Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: grido

Numero di risultati: 61 in 2 pagine

  • Pagina 1 di 2

Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli

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Luigi Capuana 5 occorrenze
  • 1895
  • Enrico Voghera editore
  • Roma
  • Verismo
  • UNICT
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affezionato, faceva un particolar grido per chiedere da mangiare. Udendolo dal mio studio, quattro stanze più in là, accorrevo, ma fingevo di non aver

di là. — Ecco la ricotta! — gridò il pecoraio, per impedire che continuassero. E alzando il braccio, mostrò il cestino che la conteneva. — Bravo

ciarlataneria di medici di grido; i quali, forse, si prestavano al giuoco convinti che quei ricostituenti, se non ricostituivano niente, non nuocevano

sul tavolino, da scampanellii prolungati e dal grido: Signori! Ma, signori! — Questo è il babbo! — esclamò Lello fermandosi, quasi il babbo avessse

? — gridò la mamma che rientrava in quel punto. — Volevo dargli la pappa! — singhiozzava la bambina. E non sapeva persuadersi perchè mai la mamma

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Piccolo mondo antico

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Fogazzaro, Antonio 6 occorrenze

si dibatté ancora un poco. "Non ho ancora fatto colazione", diss'ella. Suo marito la prese per le spalle e, tiratala a sé, le gridò in bocca: "La farai

?", fece Pasotti avanzandosi quasi minaccioso. "Sciora Lüisa! Sciora Luisa!", si gridò da vicino con accento di strazio; e venne con le grida un rumor di

disperatamente. Franco, furibondo, scagliò la chiave sulla scrivania. "A Lei!", diss'egli. "Ella è in arresto!", gridò l'aggiunto. "Va bene!" Mentre

, gridò: "Professore!" "Fa male!", gli rispose questi. "Fa male! Fa male!" "Cosa c'è, Franco?", dimandò Luisa, meravigliata. "C'è qualche cosa che io

voce sopra il Tentiòn, fra gli ulivi. "Addio, fifone!", gridò Pasotti. Il "fifone" non udì. Egli e il Paolino discorrevano sottovoce ma con gran calore

colline d'Ispra dividono dall'immenso specchio dell'acque, verso il Ticino. Quei giovinotti avevano a passarlo presto, il Ticino, probabilmente al grido

ATTRAVERSO L'ATLANTICO IN PALLONE

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Salgari, Emilio 14 occorrenze

§Udendo quel grido, che tradiva un terrore profondo, uscire dalle labbra di quell'uomo che non era così facile a impressionarsi, O'Donnell comprese

fior d'acqua. "Simone!" gridò. Una risata gli giunse alle orecchie. "Il bagno non gli ha fatto bene." disse O'Donnell. "Cerchiamo di salvarlo, poi

immersa, ed i marosi l'avevano coperta e rovesciata. "Tagliate le corde!" gridò l'ingegnere. "Affondiamo!" gridò O'Donnell. "La scialuppa è persa

candela. Si era appena alzato per accostarsi alla murata di babordo, alla quale erano appesi gli strumenti, quando gli parve di udire echeggiare un grido

distinguere il mostro, o la paura l'aveva paralizzato? "Simone!" gridò l'ingegnere. "Aiu ... to ... , mas ... sa!" si udì gridare. La voce del negro era

clamorosa ilarità. A un tratto un grido echeggia: "Silenzio! ... " Le urla, le risa, le discussioni cessano come per incanto, gli occhi di quei tremila

petrieri che richiamavano a bordo i canotti, tocchi di campane, suoni di trombette, un grido, un chiamarsi continuo, un vociare in tutte le lingue

Niell!" "Per mille fulmini!" urlò una voce ruvida. "Scendete, o facciamo fuoco!" "Chi siete?" gridò l'ingegnere, facendo portavoce con le mani

formidabile detonazione era echeggiata sull'oceano, soffocandogli la frase. "Che cosa succede?" chiese impallidendo. "Una nave a vapore!" gridò Walter

alligna che nei climi caldi e scompare prontamente quando ci si allontana." Un grido strano rauco echeggiò in quel mentre dietro di loro. Si volsero

foresta volasse loro incontro. "Attenzione ai rami O'Donnell!" gridò l'ingegnere. "Badate di non farvi infilzare." Un istante dopo il Washington

all'àncora. O'Donnell" gridò l'ingegnere. "Fila dritta sulla baraccia di babordo e prenderà fra le sartie pendenti o le gru delle imbarcazioni" rispose

cantina." L'irlandese che conservava il suo inalterabile buon umore, stappò una bottiglia e riempì tre bicchieri. "Hurrah per il Washington" gridò

, quantunque la cosa mi sembrasse strana, indovinai subito che sopra di me passava un pallone e lancia il mio primo grido." "Sei americano? " gli chiese Kelly

I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA

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Salgari, Emilio 25 occorrenze

. Non aveva ancora terminato di parlare, che si udì il ramsinga suonare tre volte e su tre diversi toni. - Allerta, padrone! - gridò, dominando colla voce

. - Getta il lok! - gridò Hider. - Quindici nodi e cinque decimi, - gridò, qualche minuto dopo, un marinaio. - Corriamo come uno dei più rapidi cacciatori

§Tremal-Naik a quel grido s'era alzato sulle ginocchia, in preda ad una viva inquietudine. Al colpo di fucile aveva fatto seguito un'altra

. - Cosa hai fatto?- chiese Tremal-Naik. - Fuggi, fuggi! - gridò Nagor. - Abbiamo i sipai alle calcagna. I due indiani risalirono la scala e corsero a

furiosamente. - Cosa succede? - chiese il maharatto, strappandosi dalla cintola il coltellaccio. - Kammamuri! ... Kammamuri! ... , - gridò una voce

. Se voi non vi foste svegliato, io non avrei esitato a uccidervi e forse ... - Il Mangal! ... - gridò in quell'istante l'ufficiale di quarto. - Dov'e

cinquecento metri e volò via mandando grida di terrore. - Uszaka? - gridò il capitano, facendo una specie di portavoce colle mani. - Attenzione, capitano

un ragià, - gridò lo strangolatore torcendo le catene. Il capitano Macpherson, per tutta risposta alzò lo scudiscio e tracciò sul volto del

istante lo strangolatore lo afferrava per la gola e così fortemente, da impedirgli di emettere il più lieve grido, poi con una scossa vigorosa lo rovesciò

sulla terrazza. - Tuoni e fulmini! - urlò un'altra voce.- Fate fuco! - Sono essi! - gridò un'altra voce.- Fuoco, amici! Tre o quattro colpi di fucili

lontananza s'udìuno squillo di tromba. Tutti e due s'alzarono precipitosamente, correndo verso il fiume. - Eccoli! - gridò Bhârata. Dalle labbra del

mattino. Quest'uomo era il sergente Bhârata. - Olà, Saranguy! - gli gridò. - Da dove vieni? Quella chiamata strappò bruscamente Tremal-Naik dai suoi

di fuggire, ma non ne ebbe il tempo. Il rinoceronte aveva fatto udire il suo grido. Abbassò la testaccia mostrando l'aguzzo suo corno e si slanciò

gettato attorno al suo collo. Rattenne il grido che stava per uscirgli dalle labbra, afferrò con pugno solido la corda impedendo così che lo strangolasse e

sparire, non sparire, non lo voglio, no! no! no! L'indiano emise un acutissimo grido e sulla sua faccia si dipinse una viva angoscia. A quel grido, dalla

che si agitava, scossa senza dubbio da colui che scendeva dall'alto. Tremal-Naik non si trattenne più. - Chi è là? - gridò egli. Nessuno rispose alla

al nord del Bengala, forse in mare. Forse è ancora viva e forse è agonizzante. Tremal-Naik emise un grido di rabbia. - Forse agonizzante! - esclamò

s'aprì: c'era al di fuori qualche cosa che gli faceva intoppo.- Manciadi!- gridò il maharatto. Nessuno rispose alla chiamata.. Nella mente del maharatto

. Tremal-Naik stava per rispondere, quando in lontananza si udirono urla spaventevoli. Fece un salto indietro emettendo un grido di rabbia e di

rapidamente la rivoltella verso di lui. - Non un grido, non un passo, - gli disse, - o sei morto! L'indiano vedendosi dinanzi il prigioniero che lo teneva di

loro cuori battevano fortemente di timore. Bastava un grido dell'indiano, perché l'allarme si spargesse nei sotterranei e l'audace impresa crollasse

pistola del maharatto. - Ah! miserabile! - esclamò Tremal-Naik furente. - Padrone! - gridò Kammamuri, accorrendo in compagnia della tigre e del cane

grido, qualche fischio che pareva, che anzi doveva essere un segnale, poi tutto tacque. Trascorse mezz'ora. Tutto indicava che gli indiani, lanciati

, padrone? - Rimarremo qui: qualche persona uscirà da qualche parte. - Tykora! - gridò una voce. I due indiani balzarono simultaneamente in piedi

. - Olà! - gridò Kammamuri. - Chi chiama? - Salvatemi! - rispose una fioca voce. - È un naufrago, disse il maharatto. - Potete giungere alla riva

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