nastri della cuffia intorno al faccione ridente. "Che peccato, Cesare?" diss'ella. "Ma!" "Che peccato non esser più giovani!" "Oh, sicuramente." "Si
, guardò Silla con un lampo, sul suo faccione volgare, di severa dignità; non disse motto e passò oltre. Silla discese nel corridoio, la vide entrare con
stesso passo posato e maestoso, collo stesso faccione sereno e sorridente di cuor contento. Perciò i giovani che non lo conoscono, lo credono superbo