invito a teatro. In questo caso faccio qualche raccomandazione speciale. Alle più piccine, di non addormentarsi. A tutte: stare in silenzio. Non
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son già vostro padre. - Ma vorrei potervi chiamar sempre così! - Ma voi, giovinotto, non ne avete licenza; nè da me, nè da altri. - Ve ne faccio
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seccatura, sentendosi finalmente padrone in casa sua, il signor Ascanio si stropicciò le mani, esclamando: - Ora, poi, è la volta che faccio la storia
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, ci sono ancor quelli che per ragion d'affari devono preferire il centro. Se si contenta di perdere due mesi, tre alla più trista, mi faccio forte di
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nell'inverno col tuo Dante; mi fo vento in estate col tuo Ariosto; in primavera vo dal Petrarca; in autunno dal Tasso. Poi, faccio i miei giri; la mattina
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cammino per occupazione e non per dilettazione. Lei è impiegato, io non son pagato. Faccio i fatti miei, pensi a lei. Avendogli un amico nostro fatto i
" Faccio precedere alcune note sulle condizioni fisiche e sul passato dei due giovani, fornitemi dal loro fratello, dottor Luigi Zoja. Il primo
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Mentre scrivo questo libro ho fatto più volte l'esperienza che se sto allo scrittoio un'ora o un'ora e mezzo e dopo faccio un'interruzione di 15 o 20
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tracciato e subito scorgo che la respirazione da oltre un minuto è anch'essa profondamente cambiata. In A faccio sedere Camozzi sopra una seggiola
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Riferisco un esempio per dare un'idea più esatta della cosa. Se da Gressoney la Trinità faccio una prima passeggiata fino al Lago del Gabiet passando
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Il giorno 11 luglio 1894, faccio due esperienze, l'una dopo l'altra a Torino, che danno i medesimi risultati, come si vede nei tracciati 1 e 2 che
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Giunto alla Capanna Regina Margherita, servendomi dello stesso cilindro, che ruota colla medesima velocità, faccio un'altra esperienza. Vediamo nella
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doppio di Marey, messo intorno al torace. Nel punto A faccio tre inspirazioni profonde. Il respiro cessa naturalmente per 19 secondi, la linea segna i
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, all'altezza di 4560 metri, è leggermente diminuita e che le inspirazioni sono alquanto più profonde. Faccio nuovamente tre inspirazioni, e questa volta il
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Questa è la febbre della stanchezza che in me si produce regolarmente quando dopo la vita sedentaria faccio una grande fatica. Presi alle 10 una
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del mattino. Quando salgo alla piramide Vincent faccio uno sforzo maggiore, perchè mi alzo di 1350 metri (da 2865 a 4215) e la marcia notturna sui
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il respiro era più frequente del normale, perchè a Torino prima di alzarmi da letto faccio solo 11 a 12 respirazioni al minuto. Un inconveniente che
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. Disgraziatamente questa volta non scrissi la pressione sul cilindro come faccio quasi sempre.
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E di ciò, onorevole ministro, io vi faccio appunto, e rilevo la vostra grande contraddizione, di aver cioè confuso la grande, la storica ora delle
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Siccome pare che se ne sia dimenticato, gli ricordo la sua promessa, e gli faccio preghiera che voglia sollecitarne la discussione.
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Agnini. Io faccio identica dichiarazione.
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Ed è perciò che, se mi appagheranno le spiegazioni del Governo, pure votando questa convenzione, faccio le mie riserve sui provvedimenti bancari, che
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Faccio osservare all'onorevole Fulci che il 15 cadendo di sabato, non è un giorno molto adatto per riprendere le nostre discussioni; egli potrebbe
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mai tradito nessuno. In vinum veritatem, dillo tu, Giacomo, che hai studiato il vocabolario. Qualche volta ne faccio bere una tazzetta alla mia vecchia
morale; ma consideri quel che faccio e quel che dico come la conseguenza dello stato di atonia e d'incapacità, in cui sono ridotto da questi mali troppo
passò il braccio nel braccio e volle accompagnarlo su per gli scalini. - Allora faccio venire i testimoni - disse quando furono sulla loggetta
obbediente a tutto quello che ti diranno di fare queste tue benefattrici, vedrai che col tempo proverai una grande consolazione. Io faccio pregare sempre
trangugiata tutta d'un fiato: - Son quarant'anni che faccio il fornaciaio e sfido a trovare un mattone piú sincero del mio. - È il vostro torto di lavorar
desiderio che lei sa, caro signor Giacomo, e vorrà cedermi quel pezzo di campo della Colombera a cui faccio la corte da un pezzo. Questa Rivalta è un
fornaci, come sento dire, a qualche grossa ditta di Bergamo, è probabile che nessuno voglia prendere un uomo cosí rovinato nel telaio. E non faccio per
villereccio, che mi ricorda la Nencia di Barberino. Quando mi sento di cattivo umore o lo stomaco impastato, la faccio cantare: Va là, villan e mi pare di
minuto, stringendo colle manine gialle il capo che le doleva. - Va', va', mamma; faccio io. - Le gemelle potrebbero darti una mano ... - No, mamma; hanno
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salotto buio. Disse ancora: "Non gli parlo, faccio solamente per vedere se c'è". Non urtò nessun mobile; giunse dritta davanti alla finestra e l'aperse
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un'occhiata olimpica. - È molto tempo che non faccio vita con Carlino. Orlandi disse queste parole semplicemente, senza avere l'aria di discolparsi: tanto che
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? Che c'entro io, nevvero? Ella sta per domandarmi, con quale diritto mi faccio giudice delle quistioni altrui. Ma la religione che noi professiamo ci fa
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gran parte della sera. - Dove vai alla sera? - Nei teatri, prima, poi alla redazione del giornale. Faccio la cronaca. Non mi piace questo mestiere, io
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della camera si udivano i tre respiri. - Basta - mormorò quasi subito l'ammalata. - Le faccio male? Non rispose: ma ricadde sui guanciali, pallidissima
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