Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: f

Numero di risultati: 202 in 5 pagine

  • Pagina 1 di 5

Il Corriere della Sera

379830
AA. VV. 1 occorrenze

È morto il gen. F. von Weiss ultimo superstite di Sadowa

Fondamenti della meccanica atomica

441237
Enrico Persico 45 occorrenze
  • 1936
  • Nicola Zanichelli editore
  • Bologna
  • fisica
  • UNIPIEMONTE
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Si osservi che se f(x) è funzione pari, cioè se f(— x) = f(x), tale è anche C(ω), e se f(x) è dispari, anche C(ω) è dispari. Nel primo caso la (53

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per f dispari:

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per f pari:

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Con ciò lo sviluppo della f si scrive (v. (57)):

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Pauli, ZS. f. Phys., 80 (1933), p. 573 e segg.

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ZS. f. Phys., 39 (1926), p. 828.

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ZS. f. Phys., 38 (1926), p. 518.

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dove le sono altre f costanti arbitrarie.

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Il movimento del sistema ad f gradi di libertà dipende,come è noto, da costanti, definibili dalle condizioni iniziali: ora Sommerfeld impose una

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E poichè, come si è visto, una delle si identifica con l'energia E del sistema, si può riguardare questa come una funzione delle f costanti J, e

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Lettera usata:s p d f g h...

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si può definire il prodotto scalare di due vettori f, g:

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Questo spazio si chiama perciò spazio funzionale. Si può anche dire che la funzione f(x) è rappresentata da un punto nello spazio funzionale e

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Estendiamo ora allo spazio hilbertiano la formula (2): prodotto scalare di due vettori f, g, rappresentanti le funzioni f(x), g(x), o prodotto

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Alla definizione (3) del modulo di un vettore f o norma di una funzione f si può ora anche dare la forma seguente: essa è la radice quadrata di f x f.

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e si interpreta così: il coefficiente dello sviluppo della funzione f mediante le funzioni ortogonali , è la proiezione del vettore f sul versore

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Condizione di ortogonalità dei due vettori f, g (o delle funzioni f(x), g(x)) è che sia , cioè, in conseguenza della definizione (4), che sia

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Proiezione del vettore f sul vettore g è il numero

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b) I simboli log, sin, cos, ecc. sono altrettanti operatori, che mutano la funzione f,...) nella funzione log f), sin f, ecc.

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Un operatore generico viene indicato con una lettera: noi useremo di regola per questo scopo le lettere gotiche. Per esempio scriveremo F = per

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d) Il simbolo (con costante) è un operatore che muta ogni funzione integrabile f nella funzione

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L'operatore a secondo membro ha, un'interpretazione assai notevole: esso, muta f(x) in f(x ), poichè, per la formula di Taylor,

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l'estensione immediata del caso precedente porterebbe a definire come F () l'o. l.

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Si vede di qui che le componenti del vettore sono le , le quali si ottengono dalle componenti fn di f mediante il sistema di (infinite) relazioni

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W. Bothe e H. Geiger ZS f. Phys. 32, 639 (1925)

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la quale, confrontata con la (35), mostra che si passa dalle f alle f" mediante la matrice nel modo stesso con cui la matrice fa passare dalle f alle

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Difatti, il passaggio dalle f' alle f'' sarà espresso dalla formula, analoga alla (35),

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(F simbolo di funzione analitica), si ha anche nel secondo sistema

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È importante per le applicazioni il seguente teorema: se è un'autofunzione di , appartenente all'autovalore An, essa è anche un'autofunzione di (F

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Sia ora la funzione F definita dalla serie

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Poichè le formano un sistema completo, qualunque funzione f si può sviluppare in serie delle , e quindi per qualunque f varrà

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e, mediante questa matrice continua, si ottengono le componenti del vettore F da quelle di F con la formula, analoga alla (22),

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Data un'osservabile X, e data una funzione , l'osservabile G = f(X) è definita dal seguente insieme di operazioni: eseguire l'osservazione X e sul

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di più variabili F(x, y, z,...) si può definire (almeno sotto condizioni assai larghe) una osservabile F(X, Y, Z, ...), nel modo seguente.

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concludere che a un'osservabile definita come F(q) corrisponde l'operatore F(q), e a una F(p) corrisponde cioè l'operatore ottenuto dalla data funzione

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e non sono evidentemente permutabili, poichè per qualunque funzione f si ha

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esse si riducono alle due seguenti equazioni nelle funzioni F(r), G(r):

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(1) Zs. f. Phys., 53 (1929), 157.

Pagina 459

(1) Zs. f. Phys., 31, 765 (1925).

Pagina 474

(1) V. W. HEISENBERG, ZS. f. Phys., 3S, (1926) p. 411.

Pagina 483

(2) ZS. f. Phys., 49, (1928), p. 619.

Pagina 496

(1) ZS. f. Phys., 10, 185 (1922).

Pagina 62

ZS. f. Phys., 33, 879 (1925).

Pagina 69

ZS. f. Phys., 43, 172 (1927).

Pagina 70

Gli elettroni erano emessi (fig. 11) da un filamento di tungsteno incandescente F, e venivano accelerati dal campo creato tra F ed il diaframma D

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Enciclopedia Italiana

533272
Enrico Fermi 4 occorrenze
  • 1936
  • Istituto dell'Enciclopedia Italiana
  • Roma
  • fisica
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1 q 2, ..., q f detti coordinate generali; il numero f di questi parametri è il numero dei gradi di libertà del sistema. La conoscenza delle f

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dove la funzione H (q 1, q 2, ..., q f, p 1, p 2, ..., p f), detta funzione di Hamilton, o semplicemente Hamiltoniana, s'identifica, per il caso dei

Pagina 518

(e cioè i cui punti rappresentativi cadono nell'elemento d'ipervolume dello spazio delle fasi dq 1 dq 2 ... dq f dp dp 2 ... dp f) è dato da:

Pagina 519

dove F è il simbolo di una funzione universale.

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