggio, aggiunge una quarta figura, l’oste che compare a sinistra. Molti degli elementi della natura
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architettonica, soprattutto con i suoi concetti di, vorremmo dire, «iconografia dell'architettura».
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dell'iconografia pretiana, che l'Autoritratto di Preti agli Uffizi sia stato dipinto almeno mezzo secolo dopo Mattia?
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A.Muňoz, La scultura barocca a Roma: Iconografia - Rapporti col teatro, in «Rass. d'Arte», Ottobre 1916 (in: 'L'Arte', 1917, p. 60-61).
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Il M., che ha buona pratica degli studi sull'arte paleocristiana, ricorda certamente le elevate frasi del Riegl intorno alla iconografia, inserite
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dell'arte, resta inteso che dalle parole del M. interpretate a puntino scaturisce la verità, e c'era nota fortunatamente, che l'iconografia con la storia
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Ma è soprattutto nei primi anni del Quattrocento che l'iconografia italiana arricchisce l'iconografia francese. I manoscritti del duca di Berry ne
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