lancio di razzi luminosi; ma le nostre truppe poterono con fuoco bene aggiustato respingere entrambi gli attacchi.
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Nelle acque dell’Isonzo vennero pescate tre delle mine galleggianti che gli Austriaci abbandonano ancora alla corrente nell’intento di danneggiare i
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Sulle pendici settentrionali di Monte Cimone (Valle dell’Astico) nostri nuclei assalirono di sorpresa gli approcci del nemico e li distrussero con
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gli abitati di Valle dell’Astico e contro le nostre posizioni del Cauriol, in Valle dell’Avisio.
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Nelle Alte Valli del But e del Chiarzò l’artiglieria avversaria bombardò gli abitati facendo qualche vittima nella popolazione e uccidendo tre
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Velivoli nemici lanciarono bombe su gli abitati della laguna di Marano nella sera del 3, su Lucinico, Sdraussina e Gorizia nella giornata di ieri. Si
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caccia, eseguì una incursione sull’Arsenale del Lloyd e gli Hangars di idrovolanti presso Trieste. Gli arditi aviatori lanciarono sui bersagli 172 bombe
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Sul Carso le nostre fanterie proseguirono gli attacchi contro le linee nemiche ad oriente del Vallone.
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Nostre squadriglie di «Farman» e di «Voisin» bombardarono ieri gli impianti della ferrovia ridotta di Cominiano (Komen) con risultati visibilmente
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Nella zona del Cauriol (Valle Fiemme) gli alpini ampliarono e consolidarono il possesso della posizione conquistata il giorno 15, prendendo altri 32
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neutralizzare gli effetti.
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All’alba il nemico rinnovava gli sforzi contro le stesse posizioni e lanciava contemporaneamente un attacco contro l’altura di Quota 144 a nord–est
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Una nostra squadriglia di velivoli colpì con tre tonnellate e mezzo di bombe gli impianti ferroviari di Grahovo (Tolmino).
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Nella scorsa notte, in favorevoli condizioni atmosferiche, trenta nostri aeroplani volarono su Pola e bombardarono gli impianti militari della grande
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I nostri velivoli nella mattinata bombardarono gli impianti ferroviari di Podberda (Val di Bazza) e nel pomeriggio quelli di Prosecco (linea
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Sul Carso una maggiore attività dell’artiglieria nemica venne efficacemente controbattuta. Gli impianti ferroviari di Grahovo e Dottogliano furono
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Ieri mattina nostri apparecchi raggiunsero Frenzensfeste e, scesi a bassissima quota, ne bombardarono con precisione ed efficacia gli impianti
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Durante la giornata nostre squadriglie da bombardamento colpirono con due tonnellate di bombe gli «hangars» e gli apparecchi del campo d’aviazione
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Nella giornata di ieri l’attività combattiva si mantenne in complesso moderata su tutta la fronte. A nord del Chiese una nostra pattuglia, fugati gli
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campi d’aviazione avversari nella regione del l’Alto Adige e gli impianti e le opere militari della piazzaforte di Pola, lanciandovi complessivamente
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Sulle pendici settent. del Monfenera una nostra pattuglia piombata di sorpresa su un nucleo avversario, lo fugò e gli prese qualche prigioniero.
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Nel settore montano a cavallo del Brenta nostri nuclei di fanteria eseguirono stamane ben riusciti colpi di mano. Sull’Altipiano d’Asiago gli
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lotta a corpo a corpo e strappatigli 80 prigionieri e 2 mitragliatrici gli elementi partecipanti al colpo di mano rientrarono indisturbati nelle nostre
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gambe, va attorno e grida, p. es.: — Carbonaro! Chi vô er carbone? Un compratore finge di volerne un soldo e gli dice: — Me ne date un bajocco
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In questo giuoco le bambine che vi prendon parte riproducono tutti gli usi che accompagnano la nascita di un bambino. Una delle fanciulle si mette un
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Si fa la conta e colui che è sorteggiato va a nascondere la testa tra le gambe della mamma, la quale gli benda gli occhi con le mani. Parecchi
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Identico al giuoco Mio bel castello. Gli ambasciatori sono due e stanno a una certa distanza dagli altri fanciulli che formano catena tenendosi per
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seguente: Si fa prima la conta. A colui cui tocca il punto al conto convien bendarsi gli occhi con un fazzoletto: così bendato si chiama Gatta-céca. Il capo
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Fatta la conta come nei precedenti giuochi, colui che è sorteggiato, va a nascondere la faccia in grembo alla mamma, la quale gli benda gli occhi con
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in sorte, lancia e’ llécco o pallino (un còccio più piccino degli altri), e gli tira subito dietro la sua piastrélla, procurando di accostarsi con essa
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"Gli scarfarottari, accasciati sotto il peso di un grosso canestro ricolmo di scarpe e di pianelle andavan gridando: — Scarfarotti e stival’ a la
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Uno dei fanciulli fa da medico, e gli altri colleghi si fingono malati. È un passatempo senza nessuna regola e che i ragazzi fanno quindi a piacer
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facendosi loro incontro, cantano: "O mio bbel castello, Marcondìrondirondà". E gli altri fanciulli, in coro: "È ppiù bbello el nostro, Marcondìrondirondà
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Uno dei fanciulli che giuoca si finge maestro; gli altri compagni si fingono scolari, rifacendo più o meno bene tutto ciò che alla scuola si usa di
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Si trascina dietro un piccolo carrozzino sul quale sono riposti gli utensili del suo mestiere, e grida con voce lamentosa: — Chi ccià ttigami
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Gli antichi Tripparoli, con il loro schifo in testa ripieno di trippe, zampi, pezzi di testa di vitello e di vaccina, e d’altro: — Trippa, pieducci e
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chiedere l’elemosina per suffragare l’anima del condannato a morte; le tavolozze sui canti delle vie; gli smoccolatori col cartoccio nei trasporti funebri i
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case e sulla faccia di chiunque gli capiti.
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ridotto il giuoco a due soli, colui che resta col pugno o coi pugni non pizzicati all’ultimo qui, è il perditore, e tutti gli altri bambini gli si
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È un giuoco che non ha regole. La conta o il capo-giuoco, fa da Toro e gli altri da giostratori. Ora si fa raramente; ma prima era comunissimo ed
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cucina, gli utensili, le stoviglie; quelli stessi che si dicono de la pupazza, e che si comperano dai venditori di giuocattoli. Tale refezione è
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religioso, ma per estensione, almeno tra gli ebrei di Roma, convoglio funebre. Sicchè il grido del Mandataro era un’esortazione a far l’elemosina pel morto
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Si piglia una manina al bambino, e mentre gli si fa il solletico in mezzo alla pianta, lungo il braccino e fin sotto il mento, si canticchia: "Bèlla
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Il venditore di confettacci ossia il confettacciaro: — Confetti, conféee! Chi vvô’ li confèttii? Gli affittuari di sedie o luoghi adatti a godere lo
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destinato a sorte dalla cônta s’inginocchia davanti a lui, e mette la testa tra le sue gambe, in modo da non poter vedere nulla; tutti gli altri, a breve
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terzo da mamma. Questa guida gli altri giocatori, i quali dietro di lei formano una lunga catena, tenendosi per un lembo del vestito. Disposto così
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soleva ripetere: Fate-ben-per- voi. Era tenuto per santo, e in tal credito presso il papa e principi, che tutto quello che domandava non gli si negava
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alle sette Basiliche, gli ebrei perseguitati, i ladri alla berlina, il barbero vincitore portalo in trionfo, il Senatore romano in abito di gala, il
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chiamiamo comunemente sordino), i gatti, già in vedetta o sulle porte delle botteghe o sugli usci delle case, gli si fanno attorno e si precipitano con
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quel tale sta in berlina. Ciascuno gli dice la sua a bassa voce. Uno, per esempio, gli dirà che sta in berlina perchè è cattivo, un altro perchè
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