perplessa, poi si illuminò, ed esclamò: _ Galina! _ Galina avrebbe risolto la situazione. Galina era una delle ragazze aggregate alla Kommandantur
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tutti i cori russi, e cantò Moskvà mojà ("La mia Mosca") con meraviglioso slancio ed armonia, e palese buona fede. Galina si esibì da sola, in costume
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vagone, il ricordo nebuloso fatto persona: Galina, la ragazza di Katowice, la traduttrice-danzatrice-dattilografa della Kommandantur, Galina di Kazàtin
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