alla signorina! - disse l'Emilia. Le due fanciulle fecero un bel mazzolino dei fiori profumati; e la signora maestra fu ben contenta del pensiero
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letto della povera ammalata e la curò come una donnina. Non fu contenta che quando la vide guarita.
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essenziali fu sempre preferita l’essenza di trementina, che se pure evaporando trascina qualche cosa dell’olio che scioglie, ciò non avviene che in
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dipingere, senza riguardo ad alcun desiderato estetico, interviene il tempo a risolverla colla sua immancabile azione alteratrice dei colori cui fu
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Nel rinascimento però tempera fu il nome privilegiato del sistema italiano di mescolare i colori col torlo d’uovo per la pittura in tavola ed in muro
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cui fu assunto.
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D’altronde fu questa impossibilità di provvedere personalmente a tutto, condizione comune a tutte le epoche dell’arte e ad ogni lavoro umano, nè si
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pitture murali, nelle decorazioni delle tombe e delle casse contenenti le mummie. In Grecia Teofrasto assicura che fu scoperto dall’ateniese Callios nell
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Il nome di cromo (colore) fu dato da Vauquelin a questo metallo per la proprietà che ha di colorire le combinazioni in cui entra, nè si poteva farlo
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Verde di cromo (ossido di cromo). — Il metallo cromo fu scoperto dal prof. Klaproth nel 1797 e quasi contemporaneamente da Vauquelin nel piombo di
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Il processo Guimet non fu mai pubblicato, ma altri, partendo dagli stessi criteri che servirono di guida all’inventore, combinando la silice
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Questa inettitudine però non fu rilevata se non quando la chimica potè analizzare le resine se non compiutamente, assai meglio tuttavia che non lo
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risposto alla difesa dei dipinti, onde la mira di ridurle a vernice fu incessante. Senonchè, non sciogliendosi queste resine che a fuoco nudo e non
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singolarissime di quei popoli, fu anzi il germe di una delle più caratteristiche debolezze del settecento — la moda di verniciare — costata all’arte
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Fu usata moltissimo dagli antichi come sussidio per un rapido essiccarsi dei colori ad olio, ridotta in forma di vernice, e si vede consigliata da
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in Italia fu l’abete, il pioppo, l’oppio ed il salice.
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Nelle tele che i Veneti preferirono alle tavole generalizzandone l’uso, del quale uno dei più antichi esempi fu il ritratto gigantesco ordinatosi da
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Degli antichi pittori uno dei più manomessi fu certo il Giambellino. Dall’opera del senatore Morelli: Della pittura italiana, si hanno questi
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grande scoperta impiastrarli con colori ad olio; segreto per cui fu famosissimo un restauratore Corradi, verso la fine del secolo XVIII; anzi, l’abate
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L’impulso istintivo il più semplice, il primo, in presenza di un guasto qualsiasi, pel possessore di un quadro, dovette essere, come fu, rabberciare
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Questo azzurro fu macinato ad olio di lino o di noce cotto o reso più seccativo coi consueti ossidi metallici, come anticamente si usava. Oltre la
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consistenza vitrea, M. Ettore Leroux ritiene che si mescolasse del miele alle tempere, poichè è indubitato che la tempera fu usitatissima dagli Egizi
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bastoncino senza interruzione e trattenendola al fuoco fino al bollore: la ritirai schiumosa, e gonfia; e dopo che fu questa massa bianca raffreddata restò la
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tecnico. Poi fu la notte delle invasioni barbare, appena rischiarata per l’arte dal luccichio dei mosaici a fondo dorato.
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Così si avviava per gradi la pittura murale al più completo sviluppo dell’affresco, del quale fu pure una sosta lo strano metodo dei Giotteschi di
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La lunga ed incomoda pratica di eseguire il cartone sull’arricciato fu sostituita dall’uso di disegnare la composizione su carta sostenuta e, bucati
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sia sfuggito al Thènard che fu il primo a scoprire l’acido silicico; ma in ogni modo dal lato pittorico basta sapere che è questa cristallizzazione
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principio il metodo: tomo di tempo avanti il quale non fu mai dato rintracciare opera dipinta ad olio, mentre d’allora in poi, il procedimento venne
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Il minio usavasi generalmente schietto, e la lacca dirobbia, uno dei colori più appariscenti e conservati della pittura fiamminga, fu monopolio dell
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L’asfalto fu in grande uso fra i colori bruni, come la mummia ed il bruno d’Anversa; ed il nero di vacca marina, di corno di cervo bruciato e di
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svariatissimi di applicarla sino a farsene quasi un’arte a sè, tanta fu la prevalenza che ebbe sull’impiego dei colori a corpo.
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; sì come ancora fu Antonio da Correggio, Tiziano, Gaudenzio ed il Boccaccino il quale fu veramente grandissimo coloritore ed acuto nel disegno
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, fiaccamente sostenuto dal Governo, fu occasione di un sollevamento di animi, che impedì di tentate le sorti d'un serio dibattito in Parlamento, e cadde
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Così quel che fu doveva essere: e fu appunto per la forza irrompente e soverchiante delle cose. Bergamo, che per le sue possenti organizzazioni
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Brevi parole soltanto, la profonda mestizia e ragioni di competenza mi consentono in memoria di Teodorico Bonacci, la di cui recente perdita fu
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Raffaele Leonetti, da quattro legislature rappresentante del collegio di Caserta. La larga fortuna ereditata non fu per lui incitamento a vita
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Del più fervido amore per la Spatria e della fede più alta nei suoi alti destini, fu tutta piena l'anima di Teodorico Bonacci. E quando una di queste
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dall'aspetto suo molto signorile, dal suo tratto finissimo e dalla sua parola calda ed insinuante. Fu per queste doti che egli fu chiamato giovanissimo alle
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La modestia però non escludeva in lui la fermezza dei propositi e delle opinioni, mentre fu da [tutti ammirata la saldezza del suo carattere.
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Egli fu un valoroso avvocato. Appena, eletto deputato, volle lasciare l'esercizio della professione per attendere con maggiore agio e con maggiore
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Gaetani Di Laurenziana. In nome dei deputati di Terra di Lavoro, anch'io debbo mandare un dolente pensiero sulla tomba di Raffaello Leonetti. Egli fu
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fierezza franca ed illuminata, in ogni attività del suo spirito si può dire che Teodorico Bonacci fu cavaliere nobile senza macchia e senza paura.
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vita e per quell'armonia del pensiero con l'azione - che fu la divisa di Giuseppe Mazzini ed è la cifra del carattere umano.
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fu comprata, cioè nel 1872, era compresa negli elenchi di consegna. Su questa raccolta le opinioni sono molto varie. Alcuni negano che essa avesse un
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La questione fu portata innanzi alla Camera dall'onorevole D'Alife, ed allora l'onorevole sottosegretario di Stato rispose che mosca olearia non
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Ora tutto questo, che è stato fatto in base ad una legge, viene disfatto oggi da questa legge retroattiva, la quale dice che fu errato tutto quello
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Oggi ella vuole compiere atto che va al di là del pensiero di un grande e liberalissimo legislatore, qual fu, per unanime consenso, Giuseppe
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Questo fu detto allora e questa fu l'interpretazione autentica che lasciò passare la legge. Ora noi non possiamo con questa nuova legge ritornare
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Ricordo che nella discussione parlamentare ciò fu dichiarato, non solo dal ministro e dai relatori, ma eziandio dall'egregio magistrato
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! E l'autorevole Commissione che fu nominata e il suo degno relatore l'anno accolto senza qualsiasi variante! Non devo ora sentirmi confortato a
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