GRAZIE... GRAZIE...
UFF... GRAZIE, TRENO, GRAZIE...
EH?... OH, GRAZIE...
GRAZIE LO STESSO, SIGNORA SPIEGELMAN...
SIGNORE, GRAZIE!... CE L’HO FATTA!...
NO... GRAZIE, È PASSATO... SCUSATEMI SE HO URLATO COSÌ...
GRAZIE, AMOS. SAI CHE NON POSSO PAGARTI MA...
... GRAZIE, MA SI DÀ IL CASO CHE SIA ANCHE MOOOLTO FIDANZATA!...
NO, SO BADARE A ME STESSA... ARRIVEDERCI, ISPETTORE... “COLLEGA”... E GRAZIE DI TUTTO!
SPIACENTE, VECCHIO, MA ALMENO PER SANGUINARE QUESTO È UN PAESE LIBERO. CIAO E GRAZIE.
ANCHE LA LUCE: MILLE GRAZIE! SE CI FOSSERO STATE PURE DELLE PASTIGLIE CONTRO LA CLAUSTROFOBIA, ANCORA MEGLIO...
NON È VERO, TI HO VISTO DALLA FINESTRA: ERI GIÀ QUI ALLE OTTO MENO UN QUARTO... GRAZIE!
TI HO SENTITO, SAI? E ALLORA BECCATI QUESTA! IL FACCHINO AL VIAGGIATORE CARICO DI BAGAGLI: “VALIGIE, SIGNORE?”. “NO, GRAZIE, NE HO GIÀ ABBASTANZA!”.
GRAZIE, GENERALE, MA L’UOMO NON MI INTERESSA... LEI, PIUTTOSTO... È DAVVERO DELIZIOSA... SARÀ UN PIACERE SCOPRIRE COM’È IL TUO CORPO... DENTRO!
... POI, GRAZIE A DIO, MI SVEGLIO NEL MIO LETTO... FELICE CHE FOSSE UN INCUBO... FINCHÈ NON RICORDO CHE TUTTA LA PARTE PRECEDENTE NON LO ERA!...
Accademia della crusca
