. Se scontravano compagni avviati alla stessa volta, si salutavano, e insieme facevano la strada; ma senza chiasso: nè lasciava, che s’attaccasse
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Non era peranco entrato nella sala d’ingresso all’istituto, che i compagni: Enrichetto, Enrichetto, lo chiamavano, e a lui si facevano attorno con
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-che stagano bravi- era suo motto d’ordine. Figuratevi se gli alunni non facevano un carnevale di costui! Uno lo stiracchiava per una falda, l’altro gli
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il giornale e concederlo tosto, quando sentivano esser ricercato; quelli che entrando od uscendo facevano col cappello cenno di saluto.
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. Quando perdevano e si mostravano di cattivo umore o facevano qualche atto di stizza, egli cercava di metterli bellamente in ridicolo; perché voleva
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libricciuolo, accompagnava su quello la messa e gli altar uffizi che vi si facevano; non alzava mai gli occhi, se non per vedere a che punto si trovava
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volte con molle, palette, zappe e badili gli facevano una musica d' inferno nelle orecchie; nè era raro che gli sferrassero qualche sasso addosso
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venivano severamente riprovate dal signor Carlo, e facevano peso all'animo gentile d'Enrichetto. E a che giovano queste ingiurie, e questi imbratti? Già
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, facevano un baccano d' inferno. I due scompartimenti erano solo divisi daun sottile assito, nè manco totalmente; perchè un buon tratto in alto
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manto di piombo che i secoli, nella loro ignoranza e nella loro malizia, gli facevano pesar sulle spalle onde non avesse mezzo d'avvedersi che egli
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essendo affidate agli auguri, facevano parte delle pratiche religiose e non era quindi nemmeno lecito, sotto pena d'anatema, ai Denza, e ai Secchi di
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il saccheggio, il duello, il giuoco ed ogni altra sorta d'eccessi. La sobrietà, la temperanza facevano parte delle leggi del suo codice di guerra
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freddo a cui facevano impotente scherno le cadenti imposte e le mal giunte porte, il lezzo delle lorde pareti, preferirono al loro covile fino a
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facevano un giorno, quando il paese era infestato dal cholèra: questo, stando a quei disgraziati ignoranti, era innestato alla gente per opera del Governo
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avrei coraggio di chiamarla barbara) dell'Asia alcuni viaggiatori europei facevano invito di seguirli in altre terre, promettendole agi e piaceri
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