Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: fa

Numero di risultati: 510 in 11 pagine

  • Pagina 1 di 11

La caccia al lupo. La caccia alla volpe

250502
Giovanni Verga 8 occorrenze
  • 1902
  • Fratelli Treves Editori
  • MIlano
  • verismo
  • UNICT
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Bene. E il danno che si fa a me non lo fanno a te pure?

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pallido e inquieto fa capolino dall'uscio in fondo, poi attraversa in punta di piedi la scena, dicendo sottovoce a MARIANGELA nel passarle accanto.

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Di qua non si esce neppure!... Adesso come si fa?

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Quando torna ci fa la festa!

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scappa come un pazzo, senza darle più. retta, in cerca di scampo. A un tratto, come colto da un'idea, metto una scranna sul letto, e fa per

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Oh bella! ti fo anche paura?... tuo marito ti fa paura adesso?

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Che fa? Non fa nulla, appunto Quello che volete!...

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Questo che fa?

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Manuale per i dilettanti di pittura a olio, acquerello, miniatura, guazzo, pastello e pittura sul legno (paesaggio, figura e fiori)

258269
Ronchetti, Giuseppe 5 occorrenze
  • 1902
  • Ulrico Hoepli Editore Libraio della Real Casa
  • Milano
  • manuale di pittura
  • UNIFI
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Il bianco è il colore di cui si fa maggior uso, facendo egli parte in quasi tutte le mestiche.

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È piacevolissimo all'occhio e dà generalmente una nota poetica al paesaggio. Dove necessitano toni leggeri e tranquilli, si fa predominare l’azzurro.

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Negli studi e quadri di piccole dimensioni, si fa uso dei pennelli di pelo fino, massimamente nelle sfumature.

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Non bisogna perdere un istante, e non essere distolti da nulla, quando si fa quest’operazione, la quale deve compiersi sollecitamente per amore della

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fa del nero.

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Manuale di cucina

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Prato, Katharina 27 occorrenze

Si fa una pasta da strucolo (pag. 74) e la si lascia riposare 1/2 ora. Frattanto si tagliano a dadi 10 deca di lardo affumicato mettendolo a

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Di fagiuoletti in aceto tagliati in sottili filetti si fa una salsa identica a quella di cetriuoli.

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Hachée di gamberi in guscio. Della carne di gamberi, sgusciata calda, si fa un hachee (pag. 45) riempiendone i gusci.

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Di lattuga. Si fa rosolare del lardo tagliato a dadi minuti, si levan fuori i ciccioli, si versa nel grasso dell’aceto e quando questo sia bollente

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Si mette nella compostiera una qualità di frutta soltanto o diverse insieme. Qualora una qualità non fosse sufficientemente tenera, la si fa

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In egual modo si fa cuocere la carne nel burro invece che nel lardo, mettendone il sugo in una salsa di funghi, tartufi od erbe.

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Gulyàs di vitello. Si fa rinvenire nel lardo fuso molta cipolla trita, e quando sia gialla vi si aggiunge una punta di coltello di paprica e la carne

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Pasticcio marmorizzato. Si fa lessare 1 poppa di vitella, 1 orecchia ed alquanto mollame di maiale, un po’ di palato di bue, della lingua affumicata

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Oppure: Di carne cruda di capriuolo o lepre si fa un farcito come indica pag. 43. Poi si taglia a striscie lunghe e grosse quanto un dito lingua

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Al succo di limone. Si fa sobbollire l'olio ed aggiuntovi succo di limone, sale e pepe si condisce il pesce lessato ancor caldo; oppure si fa

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Oppure: Si fa rinvenire nel burro fumante prezzemolo e briciole, per condirvi poi il pesce caldo, che va servito con insalata.

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Qualora si fa il brodetto soltanto con pesce grasso (bisatto), si prende meno olio.

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L'aragosta marina si fa bollire nell'acqua molto salata. La si mangia condita come i gamberi fluviali.

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Quale hachée. La carne delle tartarughe lessate, finamente trita, si fa stufare rapidamente con burro, prezzemolo, acciughe e panna acidula.

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Lo sterz in padella. La farinata in padella si fa di farina di frumento, segala o saracena (pag. 136) e va servita col latte.

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Polentina di farina di formentone al latte. Si fa così liquida come il latticino per bambini.

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Pasta senza uova, si fa con farina, panna acidula e sale.

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Con prosciutto. Di 15 deca di farina, 1 uovo, sale e 10 patate non troppo grosse grattugiate si fa una pasta, che spianata si cosparge di briciole

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Il fegato e la carne di vitello si mantengono per alcuni giorni versandovi sopra del semplice latte, lasciandovelo coagulare; fa d’uopo però di

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troppo acri, si fa bollire per ogni 3 litri di aceto 1 litro d’acqua con 6 cucchiai di sale; sciolto che questo sia perfettamente, vi si fa sobbollire

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Cetriuoli allo zucchero. Si fa bollire 1 litro d'aceto, 1/2 litro d'acqua, 1/2 chilo di zucchero, un pezzo di corteccia di cannella, alcuni garofani

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Salsa di ponce. Si fa uno zabaione leggiero d’aranci (vedi pag. 68) aggiungendovi del rum a piacere.

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Salsa di conserve. Si fa bollire in un po’ d’acqua della conserva d’albicocche, lamponi e uva di San Giovanni (ribes).

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Salsa di visciole. Si fa bollire del vino rosso con visciole, zucchero e un pezzetto di cannella, indi lo si passa.

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Salsa di persico. Si fa bollire nel vino bianco inzuccherato della conserva di persico oppure della polpa fresca di persico passata per lo staccio.

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II. Si fa cuocere il così detto powidl o marmellata di susine con acqua e vino, acciò lo si possa meglio stendere.

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Si fa rinvenire nel lardo trito finamente cipolla, prezzemolo e un po' d'aglio, si lascia soffriggere 1/2 chilo di trippe (pag. 25) cotte e tagliate

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Adriana Lecouvreur

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Colautti, Arturo 9 occorrenze

Michonnet reca loro un fazzoletto e una fiala offerte da alcune attrici. Il Principe le fa vento., mentre l'Abate le fa respirar l'odorino.

Michonnet verso l'uscio di sinistra fa un gesto comico d'imprecazione.

L’avvisatore, dal fondo, fa un cenno a Michonnet.

La Duchessa, per tutta risposta, fa un gesto dubitativo.

Maurizio fa qualche passo verso Adriana; La Principessa lo ferma.

Michonnet le fa odorare nuovamente la fiala; Adriana si calma poi accenna a volersi alzare.

Michonnet ha fatto scattare la molla dell’astuccio: Adriana fa un gesto di sorpresa, imitata dagli altri.

Adriana alla voce di Michonnet riapre gli occhi, mentre la Principessa le fa respirare una fialetta di sali.

Il Principe e l'Abate son discesi. Maurizio indietreggia d'un passo, fa un inchino al Principe e porta la mano all'elsa della spada.

Giornalismo ed educazione nei seminari

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Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1902
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1974, pp. 217-233.
  • Politica
  • UNIOR
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Altri dicono tutto ciò distrae dalla pietà, divaga lo spirito, fa penetrare la dissipazione nell'animo di chi è destinato a servire nel Santuario.

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