§ I.
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La Terra e i suoi movimenti.
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I maggiori, ossia i circhi, hanno 89, 100, perfin 200 chilometri di diametro; hanno struttura complessa, e si direbbero antichi crateri sconvolti da
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Nulla prova che i monti della Luna e le vallate che essi includono fra le loro balze sieno rivestite di vegetazione come sulla nostra Terra; gli uni
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La loro lunghezza raggiunge talora i 100 chilometri, la larghezza non supera mai i 2000 metri; i loro bordi sono frastagliati e scoscesi. Si
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(1) La Terra è uno dei pianeti; attorno al Sole, oltre i pianeti, girano, altri sorpi di cui si dirà in seguito: il Sole, i pianeti, i rimanenti
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§ I
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111. I circoli orbitali della fig. 27 aventi diametri maggiori di quello della Terra appartengono a pianeti i quali distano dal Sole più che la Terra
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stesso, e si muovono nel medesimo verso che i pianeti. Solo i satelliti di Urano e di Nettuno fanno eccezione a questa regola.
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Le velocità di movimento non sono eguali per tutti i pianeti, e i più vicini al Sole si muovono più rapidamente dei più lontani. Le circonferenze dei
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116. I pianeti si muovono tutti nella stessa direzione e con moto quasi uniforme intorno al Sole; i movimenti loro attraverso alle stelle del cielo
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Finchè in questo centro si volle tener fissa la Terra, i moti tutti dei pianeti, non importa se inferiori o superiori, costituirono un inestricabile
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Notizie speciali sopra i pianeti inferiori.
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I diversi gradi di visibilità per i quali le macchie in questione passano incessantemente non si sanno attribuire ad altra causa più ovvia che ad una
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della superficie terrestre lo sono i continenti, le isole, gli oceani.
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Notizie speciali sopra i pianeti esteriori.
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i dettagli ben noti della superficie del pianeta, quasi fossero un velo; si sciolgono, scompaiono e i dettagli superficiali riappaiono.
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16. Avrete, probabilmente, in qualche libro Storia o di Geografia, letto di quei famosi navigatori portoghesi e spagnuoli, che fecero per i primi il
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I 5,94 1g 18h 27m 33s 3814
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nello spazio in direzione opposta al Sole; i quattro circoli attorno ad J rappresentano le orbite dei quattro satelliti galileiani; i punti N, P, O
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I satelliti di Urano presentano una singolarità,
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est verso ovest, ossia nel verso opposto a quello secondo cui si muovono tutti i pianeti ed i satelliti di Saturno, di Giove, di Marte e della Terra.
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I pianeti, i quali sono altrettante terre descriventi ciascuna il proprio giro intorno al Sole, sono relativamente freddi alla superficie ed opachi
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risplende di luce propria, ciò che non possono fare né i pianeti, nè i satelliti.
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Troppo diverse sono le condizioni in cui i corpi si trovano nel
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§ I.
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fra sei mesi e due anni; presentano differenze di splendore grandi, non tutti i massimi e i minimi luce per i quali passano sono uguali fra loro; non
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Le costellazioni. I nomi delle stelle.
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Terra; i punti diametralmente opposti P, P' rappresentano i poli della Terra; il diametro PP' rappresenta l’asse intorno a cui la Terra ruota. I
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239. Se si paragonano fra di loro i fatti esposti nei due paragrafi precedenti, si scorge senza altro che gli spettri delle stelle offrono appunto i
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I composti chimici danno spettri di tutt'altra natura. Gli ossidi, i cloruri, le differenti specie di idrogeno carbonato mostrano allo spettroscopio
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circolo massimo della sfera e rappresenta l’equatore: i circoli descritti da p e da n sono circoli minori della sfera terrestre, i quali corrono
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§ I.
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Nei casi intermedii fra i due estremi considerati, nel caso di Marte ad esempio, non di rado l’occhio e l’osservazione diretta vincono ancora oggi i
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diretta fatta con potenti cannocchiali: per la fotografia sono troppo piccoli i diametri apparenti dei pianeti; sono troppo piccoli gli ingrandimenti
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273. I granuli, i grani di riso, i filamenti lucidi, la struttura retiforme sono i dettagli minori della fotosfera solare, gli ultimi dettagli che
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da corpi celesti, i quali per la massima parte sono più lontani, molto più lontani, del Sole, e i quali ricevettero il nome generico di stelle. Nella
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I due movimenti della Terra non si effettuano nel medesimo piano.
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Ruotando la Terra, tutti i suoi punti descrivono circoli perpendicolari al suo asse di rotazione tranne due, i poli terrestri, che rimangono fermi, e
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Una cosa simile deve accadere nel tragitto dall’estate all'inverno, ossia nella seconda metà dell'anno, quando i giorni, dopo esser stati i più
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Da questa condizione di cose necessariamente deriva che nelle posizioni T2 e T4 un punto qualunque fra l’equatore e i due poli percorre, durante la
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Sulla Terra tutti i circoli uguali fra loro, che passano per i poli suoi di rotazione, che hanno per conseguenza come loro diametro comune l’asse
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questa significa passaggio per il meridiano, ne segue che a volta sua il meridiano passa per tutti i punti più alti degli archi percorsi in cielo dal
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62. La zona pertanto dei 365 paralleli celesti percorsi dal Sole nel corso di un anno è compresa fra i due paralleli estremi SA, S'A', i cui
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I raggi solari arrivano, alle regioni comprese fra questi circoli polari e i poli, molto obliqui, dotati per conseguenza di poca efficacia termica e
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I due paralleli terrestri che limitano le zone glaciali diconsi circoli polari.
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OO’ passa per i 'poli P, P'. È facile riconoscere che i paralleli di tutte le stelle, come a, b, c, d, sono divisi per metà dall'orizzonte del nostro
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87. Premessi i fatti notorii a tutti, diamone la spiegazione.
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In causa della rifrazione i fasci luminosi abbandonano il cammino rettilineo che avrebbero dovuto seguire, si inflettono verso l’interno del cono
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