sopportare coraggiosamente i rovesci della fortuna. A passo lento, con una disinvoltura sorridente di padrona di casa, fece il giro del cassero, come di una
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. Ma siccome gli seguiva spesso d'alzarsi prima degli altri, il comandante non ci badò, per fortuna. Povero avvocato! Non era ancora uscito che si
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addosso quel povero vestito di seta nera, come il drappo funebre della sua antica fortuna. La più bella e tranquilla era anche nel sonno la ragazza genovese
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pollo e bicchierini di Marsala, pensavano con rammarico che a loro, a terra, non sarebbe toccata eguale fortuna. - Si chiama esser fortunate! - dicevano
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nell'emisfero di sotto da una miglior fortuna di quella che avevano avuta nell'altro.
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senza freni, pieni di fiducia in sè e nella fortuna, in mezzo a una società agitata, disordinata, giovanile. Questa loro condizione d'animo si palesava
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anche molti affamati senza professione, di quelli aspiranti ad impieghi indeterminati, che vanno alla caccia della fortuna con gli occhi bendati e
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pure nella calca, come un'acciuga in un barile. Ma per fortuna insieme e per disgrazia, s'era dato il caso che, proprio davanti a lui, con le trecce
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col cappello, ed era stato fortuna che potesse scappare nel dormitorio, col naso scoriato. Cercai la genovese: era al solito posto, che lavorava, bella
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quella rapida visione aveva tutto mutato a bordo del Galileo, aveva risuscitato le speranze di buona fortuna, ridestati i canti, le risa, la benevolenza
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fortuna per l'artista. Ma quando, voltatomi a guardare sulla piazzetta, vidi accorrere intorno al comandante, ufficiali, macchinisti, marinai, camerieri
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quando si sarebbe arrivati. - Piroscafi italiani! - era tutto detto: fortuna quando s'arrivava dentro l'anno. E facevan delle allusioni maligne, quando
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taglio signorile, mostravano d'esser gente stata costretta a partir per l'America da un rovescio improvviso di fortuna, che gli aveva gittati
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cui fortuna non è dovuta ad altro che a una infaticata successione di lesinerie, di durezze, di piccoli ladrocini e di piccoli inganni, di briciole
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vanitosa. Dal viso e dal discorso s'indovinava l'antico emigrante spiantato, il quale, fatta fortuna, ma rimasto ignorante, crede, ritornando al suo
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passione furiosa in tutti d'arrivare, non alla gloria, ma alla fortuna; l'educazione della gioventù non rivolta ad altro; ciascuna famiglia mutata in una
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, o quasi, lavorando per due. Ma co' no ghe xè fortuna, ogni cosa va alla diavola. Sul podere c'era qualche ipoteca, e poi.... cento e dieci lire
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Accademia della crusca
