1. Segmenti orientati. – I punti di un segmento (rettilineo) di estremi distinti A e B si possono pensare ordinati in due versi opposti: da A verso B
Pagina 1
Se dai punti di una retta rigida in moto si conducono le rispettive velocità, gli estremi di questi segmenti stanno in una retta, e determinano su di
Pagina 192
oppure presenta ad ogni istante (salvo agli istanti estremi) un atto di moto rotatorio.
Pagina 228
12. Asta scorrevole fra guide rettilinee. - Consideriamo un’asta rigida, schematizzata in un segmento rettilineo, i cui estremi A, B scorrano sui
Pagina 231
modi) realizzare facendo scorrere su due rette, passanti pel centro della circonferenza fissa, gli estremi di una corda della circonferenza mobile.
Pagina 233
, nel qual caso la corda della rulletta, i cui estremi scorrono su di esse, è un diametro.
Pagina 234
del lavoro non si richiede nemmeno più la conoscenza della traiettoria del punto di applicazione della forza, ma basta ne siano assegnati gli estremi
Pagina 352
Si consideri un anello pesante P, scorrevole lungo un filo, flessibile e inestendibile, fissato agli estremi in due punti A e B; e si supponga che la
Pagina 411
2. (nel caso delle linee) far corrispondere a ΔS la porzione di corpo compreso tra i due piani normali alla linea S negli estremi di ΔS.
Pagina 426
Siano z = s e z = s + h i paralleli estremi; x = φ (z) l’equazione della curva meridiana.
Pagina 510
6. Esempio. - Come applicazione semplicissima delle equazioni cardinali dell’equilibrio, consideriamo una catena pesante, appesa agli estremi a due
Pagina 517
Di qui risulta, in particolare, che quando un pezzo di catena AB, sostenuto agli estremi, si trova in equilibrio sotto l'azione della gravità, il
Pagina 518
, situate nei punti d’applicazione delle forze, è anche il centro di gravità di masse, pure eguali, situate negli estremi liberi delle forze stesse.
Pagina 555
una generica asta AB dalle forze (applicate agli estremi)
Pagina 573
ciascuna delle aste, che sono direttamente sollecitate nella Σ, è tuttora soggetta a forze esterne (per quanto applicate esclusivamente agli estremi).
Pagina 573
Invece in ciascuno dei nodi estremi P 1 e P 2 la forza direttamente applicata deve risultare equilibrata da un’unica reazione e si dovrà avere
Pagina 576
Le (5) diconsi equazioni indefinite dell’ equilibrio, le (6), relative ai nodi estremi, equazioni ai limiti.
Pagina 577
Anzitutto è facile persuadersi che, anche indipendentemente dalla circostanza che gli estremi siano fissati, quando, in una sollecitazione nodale
Pagina 582
12. Ciò premesso, riprendiamo l’ipotesi che siano fissate le posizioni dei due estremi P 1 P n e, interpretando, come è lecito, le n - 2 forze
Pagina 582
15. Condizioni di equilibrio. - Consideriamo ora un tratto di filo che sia sollecitato, non solo agli estremi, ma anche in un numero (finito
Pagina 586
Diciamo P 1 e P n i due estremi, P 2 P 3..., P n -1 i punti intermedi, cui sono applicate forze, e designiamo al solito con F i , la forza applicata
Pagina 586
Queste gomene sostentatrici sono fissate agli estremi e, di solito, l’impiantito del ponte sottostante è ad esse assicurato per mezzo di robusti
Pagina 587
Diciamo P 1 e P n gli estremi di una delle due gomene, P 2 P 3..., P n -1 i punti di attacco dei tiranti.
Pagina 588
sarà tutta contenuta nel piano verticale degli estremi.
Pagina 588
Trascurando di fronte a P' il peso proprio delle gomene e dei tiranti, ogni gomena è assimilabile ad un filo fissato agli estremi P 1 , P n e
Pagina 588
Le condizioni ai limiti (sostanzialmente identiche alle (6) del n. 5) si ottengono esprimendo che gli estremi A, B sono ciascuno in equilibrio sotto
Pagina 592
sono prefissate le forze F A, F B applicate agli estremi, alle condizioni ai limiti (17), che, proiettate sugli assi danno appunto sei equazioni scalari
Pagina 595
volgente la concavità verso l'alto e passante per gli estremi (caso limite del poligono iscritto).
Pagina 597
come piano xy quello verticale, passante per gli estremi A, B della gomena che si considera, e l'asse y si supponga diretto verticalmente (per es. verso
Pagina 597
Ricordando che ogni segmento orientato nullo, cioè avente gli estremi coincidenti, rappresenta il vettore nullo, si scriverà, coerentemente,
Pagina 6
Il dislivello fra gli estremi della gomena e il suo punto più basso dicesi freccia di inflessione: denotandola con f e osservando che essa non è
Pagina 601
omogeneo, sospeso agli estremi in due dati punti A e B (non situati sulla stessa verticale) e soggetto alla sola sollecitazione della gravità.
Pagina 603
32. Caso di forti tensioni.- Un caso particolare che merita di essere rilevato, è quello di un filo fortemente teso agli estremi, con che si intende
Pagina 607
adagiato su di una superficie sotto l’azione di forze che lo tendano (abbastanza fortemente) agli estremi. Qui la sollecitazione continua lungo il filo
Pagina 611
precisamente come se il filo, libero e in assenza di ogni altra forza, fosse teso da due forze applicate agli estremi.
Pagina 612
cioè la tensione si trasmette inalterata da un capo all’altro del filo; il che implica, in particolare, agli estremi del filo (s = 0 ed s = l)
Pagina 612
Un filo teso sopra una superficie priva d’attrito e soggetto a forze attive soltanto agli estremi, si dispone secondo una geodetica della superficie
Pagina 612
forze che si esercitano negli estremi);
Pagina 613
39. Ciò premesso, cerchiamo di determinare, come si è preannunziato, la massima differenza fra i valori estremi T A, T B della tensione, sotto cui
Pagina 616
tensione ad uno degli estremi, p. es. T A, ne rimane univocamente determinata T B, e di conseguenza anche il valore numerico del massimo divario
Pagina 617
le condizioni ai limiti (caso tipico: filo fissato agli estremi).
Pagina 624
6. Un filo pesante, sospeso per i suoi estremi, è atteggiato secondo una curva rappresentata dall’equazione c 3 y = x 4 (c costante, asse y verticale
Pagina 635
7. I due estremi A e B d’una gomena sostentatrice di un ponte sospeso non si trovano al medesimo livello. Detta h la sopraelevazione di A su B, f
Pagina 636
10. È dato un filo omogeneo di lunghezza l. Una prima volta, se ne attaccano gli estremi a due punti fissi A, B, appartenenti alla stessa orizzontale
Pagina 637
13. In un arco di catenaria gli estremi si trovano allo stesso livello. Se a designa la portata, il valore massimo τ di T è [formule (31) e (33)]
Pagina 638
Si supponga poi che il parallelograrnma articolato si trovi in equilibrio essendo applicate agli estremi della diagonale lunga l' due forze
Pagina 688
verticali, p 1, p 2, applicate agli estremi O 1, O 1 dell’albero.
Pagina 700
; cioè la relazione che deve intercedere fra i valori T A e T A della tensione agli estremi A, B di un tratto di filo, quando, esssendo dato uno dei
Pagina 713
ΔT = T B - T A fra i valori estremi, conviene rendere minimo T A, [compatibilmente, si intende, con a), il che implica intanto equilibrio relativo
Pagina 719
10. Assegnare la configurazione di equilibrio relativo di un filo, flessibile ed inestendibile, uniformemente ruotante. Si suppone che gli estremi A
Pagina 731