sentí: Toc, toc. Ecco: forse è Rosetta. Andiamo tutti ad aprire.
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con un soldo bucato. Ma forse un biglietto per viaggiare, sí. Perché non partiamo? Possiamo andare in cerca di Bellissima. — E Rosetta ? — Le
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inganna. — O forse, — borbottò lo scoiattolo, — Il diavolo non è brutto come lo si dipinge. — O anche, — aggiunse un gallo venuto dallo scompartimento
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— E forse, — strillò sempre piú severo il gallo, — anche contro i galli e le galline? — Non sia mai, — disse la rondine, — Però, voi, signore... — Io
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orgoglioso d'esser lui, e forse aveva dimenticato la presenza di Caterí. Egli si era alzato in piedi, mentre la carrozza correva, e guardava fuori con aria
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servetta le meravigliava. — Porta sempre un fazzoletto in testa, — continuava la Regina, — e ubbidisce sempre. Ma è sempre un po' triste. — Forse non
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topi neri, e guardavano curiosamente Tit, che taceva. I suoi capelli parevano bianchi sotto la luna, ed egli aveva forse dimenticato la presenza di
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confidarmi con voi, — disse tristemente il mercante di stoffe. — Voi dovete essere molto buoni di cuore, e potrete certamente capirmi; forse, chi sa
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china la testa, afferrò il grembiule di Caterí. — Forse perché vuoi restare con me? — chiese Caterinuccia. Bellissima fece: sí. — Oh, cara Bellissima
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dire così bene: — Ombrellaio, donne! Chi ha ombrellini e ombrellacci da accomodare? Forse passeranno sotto le vostre finestre, amici, se non hanno
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lavoro. Forse adesso conosce dei ritmi nuovi, di quelli che suonano nel Perù o a Timbuktù.
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inconfondibile voce nasale. Ho pensato ad uno scherzo. - Nel gabinetto, naturalmente — ho risposto ridendo - e tu? - Non sei forse tu che fai la pipì per le
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merendine, carte lucide e carte dorate. Un vecchietto, forse entrato per comperare un cavolo e due carote, esce con una piramide di ceste e
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