ottenuto, mescolando lentamente, una sostanza omogenea e abbastanza densa si spennelli la tela più volte e in ogni senso come si è già fatto con la colla
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sopra una tela assorbente, o già coperta d’uno strato di colore bene asciutto, si ottiene una materia ricca e luminosa che si impasta e si modella con
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Il modo di preparare la tela di cui ho già parlato e che consiste a dare due mani di emulsione a tempera sopra una tela già preparata a gesso è
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subito senza ritornare su parti già prosciugate. Se, putacaso, il lavoro è tale da non poter esser finito in una giornata, è bene andar avanti
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Tutte queste sostanze messe in una boccetta che si tura bene e si scuote con forza secondo il metodo già indicato. Bisogna pure scuotere la boccetta
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facilità, e perché il modellato riesca più perfetto, bisogna bagnare la tela con un pennello morbido intinto nell’emulsione e, se si riprende un lavoro già
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nella proporzione già detta, ma sempre della stessa emulsione con cui dopo si deve dipingere.
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La definizione encausto a freddo, etimologicamente parlando, sarebbe un paradosso in quanto che la parola encausto contiene già in sé il verbo
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encausti antichi; ma non continuarono nelle loro esperienze per le troppe difficoltà che dovettero combattere; tali esperienze furono già fatte nel
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ed elastica. Verniciata si ravviva ma non scurisce; i bianchi non cambiano; i colori non diventano mai troppo opachi già sin dalle prime pennellate
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di esperienze. Si può dipingere su vecchie tele sfruttando i toni e gli impasti che vi sono già. Si può impastare abbondantemente senza temere quelle
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su parti già asciutte o semiasciutte. Finito il lavoro lo si lascia asciugare per almeno un mese. Non bisogna voltare la tela contro la parete quando
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benissimo, specie se si riprende per finirlo un lavoro ove ci sia già un impasto abbastanza denso; se l’impasto è sottile, o se si dipinge direttamente
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Velando a vernice bisogna evitare quant’è possibile di riandare con velature su parti già velate e prosciugate. È meglio andare avanti terminando un
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disegno con fissativo comune. Invece di ripassare coi pennello sulla carbonella perché questa non sporchi i colori, come ho già prima indicato, è meglio
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ora indi raschiare bene il secondo strato che si è dipinto evitando d’intaccare il primo già asciutto. Dopo, con uno straccio pulito sfregare forte la
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La donna che già supplicò Frate Simone per la vita del suo figliuolo si trascina per terra sino ai piedi di Gherardo, e glieli abbraccia piangendo.
Già da quando Frate Simone ha cominciato a narrare del bambino guarito da Gherardo in Faenza, alcuni altri Fratelli Apostolici sono usciti dalla
e lo ferisce. Un urlo del popolo. Prestamente il feritore si ritrae e raggiunge i compagni che son già presso il cancello: e per il cancello