», l'ospitalità è sacra solo fino a un certo punto, quindi possiamo benissimo dire: «Per favore, non portare questa roba a casa mia, non mi va». Se si
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telefono, non facciamo neppure il gesto di alzare la cornetta, a meno che un «rispondi tu, per favore» non ci autorizzi esplicitamente. Chi fuma in casa
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tazzina. Ma secondo me un «grazie» e un sorriso (come pure un «per favore» al momento di fare I'ordinazione) non sono mai di troppo. Non facciamo la
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, secondo loro, aiutarle. Una persona anziana o con problemi può chiedere (sempre per favore»!) la collaborazione dei vicini di scompartimento, purché
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spiegazione delle manovre che stanno facendo. Usiamo sempre le «parole magiche» per favore, grazie, scusi. E ricordiamo che non abbiamo alcun diritto di
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favore, date risposta»), seguita dal numero di telefono da chiamare per confermare o meno la presenza. Nel caso in cui il rinfresco abbia luogo (come da
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quella che impone di non ringraziare per un regalo (o un mazzo di fiori) inviatoci per ringraziarci di un favore. Questo, si diceva una volta, per evitare
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. Non chiediamo piaceri, e soprattutto non facciamo richieste che noi per primi non potremmo soddisfare. A chi ci chiede un favore, rispondiamo di sì solo
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dappertutto o ammesso in certi luoghi, e adeguarcisi; il secondo è saper dire «Permesso», «Per favore», «Grazie» e «Scusa, ho sbagliato». Due regole un
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premure con un sorriso di ringraziamento. Ricordo che tutti i trattamenti di favore e i gesti cavallereschi sono fuori luogo nei rapporti di lavoro
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parole nella lingua locale (bastano «Buongiorno», «Per favore» e «Grazie»), e di usare sempre (se è possibile) una lingua che loro comprendono, per non
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l'assenza ingiustificata di parole quali «per favore», «grazie», «prego», «scusa», «buongiorno», «buonanotte», «posso aiutarti?», «come stai?». Rispettiamo
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siamo cortesi, se desideriamo che lo siano. Diciamo sempre «per favore» e «grazie», anche quando diamo ordini, ascoltiamoli quando ci parlano e, anche
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e cognome, quando incontrano per la prima volta i padroni di casa. Il secondo è saper dire «permesso», «per favore» «grazie». Due regole un po
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testo. O anche solo i saluti: cordiali, affettuosi, ma per favore non «cari» e non «distinti». E la nostra firma, chiara e leggibile, perché il
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le posate. - Si sta seduti correttamente, eventualmente aiutati da un cuscino. - Si dicono sempre «per favore» e «grazie». - Le posate si impugnano in
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visita. Una volta le signore non lo potevano dare a un uomo, adesso c'è la massima elasticità. Evitate per favore di scrive Marchesa o Cavaliere e altri
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un dato a vostro favore: secondo come si comporta il vostro partner vi accorgerete se conosce questa piccola regola di buona educazione. Al contrario
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presentare traccia di cibo. Spezzo una lancia a favore dei piatti bianchi: sono gli unici che non falsano i colori delle pietanze e permettono di giocare con
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