stessa persona, dell’ingegnere e del decoratore: e che le forme architettoniche, pur conservando l’antico aspetto iconico, non siano più determinate
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interessante; proprio per il suo aver reso in maniera così «congelata» e oggettiva quel materiale iconico che ci viene offerto vuoi dai mezzi di
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considerate come unità in senso semiotico; e se il representamen iconico (in senso peirciano) possieda o meno qualità di segno indipendente, dall
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strettamente iconico — è del tutto arbitrario e controproducente; come del resto è stato osservato da molti altri studiosi.
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tecnologico mutuato all’oggetto industriale e al panorama iconico della città moderna; ed ebbi altresì a evidenziare l’importanza che, nell’origine
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manipolazioni espressive (musicali) di oggetti vari (carta, acqua, ecc.). Questo «codice iconico» facilmente istituzionalizzabile dall’autore, è, però
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Jugoslavia, in Spagna, ecc.) è quello d’una restituzione dell’elemento formativo, compositivo, iconico a pittura e scultura.
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nei quali cotidianamente c’imbattiamo, che costituiscono il nostro quotidiano «pasto iconico», e che ovviamente devono colpire la nostra immaginazione
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tecnica artigianale degli oggetti o delle immagini tratte dal nostro quotidiano panorama iconico.
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iconico. Per usare una similitudine estratta dalla nostra esperienza di tutti i giorni, diciamo che il linguaggio figurativo di una pala, di norma, sta a
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problema dell’estetica 36, tentò, come lui stesso riconobbe in seguito, di «differenziare il segno estetico come ‘apprezzatore iconico’». Nella terminologia
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In quanto al termine «iconico», nella terminologia del Morris, «icone» è un segno simile, per alcuni aspetti, a ciò che denota: ad esempio una
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-Pissarro-Cauguin, essi assumono fatalmente quelle positure miste di infagottato e di iconico, nelle quali, chissà perché, siamo ormai proclivi a
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definizioni stampate, riprese da un dizionario, avevano in definitiva lo scopo di “denotare se stessi," ossia di presentare l’aspetto iconico e semantico
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Segno: secondo Charles Morris può essere distinto in "segnale" e "simbolo"; si parla di un "segno iconico” (o "icone”) quando presenta delle
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correnti, che, in piena fase astratta, hanno continuato a valersi dell'elemento iconico, pur sottraendolo alle cristallizzazioni cui l’aveva condotto la
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