L’oratore esordisce affermando che ha accettato come un dovere di sosti—tuire all’ultimo momento il capo del partito on. Rodinò e dichiara di
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, non ha rinunziato alla riserva mentale del colpo di forza e della dittatura del proletariato. «Quando il potere è in piazza, dice un proverbio, finisce
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ristrettezze abbiamo risolto positivamente il quesito che ha tormentato i cattolici di tutti i paesi nell’ultimo cinquantennio, cioè se dovesse esistere un
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’abuso dell’articolo 3 della legge comunale e provinciale ha finito col concedere ai prefetti tali poteri discrezionali che equivalgono in realtà ad
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. Tutti convertiti, tutti mutati nella sincerità del loro spirito? Non giudichiamo gli uomini, non giudichiamo le coscienze. Ma un celebre storico ha
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era divenuto monopolizzatore anche sul terreno economico sociale, della libertà ha fatto addirittura il fulcro del suo programma, onde, nella presente
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bellicosi, applicati ad un’opposizione inerme) non è battaglia alla bersagliera, ma guerra moderna, che viene vinta da chi ha i nervi più resistenti
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Il primo dovere dei popolari nell’ora presente — ha detto l’oratore —— è quello di perseverare nell’opposizione all’attuale sistema di governo. Le
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pacificazione, ha perduta l’occasione di disimpegnare i sindacati dai partiti, è da credere che parte notevole degli operai industriali ritorneranno domani
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che cosa è tutto questo al paragone di quanto avviene nelle provincie più agitate? E c’è chi suppone che un partito il quale ha quotidianamente sotto
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