) o addirittura a tralicci filiformi come gabbie (Lippold), e persino a legni combusti (come quelli di Consagra) o a materiali “poveri” come nelle
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sue ossessioni pubblicitarie, o Mona Hatoum (1952) con le sue gabbie metalliche, e i cani agonizzanti di Hernandez Diez, non riuscivano a destare
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