Introdurremo dunque una funzione complessa , che da Schrödinger fu chiamata «scalare di campo» e che ora più generalmente si chiama «ampiezza di
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, era in evidente contrasto con tutti i fenomeni nei quali l'elettrone presenta natura corpuscolare, e fu perciò abbandonata assai presto. Fu il Born che
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fisica atomica, fu quello fatto dal fisico tedesco MAX PLANCK nel 1900 per dare una teoria dell'emissione del corpo nero: uno successivo, e riguardante
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(1) La dimostrazione di questo si fa per un o. l. generico (purchè hermitiano) come fu fatta al § 5 p. II per l'o. l. (47). Se e appartengono a due
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Analogamente a quanto fu fatto per una sola particella, introdurremo una funzione (complessa)
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nucleo non è fisso come lo si è supposto al § 48 p. II : tale problema fu già trattato, dal punto di vista di Bohr e Sommerfeld, nel § 58, P. II. Esso
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Di tutti gli spettri, il primo ad essere interpretato fu quello dell'idrogeno atomico, che si presenta effettivamente come il più semplice, in
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Questo risultato fu già enunciato nel § 46, p. II.
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Tale serie, osservata dapprima solo nello spettro di una stella, fu attribuita all'idrogeno, a causa del fatto che le righe di posto pari
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molti fatti d'ordine spettroscopico e magnetico, e fu postulata per la prima volta da UHLENBECK e GOUDSMIT col nome di «ipotesi dell'elettrone rotante».
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in uno spettro parecchie coppie di righe, per le quali la differenza delle frequenze è costante: questo fatto, che fu scoperto empiricamente dal RITZ
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meccanica ondulatoria, fu suggerita primitivamente da L.De Broglie Tesi presentata all' Università di Parigi, 1924; Ann. de Phys. 10, 3, 22, (1925
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Questo metodo fu ampiamente sviluppato soprattutto da HEISENBERG, BORN e JORDAN, e condusse a ritrovare in molti casi i risultati della teoria di
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Leonardo Eulero, n. a Basilea nel 1707, m. a Pietrogrado nel 1783, diresse successivamente le Accademie delle Scienze di Berlino e di Pietrogrado. Fu
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Scienze di Berlino e di Pietrogrado. Fu uno dei maggiori e più fecondi matematici di tutti i tempi, sia nel campo dell’analisi pura che delle sue
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Guglielmo Francesco Marchese de l’Hospital (si scrive più frequentemente Hôpital) nacque a Parigi nel 1661 e vi morì nel 1704. Fu in gioventù
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Marchese de l’Hospital (si scrive più frequentemente Hôpital) nacque a Parigi nel 1661 e vi morì nel 1704. Fu in gioventù ufficiale di cavalleria, poi si
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Johann Kepler, nato in un villaggio del Würtemberg nel 1571, m. a Ratisbona nel 1630. Fu dapprima assistente e poi successore del danese Tycho Brahe
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Siméon Denis Poisson, n. a Pithiviers (Loiret) nel 1781, m. a Parigi nel 1840, insegnò Meccanica razionale alla Sorbona e fu tra i più strenui
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Meccanica razionale alla Sorbona e fu tra i più strenui promotori di questa disciplina. Le formule ricordate nel testo si trovano nel suo classico Traité
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L’esistenza dell’asse di moto fu segnalata per la prima volta nel 1763 da Giulio Mozzi, n. a Firenze nel 1730, m. ivi nel 1813, letterato e in tarda
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Per questo suo carattere intuitivo il precedente teorema fu un tempo assunto come postulato, talché ancora oggi conserva il nome di principio dei
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Polytechnique (1836)» . Egli fu Direttore di questa Scuola (per la parte scientifica).
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si trova inserito in una memoria del «Journal de l'Ecole Polytechnique (1836)» . Egli fu Direttore di questa Scuola (per la parte scientifica). .
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Il conte Jacopo Riccati n. a Venezia nel 1676, m. a Treviso nel 1754 coltivò le matematiche privatamente, senza tenere pubblici insegnamenti. Fu
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Michele Chasles, n. a Épernon (Epure et Loir) nel 1793, m. ivi nel 1880, fu professore di Geometria superiore all’Università di Parigi, e coltivò
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effettuare senz’altro sulla formula del Savary [come fu già osservato al n. 27]. Così ad es., per , b = ∞ , si ha dalla (10') r = 2δ, espressione
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relazioni in termini finiti fra le coordinate dei punti. Essa fu introdotta dal grande Fisico e Matematico H. Hertz (n. ad Hamburg nel 1857, m. a Bonn
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Ora il Newton fu tratto ad idealizzare maggiormente i principi della Meccanica, ritenendoli applicabili non solo ai fenomeni terrestri, bensì anche
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E allora, per la massa che fu definita da noi (Cap. VII, n. 14) quale rapporto di un peso ad una accelerazione
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Carlo Federico Gauss , n. a Braunschweig nel 1777, m. a Gottinga nel 1855, fu, dal 1807 fino alla sua morte, professore all’Università di Gottinga e
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A 19 anni fu nominato professore di matematica alla Scuola d’Artiglieria di Torino; e fu poco dopo tra i soci fondatori di quella Accademia dello
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volta a Parigi nel 1788. Oltre al calcolo delle variazioni, che fu tra le prime scoperte del Lagrange, vanno segnalate ricerche, divenute classiche
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Paolo Guldino, n. nel cantone di San Gallo nel 1577, m. a Graz nel 1643. Fu Gesuita e visse a lungo a Roma; poi insegnò nelle Università di Vienna e
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olandese, n. all’Aia nel 1629, m. ivi nel 1695, fu tra i primi soci stranieri dell’Accademia delle Scienze di Parigi e della Società Reale di Londra. I suoi
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Cavendish Henry n. a Nizza nel 1731, in. a Londra nel 1810. Ricchissimo Lord, coltivò la scienza in un suo laboratorio privato; fu membro della
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3. Una prima determinazione di f con dirette esperienze di laboratorio fu compiuta dal Cavendisch (1797) Cavendish Henry n. a Nizza nel 1731, in. a
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Laplace Pierre Simon, n. nel 1794 in una borgata del N. O. della Francia, (dip. del Calvados), m. a Parigi nel 1827, fu ministro dell’Interno subito
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30. La curva (31) dallo Huygens che la scoperse fu chiamata catenaria, e solitamente si caratterizza colla qualifica di omogenea, estendendo il nome
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Giacomo Bernoulli, n. a Basilea nel 1654, m. ivi nel 1705, fu per molti anni professore di matematica in quella università. Devoto seguace del
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, m. ivi nel 1705, fu per molti anni professore di matematica in quella università. Devoto seguace del Leibnitz, contribuì coll’insegnamento e cogli
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Notiamo, in via storica, che è questa la forma sotto cui fu dapprima introdotto nella Meccanica il principio dei lavori virtuali (o, come un tempo
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di Galileo. Dal Castelli fu nel 1641 inviato in Arcetri presso il Maestro, già vecchio, cieco e sofferente, onde aiutarlo a redigere per la stampa le
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perfezionarsi sotto la guida del P. Castelli, dotto di grande rinomanza, discepolo e amico di Galileo. Dal Castelli fu nel 1641 inviato in Arcetri
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Jean Frédéric Frenet, n. a Pèrigneux (Dordogne) nel 1816, m. ivi nel 1900, fu professore all’Università di Lione. Le formule che da lui si intitolano
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Giles Persones de Roberval, n. nel 1,602 presso Beauvais (dip. dell’Oise), m. a Parigi nel l615, fu professore di matematica al collegio reale di
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tra i primi a dedicarsi a questo genere di ricerche fu in Italia il Ranzi.
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Appunto tentando di risolvere le difficoltà incontrate nella teoria statistica del corpo nero il Planck fu per il primo indotto a introdurre
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La formula (24) fu successivamente applicata da Einstein e da P. Debye al problema dei calori specifici dei corpi solidi, e permise di trovare una
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cioè, poco dopo i classici lavori di Boltzmann, fu profondamente influenzato e, si piò anzi dire, promosso dalle considerazioni statistiche; e a sua
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