le quali fu fatta la perequazione di 5 in 5 (colonna VI). Or qui si vede in tutta la sua evidenza il fenomeno: la serenità che era ancora 0,58 il 3
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Per la frazione di serenità fu estesa a parte la tavola X, nella quale
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intorno al suo stato normale, fu per ciascuno dei numeri contenuti nelle tavole III, IV, V, ricercato il segno della sua deviazione dal valore normale o
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non aver numeri di peso troppo differente. Nello stesso modo fu calcolata per ogni mese la sua frazione di serenità, la quale si trova registrata
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periodo 1827-1864. Quest’anno fu distinto dall’apparizione di una nebbia secca nelle alte regioni dell’atmosferaKaemtz, Lehrbuch der Meteorologie, III, p
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Già fu indicato nel cap. I, dietro quali criterii invariabili sia stata fatta la distinzione dei giorni osservati a Vigevano in sereni, nuvoli e
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satellite dal sole. Accanto a ciascuno dei 13738 giorni osservati negli anni 1827-1864 fu scritto il corrispondente giorno della luna, contando come 1° il
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sogliono prodursi nelle lunghe serie di fenomeni, fu dapprima instituito il calcolo separando i 38 anni delle osservazioni in due periodi di 19 anni
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24. Fin qui tutto il lavoro non fu che di pura statistica, e le dieci prime colonne delle due tavole XI e XII non contengono che risultati di
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. Per ciascuno dei 29 primi giorni fu adottato uno dei 29 valori della tavola XIII: pel 30° giorno fu assunta, come
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’osservazione, furono introdotti gli intervalli di tempo trascorsi a partire dall’ultimo passaggio della luna al suo apogeo. Vale a dire, che fu considerato come
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Nella colonna XIV della stessa tavola X è stata calcolata la deviazione di ciascun anno dalla serenità normale 0,550. La deviazione media fu trovata
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e le negative, fu adottato un sistema di notazione grafica, il cui uso per esperienza ho trovato sommamente raccomandabile. Esso consiste nel
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Il numero totale delle sequenze osservate durante i 38 anni (detratte alcune pochissime per ragioni che qui è inutile sviluppare) fu di 13718. In
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52. Con questo metodo adunque sopra una lunga striscia di carta fu scritta su 38 linee la storia meteorologica dei 38 anni 1827-1864, in guisa che
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semplici) fu aggiunto il doppio dei numeri della colonna V (variazioni doppie), e si ottenne così la colonna XIX, la quale contiene il numero totale delle
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giorni, non ne fu tenuto conto, e furono registrate le escursioni come se non vi fosse stata soluzione di continuità. Ma in nove fra i 456 mesi le
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sola parte di vero nell’opinione volgare, che i cambiamenti di tempo si ripetano coi quarti di luna. L’anno che ebbe più escursioni fu il 1833, quello
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il suo consecutivo, come finora fu fatto; ma quelle che si ottengono paragonando lo stato del cielo di ciascun giorno con quello che ha luogo due
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relativa da un giorno al suo seguente, con U2 fu indicata quest'altra variabilità che corrisponde a due giorni d’intervallo. I numeri U2 sono dati nella
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Onde paragonare lo stato di ciascun giorno con quello del suo posdomani fu, per ciascuno dei 456 mesi d’osservazione, messo a confronto il giorno 9
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ognuno dei 456 mesi d’osservazione fu messo a confronto il giorno 9 col 12, il 10 col 13, I’11 col 14... il 18 col 21. Ogni mese somministrò dieci
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le lunazioni di 29 giorni fu aggiunto il primo giorno della luna seguente per maggior uniformità. Di tali 20 giorni fu calcolata la serenità normale
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quadri propri a mostrare a colpo d’occhio l’andamento dei fenomeni di giorno in giorno. Nel formare i risultati medii fu scelta d’ordinario la divisione
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6. Questa divisione fu stabilita per troncare ogni ambiguità, sebbene contro di essa si possano promuovere alcuni dubbii. Infatti un giorno non potrà
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regolare, che rappresenti il meglio possibile tutte le osservazioni, fu applicato ai risultati perequati il metodo di correzione, che con qualche
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nell’inverno 1844-45, mentre fu nullo nei due inverni 1834-35 e 1845-46. Considerando la serie delle invernate (colonna XII), non si trova alcun
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Si vede che la neve nel nostro clima può estendere il suo impero sopra cinque mesi e mezzo dell’anno. Infatti la caduta più precoce di neve fu nella
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1849-50. Inverno tardivo. Dicembre fu senza neve; il 17 gennaio la terra ne era coperta a mezzo metro; il 22 a 0m,70 di altezza. Presto tuttavia
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1844-45. L’inverno fu precoce, e ai 4 di dicembre la terra avea più di 20 centimetri di neve; ai 9 dicembre 50 centimetri. Questo rigore non tardò a
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1859-60. Prima neve il 17 novembre. Dicembre orrido. La neve senza mai raggiungere molta altezza, fu però continua, e scomparve soltanto col 21 marzo.
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1857-58. In gennaio la neve fu alta 0m,80. Inverno severo. Il Po e la Bormida si aggelarono in un luogo non indicato (forse presso Alessandria). La
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1835-36. Comincià la neve nei giorni 14 e 15 novembre. A partir dal 30 ottobre fino all’11 dicembre il sole non fu visto che per brevi intervalli. Il
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, accompagnate da vento freddo. Una sola volta si ebbe temporale in novembre; ciò fu nella notte del 10 all’11 novembre 1848. Rari sono i temporali in
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delle nebbie fu avvertito, si potrebbe esprimere la frequenza dei temporali in funzione della sola declinazione del sole; in questo caso anche del
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L’ultima colonna della tavola XXV dà il numero dei temporali avvenuti in ciascuno dei 38 anni d’osservazione; il massimo fu 34 (nel 1827), il minimo
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connessione diretta o indiretta coll’elettricismo atmosferico, ho ordinato i 750 temporali osservati secondo i giorni della luna: il risultato fu questo:
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minima assoluta osservata a Milano fu di -15,°8, mentre alla Villa Carlotta la temperatura minima assoluta fu di soli - 6°,3. La dolcezza del clima
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Il massimo numero di giorni piovosi fu notato nel 1872 e fu 130; il minimo nel 1175 o nel 1834, e fu 59. Queste irregolarità sono ancora
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più pioggia, che in altri. Durante l'intiera serie di 117 anni di osservazioni pluviometriche fatte a Brera la massima quantità annuale fu di 1574mm
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La massima quantità di pioggia caduta in un mese fu di 376 millimetri nell'ottobre 1872. In tutto lo spazio di 115 anni si ebbero 18 mesi affatto
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quali può anche darsi che I'enumerazione dei giorni piovosi non si facesse colla medesima cura, che fu usata più tardi.
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piovosi, il quale durante l'ottennio 1858-65 fu in media di 125 all'anno, mentre nell'uguale intervallo a Milano fu di 104.
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periodo di tempo si possono aspettare circa 4 temporali ogni mese od uno quasi per settimana. Il massimo numero annuo di temporali osservati in 38 anni fu
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». Addì 13 febbrajo 1843 caddero insieme miste pioggia neve e grandine, accompagnate da vento freddo. Una sola volta si ebbe temporale in novembre: ciò fu
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soggetta a molta irregolarità da un anno all'altro. Nei quattro anni consecutivi 1851-52-53-54 non fu notata neppure una volta la grandine a Vigevano
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1843-44 costruì una serie di triangoli, mediante la quale fu determinata, rispetto al Duomo ed alla Specola, la posizione di un certo numero di punti
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La proporzione dei sedici venti in tutto l'anno 1880 fu la seguente (sempre ridotta al totale di 1000):
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Il massimo cammino fatto dal vento in un'ora durante il 1880 avvenne il 29 maggio, fra le 4 e le 5 pomeridiane, e fu di 24 chilometri.
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corrispondenti alla massima frequenza di quelle macchie, e per essi fu calcolata la media della temperatura, dell'umidità e della pioggia. Furono quindi
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