catene a quel fetore che facea sì bene, ai professori. Amici, or vedo quanto abbiam perduto; della nostra esistenza, calda un'onda nel buio del
poesia
cose vane e volgari, delle ottuse cure, indifferente mi facea e sicuro, e al dolor mi temprava e ogni timore del mio stesso soffrir, ogni ricerca di
poesia
avvizzita facea la rugiada, e tu madre, domestica regina, la colmavi di doni alla mattina, io ricciuto avea il crin, candida l'alma, e ogni alba che venìa
poesia