Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Penombre

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Praga, Emilio 15 occorrenze

Penombre

- Qual fu stanotte, quando tu vegliavi, la dea che del tuo canto incoronavi? Ah dimmi, dimmi che nel ciel dimora, e che tu te 'n dimentichi

Penombre

. Fu l'angelo fu il demone, fu il bruto? Fu il precursor, l'apostolo, l'uomo dall'uom voluto? Per la profonda tenebra che disse al torvo Urano? Che

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Di tutte le notti fu il lungo lavoro, la dea che mi segue da sera a mattin; amica, due chèrubi parlaron fra loro, per fosco, per duro, per dolce

Penombre

Elemosina a lei, la poverella che un dì fu bionda, giovinetta e bella. Fulgida, allor, le garrule barriere correvi in caccia di pupille nere

Penombre

fatal che la rinserra non sorgerà mai più: prole di ignoti profanò la casa che fu sua casa, e nostro tempio fu. Ma non tutto esulò nel cataletto l'idolo

Penombre

disposti in vedetta. Pur questa notte una mano furtiva l'innaffiatoio rubommi in giardino! (Se fu per fame che alcun lo rapiva, Iddio nol vegga l'agreste

Penombre

. . . Oh dimmi i fantasimi che sogni nei cieli ; se posso, cingendomi di candidi veli, se posso evocarli, se posso imitarli! Qual fu stanotte, quando tu

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una rugosa sua vicina dicea: - Monna Ghiandosa, rammentate il seicento? Fu in maggio, se non erro, di quell'annata, la maggior tempesta. Un mio ganzo

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antico, chiesi novelle: moribonda l'una, l'altra al letto davanti a pregar la madonna e tutti i santi. L'ammalata morì; fu un epitaffio breve alla porta

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, incidi : " Fu un poeta - viator, t'arresta e ridi ".

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mie lontananze, ricerco l'esule che fu me stesso, il bimbo, il giovane che un padre è adesso. Lo trovo : memore della campagna, bever le tenebre della

Penombre

artificiale, prima d'essere un fior forse fu un cero di funerale. O fantasìe dell'ammalato ingegno! Penso, guardando il tuo largo mantello, a quel dei

Penombre

sulla tua mensola con Gesù Cristo in mano; forse il beato Angelico fu un tuo vicin di cella, forse la tua facella lambendo a notte il suol, di sotto

Penombre

incensi lieta: " Nei mesti giorni un tenero amante ci fu! " dirai, e l'orgoglio il mio scheletro a ritentar verrà!

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so, ma però mi esercito al vol ché il vino le aluccie prestarmi può sol. Ma vedi lassù... Che avvenne, che fu ? Oh domine!... un gatto che coda non ha

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