Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: fare

Numero di risultati: 177 in 4 pagine

  • Pagina 1 di 4

Otto giorni in una soffitta

204616
Giraud, H. 2 occorrenze
  • 1988
  • Salani
  • Firenze
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po' fuori con voi.... - Il povero ragazzo rimane perplesso. Vuole a tutti i costi consolare « sua figlia », ma che fare? - Senti, Nicoletta, - le dice

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movimentata. Essi provano il bisogno di correre per rifarsi della immobilità di tutta la giornata, e Maria ha un bel da fare per farli rientrare in

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Pagina 43

Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura

205868
Garelli, Felice 8 occorrenze
  • 1880
  • F. Casanova
  • Torino
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dell'altra a rimpiazzare quella che si toglie. 2. Che cosa dunque bisogna fare, perchè il terreno conservi la sua fertilità? Tu devi restituirgli, ogni

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animali, e per non essere costretti a fare il mucchio troppo alto. Abbia il fondo, se non lastricato, almeno in terra argillosa, ben battuta, e resa

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rugiada è copiosa; se il paese è esposto alle brine, ai venti, alla grandine. 2. Studia dunque bene l'andamento delle stagioni, ma senza voler fare il

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seguitare le antiche usanze; perchè l'esperienza ha già dimostrato, per ciascun luogo, quel che conviene fare, e non fare. Ma se desideri far meglio che non

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rivolta, come la vanga, le rovescia sul fianco; non smuove ugualmente bene il terreno; non ne ragguaglia la superficie. Ma l'aratro ha il vantaggio di fare

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natura dei terreni, e dei lavori che vuol fare. Ma badi che un aratro, qualunque forma abbia, deve essere semplice nella sua costruzione; saldo nelle

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inclinati. E perchè? Per poter fare un lavoro più o meno superficiale. L'erpicatura riesce più profonda, se i denti sono inclinati verso il tiro; più

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, per accrescere la fertilità del terreno. Dopo ciò hai seminato. Or bene: per assicurare la buona raccolta, non ti resta più nulla a fare? A questa

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Gemme - Corso completo di letture

206854
Grassini, G. B., Morini, Carla 11 occorrenze
  • 1905
  • Remo Sandron - Editore
  • Milano - Palermo - Napoli
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attento al signor maestro, scarabocchia sul banco. Crede di disegnare cavalli e uomini, ma non fa che sgorbi. Intanto ieri non ha saputo fare un'addizione

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- Lucio, prestaci il tuo treno che facciamo fare un viaggio alle nostre bambole!- disse un giorno l'Emilia a Lucio. Lucio sùbito: - Per quella della

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parevano quelle di un moro, e il grembialino pure era tutto macchiato. - Un'altra volta non farai quello che non spetta a te di fare - gli disse

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mezzo ai grandi credendo di fare i bravi, vengono a noia a tutti. E allora... si mandano via.

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ai suoi compagni. Questi, che stavano cheti cheti e tutti intenti a fare un compito, si spaventarono assai. La signorina rimproverò severamente il

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L' Emilia così piccina sapeva fare tante belle cose. Cuciva benino, faceva la calza era in tutto d'aiuto alla mamma. Un giorno mentre si metteva un

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Gigetto, si alzava sempre appena sveglio, come devono fare tutti i bimbi buoni e cari. Un giorno Antonino pensò di fare uno scherzo al signorino Marmotta

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sùbito.- E volle provare, tanto più che quel burlone di Antonio gli aveva insegnato come doveva fare. Come è andato a finire il volo di Enzo. Fot. R

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Gennarino era un bimbo sciocco e antipatico, perchè aveva sempre paura. Se gli dicevano di fare una data cosa, rispondeva - Non sono capace; ho paura

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Enzo. - Ma perchè ora dài quei brutti nomi alle bestie? - A Enzo non parve vero di fare il sapiente con un rettile (la lucertole) Tonino, che era più

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Un giorno la signora maestra cundusse tutti i suoi scolari a fare una passeggiata fuori di città. - Che bel sole! - dicevano i ragazzi tutti contenti

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Pagina 62

La giovinetta campagnuola

207837
Garelli, Felice 5 occorrenze
  • 1880
  • F. Casanova
  • Torino
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ancora il tempo a fare, con le proprie mani, i vestiti per sè, e per i suoi, grandi e piccini. Apprese da ragazzina i lavori di calza e di maglia; e a

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Pagina 120

di mangiare, e quello di riposarsi. Or bene, fa ogni cosa secondo il suo tempo. Quando è tempo di fare una cosa, non pensare a farne un'altra; e quando

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Pagina 29

lavoro che hai da fare è lungo, e pesante, non potrai finirlo nè in un giorno, nè in due; ma vi arriverai al fine, se tutti i giorni, senza perder tempo

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Pagina 31

dei debiti, e con ragione, perchè sa che, a fare un debito, si lega una corda al collo, e dà il capo della corda in mano al creditore. Quindi fa

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7.I conti delle entrate e delle spese. Il saper fare di conto importa alla buona massaia non meno, che il saper leggere e scrivere. Essa deve tenere

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Pagina 97

Quell'estate al castello

213681
Solinas Donghi, Beatrice 1 occorrenze
  • 1996
  • Edizioni EL - Einaudi Ragazzi
  • Trieste
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spuntate difficoltà per la mia visita al castello. L'unica a fare difficoltà, pare impossibile, fu poi proprio la mia mamma. - Saranno gente di

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I miei amici di Villa Castelli

214475
Ciarlantini, Franco 13 occorrenze
  • 1929
  • Fr. Bemporad & F.°- Editori
  • Firenze
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IL DIRE E IL FARE

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Pagina 110

canzonatoria, gridò forte: - Oh, Beppe, avete trovato morbido il guanciale, eh? - Beppe, svegliatosi, riconobbe subito l'uomo e non potè fare a meno di

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Pagina 116

CHI MALE FA, MALE ASPETTI Un giorno il Moscone, la Formica e la Cicala andarono insieme a fare una passeggiata. Dopo un bel tratto di strada

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Pagina 118

BUONE AVVERTENZE Non rimettere mai a domani quello che puoi fare oggi. Non aspettare che altri faccian ciò che puoi fare da te stesso. Non spendere

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Pagina 13

può fare un vecchio cane, Mario si levava dal capo il berretto e mostrava di tirarlo al suo amico. A un tratto «Moschino» riuscì ad addentare ciò che

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Pagina 14

LA GUARDIANA DELL'UVA Si chiama Brunetta ed è bionda, d'un biondo oro. Ha i lineamenti gentili, e pure nei suoi poveri panni di campagnola ha un fare

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ha il fare della bambina che vuoi saper tutto. Guardatela! La si trova in ogni luogo, con la zazzerina che le copre le orecchie e il vestitino rosso

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gentiluomo: - Mi prenda una di quelle foglie, chè mi voglio fare una bella tromba. - Margherita, però, capì che l'atto del fratello non era una cosa bella e

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Pagina 47

' di carbone per fare i baffi e trasformano la faccia che quasi fa paura. I bambini più piccoli strillano e i più grandicelli ridono, mentre le mamme

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olmo che non aveva nulla da fare e pensò di offrirsi come sostegno alla vicina. L'olmo disse: - Giacchè io non riesco a fare l'uva è meglio che

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Pagina 61

IL PASCO INVIDIOSO (FAVOLA) Il pèsco ebbe invidia della grande quantità di frutti visti fare al noce suo vicino. E pensò di imitarlo. Si caricò in

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Pagina 69

campo. La maestra li gradisce molto e subito ne approfitta per fare delle domande ai bimbi. - Nello, tu che li hai portati, saprai i nomi. Questo

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. Al dottor Paolo non dispiace di aver da fare poco o nulla con malati; se non pensa a questi, pensa ai sani, perchè lui dice: È meglio curare la gente

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Pagina 94

Sempronio e Sempronella

214607
Ambrosini, Luigi 10 occorrenze
  • 1922
  • G. B. Paravia e C.
  • Torino - Milano - Padova - Firenze - Roma - Napoli - Palermo
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un pacchetto di sale. Al quarto piaceva molto leggere e scrivere, ma quel giorno non potè fare ciò che gli piaceva. Uscì, andò pel bosco e fruga

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sei un figliolo ubbidiente, - esclamò il Ministro. - Ma lascia fare a me: troverò il modo di renderti contento. Lo salutò e se ne andò.

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abiti migliori. Ognuno va a fare una visita ai poveri morti. Il camposanto è adorno di crisantemi; intorno alle croci si vedono mazzi, fiori sciolti

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Pagina 10

centesimino in tasca. In casa non c'era legna per fare il fuoco, non c'era farina per fare il pane. Un mattino il babbo disse ai suoi: - Che faremo

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tinello, altrimenti non ci si vede abbastanza per fare il còmpito. Le serate sono lunghe, eterne, ma si passano allegramente in compagnia, accanto al

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Pagina 24

anni. Non sanno nè leggere, nè scrivere, nè fare di conto. Non hanno mai avuto un maestro, non sono mai andati a scuola. Lassù, sui loro monti, la

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Pagina 3

della persona. Cercò di fare del suo meglio, e appena ebbe finito corse da Sempronella, le mostrò il disegno e le domandò: - Di chi è questo ritratto

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Pagina 38

fare il mio ritratto, mia sorella disse che era il ritratto di un ragazzo qualunque». Appena ha finito di scrivere, Sempronio corre dalla sorella, le

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Pagina 39

IL VOSTRO RITRATTO Ognuno di voi provi a fare il proprio ritratto. Chi vuol disegnarlo a penna o a lapis, avanti, ci si provi! Ma credo che ognuno di

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Pagina 41

insegnò a leggere i numeri. Così un po' per giorno a forza di buon volere, si dirozzava. Ma egli avrebbe voluto fare ben altro!

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Pagina 66