son già vostro padre. - Ma vorrei potervi chiamar sempre così! - Ma voi, giovinotto, non ne avete licenza; nè da me, nè da altri. - Ve ne faccio
Verismo
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seccatura, sentendosi finalmente padrone in casa sua, il signor Ascanio si stropicciò le mani, esclamando: - Ora, poi, è la volta che faccio la storia
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, ci sono ancor quelli che per ragion d'affari devono preferire il centro. Se si contenta di perdere due mesi, tre alla più trista, mi faccio forte di
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nell'inverno col tuo Dante; mi fo vento in estate col tuo Ariosto; in primavera vo dal Petrarca; in autunno dal Tasso. Poi, faccio i miei giri; la mattina
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