Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: fatto

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Manuale Seicento-Settecento

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Argan, Giulio 25 occorrenze

principio compositivo, l’ideale formale di Annibale. Il fatto importante è proprio la mancanza di un sistema, di uno schema costante: la mente non riesce a

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: Annibale mira all’ideale, il Caravaggio al reale. Si tratta di una schematizzazione, che non corrisponde a quella che fu, di fatto, la posizione dei due

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Riposo c’è un paesaggio stupendo, tutto fatto di delicate velature coloristiche; d’un tratto il paesaggio scompare dalle composizioni caravaggesche

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moto, nulla potrà fermarla. Non v’è sviluppo di azione, ma v’è una durata: è come una ruota che gira intorno al mozzo. Non più un fatto istantaneo, ma

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fatto che accade ora e potrebbe accadere in qualsiasi momento, a chiunque. La grazia non è un segno che solo all’eletto sia dato vedere: tutti si

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della povera gente. Già nelle due versioni della Cena in Emmaus il Caravaggio aveva fatto sedere Cristo alla tavola di una taverna; e l’oste era il

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Il tema del fatto compiuto e compiuto per sempre, incancellabile, è fondamentale nella poetica del Caravaggio, e si lega a quello della morte. Per i

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: della realtà com'è, quindi veduta come «particolare», e della realtà come si vorrebbe che fosse, quindi veduta come «universale», o ideale. Di fatto

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al quadro di Santa Maria del Popolo. Accetta il principio etico caravaggesco: la dura realtà del fatto, senza finzioni dell’immaginazione e

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possa rifare: non ne esalta, ne distrugge il significato. Di fatto, quando sotto l’imitazione perfetta si cerca la natura, si trova il mito, l’evocazione

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come una successione e variazione continua di prospettive e di aperture spaziali. Come ogni spettacolo, aveva i suoi tempi di sviluppo. E fatto per il

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andamento orbitale. Il fatto nuovo (ma coincidente con l’analoga ricerca di Pietro da Cortona in Santa Maria della Pace), è il totale disimpegno

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l'opposto di quello che aveva fatto il Bernini poco più avanti, nella stessa via, con la chiesa di Sant’Andrea. La piccola facciata, con la sua triplice

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Montorio, il pronao; ricordo palladiano, dal Teatro Olimpico, l’inserto prospettico delle viuzze. Fatto nuovo e d’importanza sensazionale: lo

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densi, ma ristabilisce il principio di poche figure chiaramente individuate. Il fatto è che Maratta è soprattutto il personaggio di una società che ogni

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ammirazione non è il fatto rappresentato e neppure il modo con cui è rappresentato, ma la fattura brillante, la tecnica prodigiosa: come un discorso di

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, rimangono i suoi modelli: specialmente il Veronese, da cui deduce il suo colorismo estremamente vivace, fatto di giustapposizioni tonali così vicine e

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Il fatto nuovo e più importante è comunque la presenza a Genova di Rubens e del suo grande allievo ANTON VAN DYCK che, tra il 1621 e il '27, è il

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il Manzoni (Gregori). Sta di fatto che, malgrado i molti residui del manierismo del Tibaldi e del Procaccini, arde nella pittura del Cerano uno spirito

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muoversi come di fatto si muove, in teatro, una macchina scenica. Il santuario è collegato a un monastero: un grosso edificio rettangolare, la cui

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scuderie. È un preludio fatto di larghi spazi aperti, definiti a margine. Al termine, il nucleo «nobile» è un gran salone per feste, ellittico, con

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A Possagno, dov'era nato, il Canova ha fatto costruire, dandone i disegni, una grande chiesa rotonda, in cui si propone di riunire, nell’invaso

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era quello del monumento berniniano, cioè uno schema fatto apposta per produrre un’emozione visiva e mettere in moto l’immaginazione: il Canova lo

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è profondo, spezzato, fatto di placche intensamente luminose e di profondi solchi neri? è un modellato che non dissolve la superficie, ma costruisce

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Canova la conoscesse (benché a Roma fosse in contatto con persone che certo la conoscevano, per esempio il Fussli), sta di fatto che sente e sentirà

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«Tex Willer» 93 (1 Luglio 1968)

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Gianluigi Bonelli 8 occorrenze

GIÀ FATTO!

VEDREMO PRESTO DI CHE STOFFA È FATTO!

TI HO FATTO UNA PROPOSTA CHIARA E SE NON TI VA...

IL FATTO È CHE ABBIAMO UNA CERTA FRETTA DI METTERCI SULLE TRACCE DI QUEL VOSTRO RICOVERATO EVASO!

E ALLORA TORNA DA YAMPAS, CUCCIOLO DI CANE, E DIGLI CHE IL GRANDE MEFISTO, L’AMICO DEI MORTI, HA FATTO UNA PROFEZIA!

BEH, NON DIREI!... NEGLI ULTIMI TEMPI, MEFISTO AVEVA FATTO GRANDI PROGRESSSI VERSO UNA CERTA NORMALITÀ E LE SUE CRISI DI FOLLIA SI VERIFICAVANO ASSAI

PERCHÈ SE NON LO FARAI, DUPRÈ NON POTRÀ ESSERE INCRIMINATO NON ESSENDOVI PROVE CONTRO DI LUI, MENTRE TU, INVECE, PRESO SUL FATTO, FINIRAI APPESO A

SCAPPARONO IN DUE: MEFISTO E IL BARONE DE LAFAYETTE, UNO FRA I PIÙ RICCHI PIANTATORI DI HAITI CHE I PARENTI AVEVANO FATTO RICOVERARE QUI A CAUSA

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