I giorni variabili hanno, durante l’annata, due maxima e due minima di frequenza. Ilmaximum di primavera corrisponde alla decade XV, ultima di maggio
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Loro frequenza nelle vane epoche dell’inverno. Grandi nevicate. Epoche delle prime e delle ultime nevi.
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Frequenza delle nebbie e sua legge annua. Sono ripartite simmetricamente rispetto ai due solstizi. L’influenza delle fasi lunari sulle nebbie è nulla.
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valore medio entro limiti assai più stretti, che i giorni sereni ed i giorni nuvolosi. Si verifica dunque per l’azione lunare sulla frequenza dei giorni
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45. Lo studio della variabilità relativa non è altro che quello dei cambiamenti di tempo, e dipende dalla estimazione numerica della frequenza e
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44. Chiamo variabilità relativa del tempo la maggiore o minor facilità e frequenza, con cui lo stato del cielo in un dato momento può mutarsi
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variazioni, prenderemo per misura la loro frequenza in un dato intervallo.
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. Perché la loro minima frequenza, che ha luogo nella decade XIX, sta alla massima, che succede nella decade XXXLV, come 15 a 33; e quindi per eguale
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doppie. Si può tuttavia desumere un’idea di questa variabilità dalla frequenza delle oscillazioni che in un dato intervallo il tempo fa tra i suoi due
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L’andamento della frequenza di tali escursioni secondo le stagioni si vede dalle medie dei mesi registrate in fondo alla tavola XVII. Nei due massimi
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della variabilità del tempo, è interessante ricercare la loro frequenza nelle diverse stagioni e il rapporto del loro numero con quello delle
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frequenza e la durata delle pioggie, delle nevi e delle nebbie, la forza dei venti, il numero dei temporali e delle grandini, ed alcuni altri fenomeni
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sarà eliminato l’effetto della varia frequenza delle lunazioni nelle varie stagioni. In secondo luogo escluderemo dal calcolo della serenità i dieci
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seconda come rappresentanti la frequenza assoluta dei venti deboli: tutt’al più si può trarne indizio per la loro frequenza relativa nei varii mesi dell
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La simmetria è quasi perfetta, e maggiore sarebbe, se si volesse perequare i numeri. Si ha dunque il risultato curioso, che la frequenza dei giorni
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generale i numeri della prima colonna minori che quei della seconda. L’andamento sarebbe dunque simile a quello della frequenza dei giorni nuvolosi
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’ultima linea orizzontale si vede, che la frequenza della pioggia presenta annualmente due massimi durante l’anno, uno in maggio, l’altro in ottobre
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adesso, se tale influsso, come dovrebbe aspettarsi, si estende ancora sulla frequenza delle pioggie. E comincieremo a studiare la distribuzione delle
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La frequenza delle nevi nelle diverse fasi dell’inverno si scorge dalle due ultime linee in basso della tavola, e con qualche maggior particolarità
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notte dal 29 al 30 ottobre 1839, la più tardiva nella notte dal 13 al 14 aprile 1842. La massima frequenza ha luogo in gennajo, dove press’a poco si
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Tuttavia considereremo ancora le nevi separatamente, siccome quelle, la cui frequenza potentemente influisce sul clima, e ne determina in parte la
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118. Si vede indicato in questa tavola un maximum di frequenza al principio di giugno e un altro al principio di agosto. Ma il numero delle
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delle nebbie fu avvertito, si potrebbe esprimere la frequenza dei temporali in funzione della sola declinazione del sole; in questo caso anche del
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progressione, si trova che il minimum cade verso il 5° giorno della lunazione, il maximum verso il 24°. E la proporzione della frequenza minima alla massima è
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122. Considerando la colonna XIV si trova, che il fenomeno della grandine non succede in ogni tempo con eguale frequenza; che esso ha periodi di
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125. Ho cercato altresì se qualche influsso sulla frequenza di questa tremenda meteora derivi dalle fasi lunari; com’era a prevedere, il numero
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egualmente presentare una particolare frequenza. — Circa al volume, i registri attribuiscono la grossezza di una noce alla grandine dell’8 agosto 1837
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Ciò risulta anche paragonando per ciascuno dei 38 anni osservati la frequenza dell’uno e dell’altro fenomeno. Veggasi perciò la colonna XIV nelle
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di frequenza. Onde avere una idea più precisa della loro distribuzione, noi faremo la perequazione dei numeri della colonna IX, cioè sostituiremo a
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movimento e il regime di vita sullo sviluppo della tisi. «Andrai, dopo aver avvertito alla frequenza della tisi negli animali, fa un'eccezione in favore
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