pugile che guardava le | galassie | |
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attrattore” poi identificato come un superammasso di | galassie | locale. Doveva però esserci anche lì una grande quantità di |
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studio alla galassia di Andromeda, poi a un gruppo di 20 | galassie | (1980) e di 60 galassie (1985). Sempre le stelle |
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di Andromeda, poi a un gruppo di 20 galassie (1980) e di 60 | galassie | (1985). Sempre le stelle periferiche si muovevano quasi |
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prova indiscutibile della presenza intorno alle | galassie | di materia oscura disposta in modo da formare aloni |
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enormi si ottengono anche nello studio di nebulose e | galassie | (all’epoca la distinzione era ancora molto incerta). Il |
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Quasar, Qso e altri oggetti simili si trovano al centro di | galassie | molto deboli a causa della loro lontananza. Queste galassie |
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galassie molto deboli a causa della loro lontananza. Queste | galassie | sono caratterizzate da nuclei attivi, cioè dalla luminosità |
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dell’universo. Sono quindi anche oggetti molto giovani: | galassie | neonate. |
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avviò con lei una ricerca per stabilire fino a che punto le | galassie | fossero distribuite regolarmente. Venne fuori che, |
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l’universo non è affatto omogeneo. I superammassi di | galassie | disegnano una specie di gigantesca spugna delimitando |
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si mise a dar loro la caccia fotografando migliaia di | galassie | con il telescopio Schmidt da 1,2 metri di Monte Palomar. Ne |
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usò come “candele standard” per misurare la distanza delle | galassie | in cui comparivano. Calcolò che dovevano splendere 100 |
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pubblicò sei cataloghi che raccolgono diecimila ammassi di | galassie | e per primo fece notare che gli ammassi a loro volta si |
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1937 propose di usare gli ammassi di | galassie | come lenti gravitazionali. Sembrò una follia. Neppure |
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le usano come telescopi naturali. Certi ammassi di | galassie | del cielo profondo nelle immagini riprese dal telescopio |
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dell’universo e cercò di spiegare il redshift delle | galassie | con la teoria della “luce stanca”. |
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di simile ma su scala maggiore doveva succedere con | galassie | o ammassi di galassie. Nel 1924 il fisico russo Orest |
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della velocità dell’espansione cosmica e per scoprire | galassie | deboli e remote, oggetti invisibili superdensi chiamati |
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oscura a plasmare l’universo, organizzando gli ammassi di | galassie | in superammassi che circoscrivono immensi spazi in |
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migliaia di piccole nebulose fossero in realtà altrettante | galassie | come la Via Lattea, ma a distanze enormi. I due partiti |
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Curtis guidava gli astronomi che stavano dalla parte delle | galassie | disseminate in uno spazio ben più vasto di quello occupato |
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nel 1933 Fritz Zwicky aveva fatto notare che gli ammassi di | galassie | della Chioma di Berenice e della Vergine non starebbero |
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di gravità della sola materia visibile. I moti delle loro | galassie | – aveva scoperto – non sembravano determinati |
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anticipo sui tempi. Nel 1933 analizzò la rotazione delle | galassie | a spirale e ne dedusse che dovevano avere intorno una |
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nei suoi effetti gravitazionali. Analizzò l’ammasso di | galassie | della Chioma di Berenice e trovò che poteva rimanere |
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è quella della radioastronomia – cioè lo studio di stelle e | galassie | attraverso le onde radio che emettono - e della ricerca di |
Le macchine invisibili: scienza e tecnica in tre camere e
cucina -
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2,5 metri di Monte Wilson riuscì a dimostrare che tutte le | galassie | si allontanano l’una dall’altra con una velocità tanto più |
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si espande fatta da Edwin Hubble nel 1929. Poiché le | galassie | si allontanano tanto più velocemente quanto più sono |
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che l’universo stesso nel suo insieme si espande: le | galassie | sono come schegge di una bomba esplosa. Conoscendo il ritmo |
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Certo: raccogliendo raggi di luce partiti da sperdute | galassie | miliardi di anni fa, non mostra il futuro ma il lontano |
Le macchine invisibili: scienza e tecnica in tre camere e
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la tentazione di interpretare la fuga delle | galassie | come manifestazione di un remoto evento esplosivo che |
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a raccogliere dati sul rapporto tra la distanza delle | galassie | e la velocità con cui esse si allontanano per definire |
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1930 Hubble stimava che la velocità di allontanamento delle | galassie | aumentasse di 500 chilometri al secondo per megaparsec (un |
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che le Nubi di Magellano, Grande e Piccola, sono due | galassie | nane in orbita intorno alla Via Lattea ma allora erano |
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tenacissimo e polemico Halton Arp, autore di un atlante di | galassie | anomale nell’aspetto e nel comportamento. L’ex campione di |
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gli studi che erano la sua specialità: dinamica delle | galassie | e struttura dell’universo a grande scala. Presto si fece |
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Il conteggio delle radiosorgenti molto lontane, e poi delle | galassie | e delle quasar, mostra una distribuzione disomogenea, |
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la certezza che molte di quelle nebulose erano in realtà | galassie | formate da miliardi di Soli. |
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le velocità di allontanamento di | galassie | più o meno remote Perlmutter e colleghi intendevano |
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sulla Terra e tiene insieme i pianeti, le stelle e le | galassie | - si separa dalle altre e diventa autonoma. Questa è una |
Le macchine invisibili: scienza e tecnica in tre camere e
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una cometa, un ammasso globulare e un superammasso di | galassie | che va da Andromeda a Perseus. |
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usata come “candela standard” per stimare la distanza delle | galassie | nelle quali la supernova esplode. |
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gli accademismi superano la visione concreta utile per | galassie | non accademiche. La soluzione può trovarsi nella |
Flessibilità e precariato - abstract in versione elettronica -
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aveva ragione Curtis, ci sono milioni, miliardi di | galassie | come la Via Lattea... |
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nota. Comprese così che fino ad allora la distanza delle | galassie | era stata sottostimata di un fattore due e nel memorabile |
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si espande con velocità tanto maggiore quanto più le | galassie | che osserviamo sono lontane, ma la stessa espansione, a |
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Tanto per citare qualche caso: nel 1780 Méchain avvistò le | galassie | poi catalogate come M 65 e M 66 nella costellazione del |
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Da quel cumulo di dati usciranno una classificazione delle | galassie | (1925) ormai quasi abbandonata e l’espansione |
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il moto di espansione dell’universo, rimanesse alle | galassie | un moto residuo. I dati che raccolse erano sconcertanti: in |
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ancora più evidente studiando la rotazione di singole | galassie | a spirale. Il moto delle loro stelle è inspiegabile se si |
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primi risultati sembra che arrivino dai nuclei attivi di | galassie | a non più di qualche centinaio di milioni di anni luce da |
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su nuove misure della velocità di allontanamento delle | galassie | più remote, scoprì che, dopo alcuni miliardi di anni |
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