Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: fu

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Il letto vuoto

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Pecora, Elio 1 occorrenze

amante, accadeva spesso laggiù. Passò un mese. Un giomo fu ucciso un coccodrillo e, squartato, ne uscirono dalle viscere chili di braccialetti, anche

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Sciame di pietra

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Luzzi, Giorgio 1 occorrenze

Art. Poi altre dueche non ricordo. E che ne fu della modesta mia persona,Mr. Olmert? Come Le dicevo stavo tentando di andareverso nord con alcune

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Finestre di via Paradiso

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Zani, Gabriele 1 occorrenze

Da vicino si scoprì trattarsi di un falchetto color grigio chiaro, il becco a uncino non lasciava dubbi sul rapace. Fu gettato tra le erbacce di un

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Ritorno a Planaval

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Dal Bianco, Stefano 1 occorrenze

Dopo che ho preparato da mangiare mi riposo e aspetto, fu- mo una sigaretta, cammino per la casa, sbocconcello dalla tavola qualcosa il cui sapore mi

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Dai Canti Orfici

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Campana, Dino 1 occorrenze

mezzo dell'acqua morta le zingare e un canto; da la palude afona una nenia primordiale monotona e irritante: e del tempo fu sospeso il corso

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LA CHIMERA

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Campana, Dino 1 occorrenze

Vegliai le stelle vivide nei pelaghi del cielo, Io per il tuo dolce mistero Io per il tuo divenir taciturno. Non so se la fiamma pallida Fu dei capelli

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La Verna

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Campana, Dino 1 occorrenze

toscana che fu. (Tu già avevi compreso o Leonardo, o divino primitivo!) 21 Settembre (presso la Verna) Io vidi dalle solitudini mistiche staccarsi una

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Poesie - La morte di Tantalo

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Corazzini, Sergio 1 occorrenze

ultime rondini e a poco a poco nel mare caddero i nidi: un giorno non vi fu più nulla intorno alla finestra. Allora qualche cosa tremò si spezzò nella

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Penombre

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Praga, Emilio 15 occorrenze

- Qual fu stanotte, quando tu vegliavi, la dea che del tuo canto incoronavi? Ah dimmi, dimmi che nel ciel dimora, e che tu te 'n dimentichi

poesia

. Fu l'angelo fu il demone, fu il bruto? Fu il precursor, l'apostolo, l'uomo dall'uom voluto? Per la profonda tenebra che disse al torvo Urano? Che

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Di tutte le notti fu il lungo lavoro, la dea che mi segue da sera a mattin; amica, due chèrubi parlaron fra loro, per fosco, per duro, per dolce

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Elemosina a lei, la poverella che un dì fu bionda, giovinetta e bella. Fulgida, allor, le garrule barriere correvi in caccia di pupille nere

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fatal che la rinserra non sorgerà mai più: prole di ignoti profanò la casa che fu sua casa, e nostro tempio fu. Ma non tutto esulò nel cataletto l'idolo

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disposti in vedetta. Pur questa notte una mano furtiva l'innaffiatoio rubommi in giardino! (Se fu per fame che alcun lo rapiva, Iddio nol vegga l'agreste

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. . . Oh dimmi i fantasimi che sogni nei cieli ; se posso, cingendomi di candidi veli, se posso evocarli, se posso imitarli! Qual fu stanotte, quando tu

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una rugosa sua vicina dicea: - Monna Ghiandosa, rammentate il seicento? Fu in maggio, se non erro, di quell'annata, la maggior tempesta. Un mio ganzo

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antico, chiesi novelle: moribonda l'una, l'altra al letto davanti a pregar la madonna e tutti i santi. L'ammalata morì; fu un epitaffio breve alla porta

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, incidi : " Fu un poeta - viator, t'arresta e ridi ".

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mie lontananze, ricerco l'esule che fu me stesso, il bimbo, il giovane che un padre è adesso. Lo trovo : memore della campagna, bever le tenebre della

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artificiale, prima d'essere un fior forse fu un cero di funerale. O fantasìe dell'ammalato ingegno! Penso, guardando il tuo largo mantello, a quel dei

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sulla tua mensola con Gesù Cristo in mano; forse il beato Angelico fu un tuo vicin di cella, forse la tua facella lambendo a notte il suol, di sotto

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incensi lieta: " Nei mesti giorni un tenero amante ci fu! " dirai, e l'orgoglio il mio scheletro a ritentar verrà!

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so, ma però mi esercito al vol ché il vino le aluccie prestarmi può sol. Ma vedi lassù... Che avvenne, che fu ? Oh domine!... un gatto che coda non ha

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TAVOLOZZA

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Praga, Emilio 8 occorrenze

madri italiche tutte ammonir la prole, perché di Roma il sole un lampo, un lampo fu! Quei bimbi che inneggiavano or più non siam, perdio! Siam la legione

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appena i quindici anni, quando suo padre fu portato via da una piena di stenti e di malanni ... la restò sola colla vecchia zia. Amor di madre non

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... - Ma, ahi lasso! la gentil mia rondinella, è una debole, trepida fanciulla, che, sebben come un angelo sia bella, fu senz'ali posata entro la

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fraterna che gigante qual fu, tornerà! E or salpando alla bella contrada vi sian facili i venti del mar; noi sappiam che a far breve la strada vi fia

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incensi ... Ma al tempio il danno e il nostro oblio che importa? Gli idoli infranti, e fu l'oro rapito: pur non svanì la santità del sito; la beltà che

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Il lungo e magro professor di greco, che quasi odiar mi fece il divo Omero, fu stamane a vedermi al mio studietto. La tavolozza mia si tinse a nero

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; ecco frati, e suore, e preti, cui nel volto ancor si legge la nequizia che fu legge per le plebi di altri dì! - O bruna fanciulla che sempre sorridi

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desiri, oltre il mondo non cerca l'amor! Liba, liba alla vita, infelice, ché a galoppo s'involano i dì; la speranza è una dea traditrice, tutto fu quando

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Trasparenze

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Praga, Emilio 10 occorrenze

la vita, Ugo! - la vita che per te fu battaglia e fu vittoria! Veh! la tua fronte austera oggi è colpita da un po' di gloria! Né il triste e dolce

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amor! l'ultimo... eterno, se un inganno non è l'occhio di Dio che nelle tombe io scerno. Siam da tempo compagni! e fu la bella allegria dei fanciulli il

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questa tomba uscita, una parola : " Io v'amo! ". Amor sia dunque il motto, Amor di tutto che fu culto di lui ch'oggi si plora!... Certo egli or geme di

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uscì. Ritornerai bambino; vedrai la mamma al vino per te l'acqua sposar, mentre gli altri, bevendolo schietto, parean burlar!... Fu con questo lontano

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della gloria, ch'ora, ironie dell'esistenza schiava, piangon nella memoria. Albe, concenti, aureole svanite, in cui fu il mio bambino animo assorto, voi

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gambe viete nol sorreggevan più. Per me Bacco è a Esculapio nemico, e il congedai; e l'amicizia è ormai cosa che un tempo fu. Però nessun mi toglie le

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tempo che fu! Volete travolgervi tra gli elfi, tra i gnomi? Di tutte le silfidi so i piccoli nomi; da pari mi trattano le streghe e le fate, mi

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una rugosa sua vicina dicea: " Monna Ghiandosa, rammentate il seicento? Fu in maggio, se non erro, di quell'annata, la maggior tempesta. Un mio ganzo

poesia

buoni, per l'allegrezza e la malinconia, e per l'affetto delle mie canzoni io dico e giuro che nel mondo ho vissuto un'altra volta! E fu in quel tempo

poesia

apparìa nel ciel d'Italia come pallida cometa, la rugiada dell'encomio fu profusa al mio passaggio, e stupii, povera lampada, d'esser vista e d'esser raggio

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