- dell'acqua lustral. Cantavan nell'ampie caserme i tamburi. Nei vicoli oscuri, - coll'ansia nel cor, i giovani imberbi battevan le traccie di pallide faccie
poesia
soavi faccie di giovinette innamorate, ma le tue rughe, no, non le ho scordate! Quand'io tornava a sera,e il vecchierello parlava al suo breviario, tu
poesia
insudici il sen. Ed ecco un incolpevole bimbo che il capo ha tronco, e inonorati Scevola dall'esil braccio monco, ed orbi crani, e faccie cui sul lercio
poesia
? Con quanti carnefici stringesti tu lega? Temevano gli armenti levar su voi le faccie? Dimmi, quanti morirono sotto le tue minaccie? Maledici al pittore
poesia