Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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I bollettini della guerra 1915-1918

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AA. VV. 12 occorrenze

Nell’Alta Rienz l’avversario tentò ancora una volta l’attacco della nostra posizione di Monte Piana, ma fu respinto con gravi perdite.

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Feons Degano. Tra le nostre truppe dell’Alto Piave e quelle di Val Degano fu combinata una serie di operazioni intese a scacciare l’avversario da quella

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. Ovunque il nemico fu costretto a ripiegare con perdite. Sul costone di Redival venne anche distrutto un trinceramento. I nostri s’impadronirono di

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Di maggiore entità ed importanza fu l’azione che l’avversario tentò il mattino del 9 contro la nostra occupazione di Kastrein Spitz, a nord di Monte

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delle nostre truppe. In virtù di tenacissimi sforzi generosamente compiuti, fu possibile strappare talune forti posizioni sull’alto contorno della conca

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Nella zona del Carso, la notte sul 17, il nemico tentò due piccoli attacchi: fu respinto e lasciò nelle nostre mani alcuni prigionieri.

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Nella notte sul 17, dopo intensa preparazione di fuoco, il nemico attaccò le nostre posizioni di Monte Coston a nord–ovest di Arsiero, ma fu respinto

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nostra ala sinistra; ma fu egualmente ricacciato e lasciò nelle nostre mani alcuni prigionieri.

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Nella zona del Tonale una violenta lotta fu combattuta, nella giornata del 23, per il possesso del Torrione; altura situata lungo la cresta tra Punta

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la nostra occupazione di capanna Cedeli. Accorsero prontamente nostre truppe dall’alta Valtellina e la colonna nemica fu contrattaccata e respinta.

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Anche sul Carso fu felicemente respinta un’avanzata dell’avversario verso Selz.

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Ovunque il nemico fu ricacciato e lasciò nelle nostre mani alcuni prigionieri.

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I bollettini della guerra 1915-1918

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AA. VV. 19 occorrenze

In Valle Sugana l’avversario lanciò anche un attacco di fanterie contro le nostre posizioni sul Civaron: fu nettamente respinto.

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Le sue artiglierie tirarono su Cormons, Valisella e Gorizia, ove fu di nuovo colpito l’ospedale: alcuni militari di sanità restarono feriti.

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Oppacchiasella. Fu subito respinto.

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Arrestato ogni volta dal nostro fuoco, fu contrattaccato alla baionetta e disperso dai valorosi alpini del battaglione Valle Brenta che inflissero

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La nostra eseguì tiri efficaci contro obbiettivi di Valle Drava. Quella nemica fu particolarmente attiva nell’Alto But e nella zona di Plava (Medio

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sulla punta del Forame talune posizioni dominanti. Furono presi una ventina di prigionieri. Un violento contrattacco dell’avversario fu nettamente

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Quella nemica fu particolarmente intensa contro le nostre posizioni di Monte Civaron in Valle Sugana e sul Cauriol in Valle di Fiemme.

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ebbero tre morti ed alcuni feriti. In Gorizia fu sfondato il tetto della Chiesa di San Giovanni.

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Più violento fu il tentativo fatto dall’avversario la sera del 6 contro le nostre linee sul Civaron in Valle Sugana. Dopo viva razione di fuoco il

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Nella zona di Tolmino, dopo intenso lancio di bombe, l’avversario tentò ieri una irruzione nei nostri trinceramenti di Dolje: fu subito respinto.

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Volzana e Cemponi (sud–ovest di Tolmino); fu ributtato con perdite.

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Alla testata del Rio Felizon (Boite) il nemico tentò un nuovo attacco contro le nostre posizioni di Punta del Forame, ma fu ricacciato con perdite.

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In combattimento aereo sopra la Conca di Caporetto venne abbattuto un velivolo nemico. Uno degli aviatori fu ucciso; l’altro, ferito, fu fatto

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Nella giornata di ieri azioni prevalentemente di artiglieria. Quella nemica fu più attiva contro le nostre posizioni di Zugna, in Valle Lagarina, e

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violenza. Fu ogni volta ributtato con gravissime perdite e lasciò nelle nostre mani circa 300 prigionieri.

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Il nemico che in qualche punto era riuscito a penetrare nelle nostre trincee fu poi dai nostri immediati contrattacchi nettamente ricacciato ovunque.

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di Monfalcone. Fu ovunque nettamente respinto.

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In Valle Sugana la sera del 22 l’avversario rinnovò l’attacco sul Civaron, ma fu prontamente respinto.

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Fu respinto con gravi perdite.

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I bollettini della guerra 1915-1918

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AA. VV. 7 occorrenze

Nella zona meridionale dell’altopiano Carsico L’attività delle artiglierie fu ieri molto grande.

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mettere piede in uno di essi: ne fu subito scacciato.

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precedente. Fu costantemente respinto dai bravi difensori che catturarono 73 prigionieri, tra i quali due ufficiali.

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La linea ferroviaria nella valle del torrente Bazza (est di Tolmino) fu ieri obiettivo delle nostre armi aeree. Nella mattinata una squadriglia da

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La reazione nemica fu molto vivace.

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squadriglia da bombardamento. Un apparecchio avversario fu costretto ad batterrare nella piana di S. Lucia (Tolmino) e venne poscia distrutto dalle

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La battaglia aerea fu assai viva su tutta la fronte Giulia. Le nostre squadriglie bombardarono ieri i depositi nemici di Berje (nord–ovest di

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I bollettini della guerra 1915-1918

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AA. VV. 5 occorrenze

Nel pomeriggio del primo settembre fu abbattuto un velivolo nemico ed un altro venne costretto ad atterrare.

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A Monte Corno, in Vallarsa, un tentativo di sorpresa nemica fu sanguinosamente sventato dalla nostra artiglieria e da riparti d’«arditi» che

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L’artiglieria avversaria fu notevolmente attiva con tiri di molestia lungo il Piave e nella regione di Montello e fra Fagarè e Fossalta.

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posto di vedetta antistante, riuscì a porre piede sulla quota 703, ma ne fu subito ricacciata dal presidio e dai rincalzi con accanita lotta a corpo

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occupata: Monte di Bucin, Vrbjani, Malo. Il nemico oppose tenace resistenza sulle pendici orientali dei Monti Dragjsec e Baba, ma fu attaccato con grande

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USI,COSTUMI E PREGIUDIZI DEL POPOLO DI ROMA

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Zanazzo, Giggi 7 occorrenze

Ecco come fu fabbricata la cchiesa de Santa Maria Maggiore che anticamente se chiamava Santa Maria de la Neve. Dice che una sera un papa s’insognò un

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sagrilèggio, uno scànnelo, da nun potesse dì’! Er gendarme fu mmesso in prefosso; la cchiesa fu serrata nun so ppe’ quanto tempo, finchè nun fu

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saccheggionno e abbruciorno quela città. Dice che ppoi in d’una rattatuja che cce fu, in de llitìcàsselo che ffeceno pe’ scirpallo, siccome se trovaveno sopra

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Quanno la Santa Casa de la Madonna fu pportata da ll’angeli da Nazzarette a Lloreto, l’angeli je fecero fa’ quela strada de stelle fitte fitte (la

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cciaveva er vizzio, pe’ rinforzà’ er discorso, de dì ogni sempre: "Ca...!" . Và con sé che quanno fu ffatto papa, quela parola sempre in bocca nu’ je

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Sotto a ll’arco de Tito, fatece caso, nun ce passa mai un giudìo. Volete sapé’ er perché? Perchè quell’arco de trionfo fu ffatto a Ttito imperatore

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. Andava poi per Roma con un paro di bilancie, attaccate ad un bastone, in cima del quale era una testa di morto, dicendo che havea mal pesato. Gli fu

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