? Cesira? - Oh, guarda, facevo un peccato di curiosità:si predica bene e si razzola male! O state dunque a sentire. . .
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sposa. - Io ho fatto un giro colla signorina Ipsilonne, che, ad ogni complimento che le facevo me ne rispondeva un altro, come se si giocasse di
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intanto facevo meco stesso queste riflessioni. La è pure una grande seccatura, per chi se ne va per le sue faccende, il dover sostare o deviare a ogni
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sull'Oceano, malgrado le canzonature del mio compagno, ad ogni tratto facevo uscire dalla mia borsetta il piumino della cipria e il bastoncino del
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la passeretta migliorava. Qualche volta essa diceva al compagno: — Che tristezza dover stare qui inoperosa, io che facevo tutto da sola e volavo piú
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so, perché una volta facevo collezione. Saltò in piedi e cominciò a rimescolare le lettere nel baule, come avrebbe rimescolato le monete d'oro
tovaglietta a trafori in testa, per fare da velo, e devo dire che come dama convinceva abbastanza. Io facevo ancora resistenza. - Guarda che non ci riesco
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- Oh! Oh! In casa mia la signora Gioiosi?! Ecco un caso impreveduto! Facevo proprio conto di divertirmi; ma, capirete, Barone... Divertitevi fra voi
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- Se sono andato a Castelletto, gli è perchè facevo parte degli invitati; se ho avvertito la Duchessa, l'ho fatto per tutelare il decoro d'una
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- Vi siete dimenticato di un vecchio camerata? del vostro medico di bordo? delle vostre confidenze là, sull'oceano, quando vi facevo compagnia, sul
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scappata, è corsa da mio padre, a dirgli che doveva corrermi dietro. E mio padre le ha detto che neanche se lo sognava, e che io magari facevo fortuna
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fermasse e dicesse: Ma lei è proprio quella che io cerco per il mio film! Cosí in principio non facevo niente, gironzolavo per le strade e aspettavo, e
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c'era piú, non avevo lavoro, e la Elena col suo naso lungo a piangere su di me, e a dirmi che forse facevo bene a tornare Pieve di Montesecco, sennò
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non abbiamo riflettuto affatto, e ci siamo sposati come due stupidi, io anche per i soldi, e tu anche perché ti facevo pietà. E perciò il nostro
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Ma come? quella notte, quando piangevo, quando ti raccontavo, non ti facevo pietà?
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Ma come? ero sola, senza soldi, senza lavoro, ero piena di debiti, avevo anche abortito, ero stata abbandonata, e non ti facevo pietà?
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Sì...ti capisco... anch' io... ma è un'altra cosa... no, forse, è la stessa... Quando fui condannata, Dio solo sa la vita che facevo!... e in quella
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sarei stata felice se avessi potuto viaggiare all'estero, come tant'altre giovani mogli. Piangevo, supplicavo, gli facevo intendere che avrebbe dovuto
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Com'è vero Dio, Massaio! Un sacerdote! Un ministro dell'altare!... Io lo facevo pel bene... Prendevo quel po' che mi davano... elemosina, voi lo
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anni, lo stesso sentimento persisteva. Meno espansivo io ero, più confidenze ricevevo. Non facevo che ascoltare, attentamente, religiosamente
questo volevo morire. Era una specie di atto d'accusa che facevo contro gli uomini. Il vecchio mi guardava, aspettando che finissi di scrivere. Quando
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facevo parte dei suoi animali domestici.
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avesse lasciato chiudere gli occhi a quella vecchierella!... E Lucia dal canto suo: - Almeno l'avessi saputo, che non le facevo mancare il medico e lo
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Incerti mi sembravano i nn. 379 e 380 con Scene carnevalesche della Coll. Lazzaroni. La Sant’Agata, n. 381 della Coll. Gualtieri facevo ridurre ad
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cosiddetto «Amorosi» cui fu attribuito «ad pompam» (23 B) nella seconda edizione; il San Francesco (403) di Rovigo facevo retrocedere ad «attribuzione
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treno lo prendo solo verso Roma e molto, molto di malavoglia. Non era cosi da bambino, quando mi facevo accompagnare alla Stazione grande di Modena a
COSÌ IL DOTTORINO È QUELLO?... LO FACEVO PIÙ GIOVANE, LO SPASIMANTE DI LEONORA!...
MA, SIGNOR ROSSI, COME FACEVO A SAPER CHE IL VENTO MI AVREBBE SEGUITO FIN QUI?
• Berlusconi: «Prodi dice che facevo una cena con Forlani e mi dava una frequenza, una merenda con Craxi e ne prednevo un'altra. I politici
leggermente faziosi a favore degli atleti di quel blocco: nel dubbio, davano il punto a loro. Anch'io facevo chiasso: serviva a mettere in cascina qualche
facevo a gara con le amiche per fare nuovissime esperienze».
indietro a fare il difensore puro. La folla mi fischiava, magari, perché poi, nel contropiede «granata», non mi facevo sempre trovare al mio posto, ma
l'iconografia e la tematica alchemica. Facevo due domande molte precise, sottolineando che avrei pubblicato le risposte in una monografia che avrebbe
immaginavano. Per troppo tempo avevo tenuto il segreto e mi ero chiuso nel silenzio, e non ce la facevo più». La realtà e le aspirazioni, i desideri e il
giocatori di calcio, anche quando dirigevo un giornale e loro erano appena dei ragazzi. Ho sempre pensato anche prima, quando «facevo gli spogliatoi», che
io lo facevo avvisare anche per mezzo dell’on. Battisti. Nel mio telegramma dicevo che sollecitassero eventualmente a convocare il consesso
VI. Io facevo appello, da principio, alla vostra esperienza religiosa nel cristianesimo. Ora dovrei chiedervi se essa veramente vi risponde aver voi
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l'illustre professore Dana si degnava pure rispondere alle quistioni che io gli facevo, colla seguente lettera.
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Per vedere quanto crescesse il respiro salendo 100 metri in altezza, misi un contatore in basso ed un altro alla meta. La persona sulla quale facevo
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Maquignaz era laconico, ma pure rispondeva volontieri alle domande che gli facevo continuamente per udire i suoi discorsi così pieni di buon senso
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, diveniva più seria ed apatica. Quando facevo con mio fratello delle esperienze a forti depressioni, i fenomeni più imponenti erano quelli psichici. Ogni
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facendolo partire ad insaputa della persona sulla quale facevo l'esperienza che stava dentro la campana.
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Facevo degli esperimenti sopra i soldati intorno ai mutamenti che subisce la pressione del sangue nelle marcie.
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Dedicavo anche qualche ora al giorno al mio diario, preoccupandomi di descrivere con esattezza e con vivacità tutto ciò che avevo visto, e facevo
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Un’altra mia occupazione era la raccolta di animali di tutte le classi, che descrivevo brevemente; di quelli marini facevo anche dissezioni
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facevo prima del 1898, non era possibile avere alcun accordo soddisfacente. Si poteva tuttavia ottenere una certa selezione di segnali se varie
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di donne. Improvvisamente dice tutto: Gl'inziccò la picca nel culo. "Lo sapevi che era male?" "Non lo sapevo che gli facevo male." Assegnato al
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(destandosi a stento) Perché mi avete svegliato? Facevo un bel sogno. Mi pareva ...
dir meglio lo facevo perché dopo questo fatto non lo fo più. Pare che a questo tale il professor Perussi avesse raccontato il fatto dell'automobile
la leggenda... ora una cosa, ora un’altra, di cui subito pigliavo nota; ma, ripeto, facevo ciò per semplice curiosità, e anche per quella vivissima