Una delle tante battaglie che si cercò di promuovere, a principiare dagli anni dell’immediato dopoguerra, su su fino agli anni sessanta, fu quella
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Fu nello stesso periodo e precisamente nel 1948 che l’artista realizzò alla Triennale di Milano un immenso lampadario in tubo di neon che costituiva
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robusta e calda personalità di Fontana e a seguire più da presso il suo operare. Fu così che attorno al 1948 si venne costituendo a Milano un primo
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buchi e i tagli, di tele monocrome, dipinte con colori netti e timbrici, doveva preludere a quella rivoluzione contro l’informale che altrove fu molto
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Un altro genere di applicazione dei tagli a cui l’artista si era dedicato durante un breve periodo (1960) fu quello dei «quanta». Il nome, ovviamente
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il desiderio di vederle realizzate. E fu ancora con ammirata meraviglia - anche se venata di lieve delusione - che alcuni anni più tardi (attorno al
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Triennali del dopoguerra, fu Lucio Fontana che, con la sua gigantesca struttura in tubo luminoso al neon inserita in un vastissimo ambiente della
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Un successivo tentativo di Fontana di creare un vero e proprio ambiente spaziale fu compiuto nel 1951 con il suo Ambiente nero presso la Galleria del
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E, infatti, fu quanto si verificò in realtà: era prevedibile ad esempio, che degli artisti cinetici come Colombo, Boriani, De Vecchi, e i Gruppi N, T
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Questo significa dimenticare che la ragion d’essere di quella indefinibile e tuttavia indispensabile attività che per tanto tempo fu definita
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’esibizione di opere d’arte concettuale (o povera) come fu il caso per quella di Amalfi (e più recentemente per quella alla Kunsthalle di Berna), giacché
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tangibili e agibili e non di mere «idee» inespresse o espresse solo allusivamente come fu il caso per molte recenti opere d’arte concettuale e antiformale.
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corso e che per contro fu disertata dalla maggior parte dei poeti e dalla metà degli artisti invitati).
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dalla Germania e dagli altri paesi contagiati dal nazifascismo - fu la volta, finalmente, dell’action painting. A questo punto le cose presero a
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apparvero le prime riproduzioni di artisti pop e le prime mostre di Rauschenberg, Jasper Johns, Oldenburg, ci fu subito chi parlò di neodada (anzi per
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potremmo così riassumerlo: un tendere verso la «bellezza formale» che fu da sempre un impulso innato del temperamento italico (Castellani, Bonalumi
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gonfia di quella forza inventiva che in lui fu necessaria liberazione dall’incendio d’una vita bruciata, mentre per i suoi molti imitatori non è che
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E, del resto, non fu commercializzata e disputata anche l’arte di tempi remoti? Forse la pittura e la scultura stanno vivendo con un certo anticipo
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realtà del mondo esterno che, in definitiva, deve considerarsi come limitata ad un breve periodo di poche centinaia d’anni, alla stessa stregua di come fu
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Fu questo, del resto, l’abbaglio di molti surrealisti «accademici» (come Dalì) e di realisti altrettanto accademici; ed è sintomatico che persino
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fu dato il nome di estetica. (Solo a partire dal 1750, anno della pubblicazione dell’Aesthetica di Baumgarten, come è noto). Perché prima d’allora l
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Quando, nel 1948, fu fondato a Milano - da un gruppo di quattro artisti: Soldati, Munari, Monnet, Dorfles - il Movimento per l’arte concreta (Mac
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Non solo, ma il Mac fu forse il primo movimento artistico dove - specie per l’azione svolta in esso da Munari e da Monnet — si presero, sin da allora
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Ho lasciato per ultima l’opera di Gianni Monnet, che fu il vero animatore del movimento e che - prematuramente scomparso - non ha potuto lasciare una
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scultrici di derivazione futurista, che fu pronta ad accogliere le nuove tendenze costruttiviste della plastica concreta; Mario Nigro, che - nella
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mediante un meccanismo elettrico. In una mostra alla Galleria dell’Annunciata (1952) fu tenuta una rassegna dove erano presentati altri pezzi più o
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Munari fu senza dubbio l’artista che con più continuità prosegui le ricerche cinetiche (associate a quelle sull’arte moltiplicata, e a quelle più
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Ecco alcuni estratti di questa lettera, che fu pubblicata in Occidente e valse al suo autore un interrogatorio della KGB.
Getty: «Fu il 12 luglio, verso le tre del mattino. Erano in quattro, mi aggredirono e mi fecero entrare in una Citroen. Poi mi bendarono gli occhi
Si può invece ricordare che il «mal di Coppa Davis» nacque cinque anni fa a Zagabria proprio contro la Jugoslavia: fu in quell'occasione che Panatta
Fu proprio cinque anni fa a Zagabria che il campione d'Italia inaugurò la serie delle sue amare esperienze nella prestigiosa competizione: oggi
, elaborò una bozza di Regolamento ispirata ai principi dei decreti delegati: bozza che fu discussa da tre assemblee.
% rispetto al mese precedente. Si tratta del maggior incremento registrato dal settembre '74 quando l'aumento fu del 3,3%.
, fu trattata materialmente da numerosi prestanome, i quali avrebbero operato per conto di Luciano Liggio. «Non ho nessuna proprietà a Catania» è stata
d'organizzazione illegale in Italia, per non lasciare ai comunisti il monopolio della lotta, e gli fu risposto che non c'erano risorse finanziarie, forze
spiega che Sutto, in realtà, non abbandonò mai l'IRI ma fu incaricato di svolgere, presso la Bastogi, un delicato lavoro per conto dell'istituto. Si
Al quarto anno di professionismo, Moser ha alle spalle due Girl d'Italia. Nel '73 il debutto fu un autentico disastro, malgrado il successo della
presidente dell'Italstat e si è immediatamente insediato nell'ufficio che per tanti anni fu di Loris Corbi. Quest'ultimo rimane nell'ambito del gruppo
direttore generale. Nell'estate del '73 è entrato nell'IRI e subito gli fu dato l'incarico di dirigere il servizio che coordina e controlla le aziende che
Approvata nel dicembre del '75, la bozza fu distribuita a tutti i genitori e inviata agli organi collegiali. In seno al collegio dei docenti, però
differenza del numero dei votanti per i due rami del parlamento fu, allora, di 3 milioni 313 mila e 300 votanti. Il numero dei votanti è aumentato di 3
disegno di legge fu bocciato dal Bundesrat (consiglio federale) coi voti della maggioranza democristiana. Si dovette perciò, giocoforza, tornare al
A questo punto II Bianco giocò 26-22 e dopo il cambio la partita fu pari in breve volger di tratti. Essa venne riportata su «Italia Damistica» del 31
Carapellese lavora in Genova, ha 54 anni ed è titolare di una fabbrica di medaglie e trofei. Fu capitano del Torino «dopo Superga» per tre anni. Avrebbe
l'ha addirittura già annunciata. È quella che fu impiegata a Torino contro il Portogallo, con la sola variante del ritorno di Capello al posto
nonostante gli anni potrebbe dimostrarsi molto attivo come Altaflni, quasi suo coetaneo, lo fu due anni fa nella Juventus».
l'odioso Franco coi baffini assistere alla parata della sua vittoria, senti cosa dice quest'alto prelato? «Fu una guerra di religione, una crociata, e la
arrivando addirittura a ricusarlo). Più concreto fu il secondo interrogatorio, avvenuto sabato scorso: per undici ore Sogno rispose alle contestazioni
Una delle forze del Torino fu il famoso «quadrilatero» Castigliano - Grezar - Loik - Mazzola. «Lì nasceva il nostro gioco e lì si spegneva quello
portarlo molto lontano. Ignoto ai più, perché il suo primo film El desastre de Animai dopo una breve apparizione fu proibito dalla censura. Questo Franco