Lo spettroscopio ci ha rivelato ancora in cielo un altro fatto importante. Questo si è che per lo più le stelle di uno stesso tipo sono molto
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superbo fatto la cui spiegazione non è ancora scevra da tutte le difficoltà. Noi abbiamo aspettato a trattarne in questo luogo perchè la sua analisi sarebbe
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Tale pertanto è la spiegazione del fatto fondamentale della scintillazione che riunisce le idee di diversi fisici emesse anche prima della invenzione
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bleu la F. Ora ciò non accade e le righe son fisse. Per dar ragione di questa immobilità, è necessario ricordare l’altro fatto già accennato dianzi
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frastagli introdotti dai moderni, specialmente nell’Emisfero del Nord. E ciò ha fatto il diligentissimo signor Heis. Per l’Emisfero Australe la cosa è
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grandezza, e così pure α Toro che varia altrettanto. Arturo pure non è costante. Un fatto bene assicurato, collegato con questa variabilità, è la natura
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completo è 2g 20or 48m 55s; la variabilità di questa stella fu scoperta dal Montanari nel 1669. Lo studio spettroscopico fatto più volte su questa stella
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servire di base ad una classificazione fisica delle stelle, tentativo finora non fatto da veruno, e che ora appena abbozzato merita grandemente di esser
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Il moto dell’osservatore però deve produrre l’effetto di allungamento o di accorciamento nell’onda per il fatto che nel medesimo tempo esso riceve
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unica geometrica (cosa assurda), se il nostro Sole è in moto, per questo solo fatto appariranno tutte in movimento; a quella guisa che chi cammina in una
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Dopo Herschel il primo che se ne occupò seriamente fu l’Argelander. Confrontando le posizioni stellari del catalogo fatto sulle proprie osservazioni
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malgrado la loro diversità e la loro reale grandezza. Ma il carattere che risolutamente decide la questione è il fatto positivo che una stella gira
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Ma questa probabilità non basta a stabilire il fatto. Un argomento più consistente si ha dalla considerazione de’ moti proprii. Se le stelle sono
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rivista che noi abbiamo fatto del Catalogo di Struve, abbiamo trovato che di 1082 stelle di questo Catalogo da noi misurate, circa 25 anni dopo di lui
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Abbiamo detto altrove che alcune stelle sembravano cinte da astri oscuri, come Algol. Il calcolo de’ moti proprii ha fatto vedere che altre stelle
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fatto!» Onde si ammette come postulato che due stelle aventi moto proprio comune sono unite insieme da legame fisico.
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. E ciò è vero. Ad occhio nudo poche se ne possono numerare distintamente, e parve già miracolo agli antichi quello d’Ipparco di averne fatto un
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lungi dall’esser esagerato, considerato nel modo in cui esso fu fatto, giacchè in esso si ebbe la visibilità delle stelle di almeno 15a grandezza
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' e tale che mentre la Terra ha fatto un giro più l’arco TT', il pianeta non avrà fatto che l’arco PP'. I due movimenti possono benissimo paragonarsi
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Un altro fatto che interessa tanto le dimensioni dell’orbita terrestre quanto la posizione delle stelle, somministra ancora la distanza della Terra
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Il fatto dunque era nuovo e non spiegabile coi moti già noti della Terra. Essendo allora recente la scoperta di Roemer della propagazione successiva
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tempo impiegato dalla luce per arrivare da esse a noi non può esser minore di 32 anni. Questa è la conclusione che si trae dal fatto finora accertato, e
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Tal congettura è avvalorata dal fatto già indicato. V. sopra Capo II, § 1, pag. 53. che le stelle dei varii ordini di grandezza si succedono con tal
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impossibile che la coincidenza sia accidentale e deve ritenersi come un fatto fondato in natura: sempre però limitandosi alle stelle in genere senza
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esistere nello spazio, comparando i risultati ottenuti da diverse supposizioni, di cui han fatto uso finora gli astronomi con quella che può dedursi dalle
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quinta in quarta grandezza, che non ne distano più di 30°. Il modo in cui fu fatto questo rilievo è assai ovvio, consistendo soltanto nel prendere
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fossero di nuovo riassunte non riferendole all’equatore come ha fatto Struve, ma riferendole rigorosamente e direttamente alla Via Lattea come piano
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Resta ora a vedere quale delle due serie sia conforme alla verità di fatto nello spazio celeste. Il saperlo direttamente è impossibile, ma
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L’uso di buone carte celesti è assai importante per molte ricerche, ma specialmente per le stelle cadenti, e il professor Dorna ha fatto un Atlante
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. Questo è certamente un fatto che è legato ad un principio meccanico teorico importante e affatto diverso da quello che regna nei sistemi globulari. Anzi
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Catalogo di Evelio fatto a Danzica nel 1690 contiene1564 stelle. Questo è l’ultimo lavoro fatto con istrumenti sforniti di cannocchiali, cioè con
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Catalogo di Ulugh Beigh fatto a Samarcanda nel 1437.
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Catalogo di Ticone Brahe fatto a Uraniburgo nel 1602 e pubblicato poscia la seconda volta da Keplero, contiene 1005 stelle.
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Catalogo d’Ipparco fatto a Rodi nell’anno 128 a. C. e conservatoci da Tolomeo ridotto da lui all’anno 137 dell’era volgare con precessione erronea
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limo atmosferico; che se pure la possono indebolire, non potrebbero intercettarla tutta. Noi ci limitiamo al fatto di un mondo fisico finito. E ciò
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Catalogo secondo di Pond fatto a Greenwich, contiene 1112 stelle.
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Catalogo di Flamsteed fatto nel 1725 ridotto al 1690 contiene 3310 stelle.
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Catalogo di Piazzi fatto a Palermo ridotto al 1801, contiene 6748 stelle; fu l’opera che immortalò il celebre astronomo italiano, essendo il Catalogo
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Catalogo di Bradley fatto a Greenwich ridotto al 1760: è considerato il lavoro che in precisione supera tutti i precedenti per la squisitezza degli
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Catalogo di Carrington fatto a Redhill, contiene 3735 stelle circumpolari.
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Catalogo di Iohnson fatto a Oxford, contiene 6317 stelle. Opera di grande esattezza.
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Catalogo di Groombridge di stelle circumpolari fatto in Inghilterra contiene 4243 stelle.
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Catalogo di Argelander fatto a Abo, contiene 560 stelle; opera di molta autorità, che servì a fissare i moti proprii delle stelle con precisione.
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Catalogo delle stelle minori fatto da Argelander, e pubblicato in tre epoche successive, dalle stelle di -2° di declinazione australe fino al polo
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Ora si vede che il rapporto va scemando colle grandezze; il che è conforme al fatto ben conosciuto che il rapporto fra due luci è più facile a
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questi ultimi anni lo studio delle stelle rosse ha occupato molti astronomi. Lalande fino dal suo tempo ne avea già fatto un piccolo catalogo pubblicato
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risoluzione non avevamo punto presente il già fatto da lui: e fu bene, perchè altrimenti forse non lo avremmo ordinato, e ciò perchè esso sempre si
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una riga spettrale ben definita, e si fissa così la distanza relativa della riga colla imagine diretta. Ciò fatto si passa ad un’altra stella, e
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Il fatto più saliente verificato in queste ricerche è stato questo: che mentre le stelle sono numerosissime, pure i loro spettri si riducono a poche
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distintamente. Il sodio, l’idrogeno, il ferro, il magnesio sono visibilissimi. È un fatto molto importante che al variare di colore di certune di queste stelle
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