Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: estremi

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Lezioni di meccanica razionale. Volume primo

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Tullio Levi Civita - Ugo Amaldi 50 occorrenze

1. Segmenti orientati. – I punti di un segmento (rettilineo) di estremi distinti A e B si possono pensare ordinati in due versi opposti: da A verso B

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Se dai punti di una retta rigida in moto si conducono le rispettive velocità, gli estremi di questi segmenti stanno in una retta, e determinano su di

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oppure presenta ad ogni istante (salvo agli istanti estremi) un atto di moto rotatorio.

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12. Asta scorrevole fra guide rettilinee. - Consideriamo un’asta rigida, schematizzata in un segmento rettilineo, i cui estremi A, B scorrano sui

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modi) realizzare facendo scorrere su due rette, passanti pel centro della circonferenza fissa, gli estremi di una corda della circonferenza mobile.

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, nel qual caso la corda della rulletta, i cui estremi scorrono su di esse, è un diametro.

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del lavoro non si richiede nemmeno più la conoscenza della traiettoria del punto di applicazione della forza, ma basta ne siano assegnati gli estremi

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Si consideri un anello pesante P, scorrevole lungo un filo, flessibile e inestendibile, fissato agli estremi in due punti A e B; e si supponga che la

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2. (nel caso delle linee) far corrispondere a ΔS la porzione di corpo compreso tra i due piani normali alla linea S negli estremi di ΔS.

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Siano z = s e z = s + h i paralleli estremi; x = φ (z) l’equazione della curva meridiana.

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6. Esempio. - Come applicazione semplicissima delle equazioni cardinali dell’equilibrio, consideriamo una catena pesante, appesa agli estremi a due

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Di qui risulta, in particolare, che quando un pezzo di catena AB, sostenuto agli estremi, si trova in equilibrio sotto l'azione della gravità, il

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, situate nei punti d’applicazione delle forze, è anche il centro di gravità di masse, pure eguali, situate negli estremi liberi delle forze stesse.

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una generica asta AB dalle forze (applicate agli estremi)

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ciascuna delle aste, che sono direttamente sollecitate nella Σ, è tuttora soggetta a forze esterne (per quanto applicate esclusivamente agli estremi).

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Invece in ciascuno dei nodi estremi P 1 e P 2 la forza direttamente applicata deve risultare equilibrata da un’unica reazione e si dovrà avere

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Le (5) diconsi equazioni indefinite dell’ equilibrio, le (6), relative ai nodi estremi, equazioni ai limiti.

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Anzitutto è facile persuadersi che, anche indipendentemente dalla circostanza che gli estremi siano fissati, quando, in una sollecitazione nodale

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12. Ciò premesso, riprendiamo l’ipotesi che siano fissate le posizioni dei due estremi P 1 P n e, interpretando, come è lecito, le n - 2 forze

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15. Condizioni di equilibrio. - Consideriamo ora un tratto di filo che sia sollecitato, non solo agli estremi, ma anche in un numero (finito

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Diciamo P 1 e P n i due estremi, P 2 P 3..., P n -1 i punti intermedi, cui sono applicate forze, e designiamo al solito con F i , la forza applicata

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Queste gomene sostentatrici sono fissate agli estremi e, di solito, l’impiantito del ponte sottostante è ad esse assicurato per mezzo di robusti

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Diciamo P 1 e P n gli estremi di una delle due gomene, P 2 P 3..., P n -1 i punti di attacco dei tiranti.

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sarà tutta contenuta nel piano verticale degli estremi.

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Trascurando di fronte a P' il peso proprio delle gomene e dei tiranti, ogni gomena è assimilabile ad un filo fissato agli estremi P 1 , P n e

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Le condizioni ai limiti (sostanzialmente identiche alle (6) del n. 5) si ottengono esprimendo che gli estremi A, B sono ciascuno in equilibrio sotto

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sono prefissate le forze F A, F B applicate agli estremi, alle condizioni ai limiti (17), che, proiettate sugli assi danno appunto sei equazioni scalari

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volgente la concavità verso l'alto e passante per gli estremi (caso limite del poligono iscritto).

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come piano xy quello verticale, passante per gli estremi A, B della gomena che si considera, e l'asse y si supponga diretto verticalmente (per es. verso

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Ricordando che ogni segmento orientato nullo, cioè avente gli estremi coincidenti, rappresenta il vettore nullo, si scriverà, coerentemente,

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Il dislivello fra gli estremi della gomena e il suo punto più basso dicesi freccia di inflessione: denotandola con f e osservando che essa non è

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omogeneo, sospeso agli estremi in due dati punti A e B (non situati sulla stessa verticale) e soggetto alla sola sollecitazione della gravità.

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32. Caso di forti tensioni.- Un caso particolare che merita di essere rilevato, è quello di un filo fortemente teso agli estremi, con che si intende

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adagiato su di una superficie sotto l’azione di forze che lo tendano (abbastanza fortemente) agli estremi. Qui la sollecitazione continua lungo il filo

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precisamente come se il filo, libero e in assenza di ogni altra forza, fosse teso da due forze applicate agli estremi.

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cioè la tensione si trasmette inalterata da un capo all’altro del filo; il che implica, in particolare, agli estremi del filo (s = 0 ed s = l)

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Un filo teso sopra una superficie priva d’attrito e soggetto a forze attive soltanto agli estremi, si dispone secondo una geodetica della superficie

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forze che si esercitano negli estremi);

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39. Ciò premesso, cerchiamo di determinare, come si è preannunziato, la massima differenza fra i valori estremi T A, T B della tensione, sotto cui

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tensione ad uno degli estremi, p. es. T A, ne rimane univocamente determinata T B, e di conseguenza anche il valore numerico del massimo divario

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le condizioni ai limiti (caso tipico: filo fissato agli estremi).

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6. Un filo pesante, sospeso per i suoi estremi, è atteggiato secondo una curva rappresentata dall’equazione c 3 y = x 4 (c costante, asse y verticale

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7. I due estremi A e B d’una gomena sostentatrice di un ponte sospeso non si trovano al medesimo livello. Detta h la sopraelevazione di A su B, f

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10. È dato un filo omogeneo di lunghezza l. Una prima volta, se ne attaccano gli estremi a due punti fissi A, B, appartenenti alla stessa orizzontale

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13. In un arco di catenaria gli estremi si trovano allo stesso livello. Se a designa la portata, il valore massimo τ di T è [formule (31) e (33)]

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Si supponga poi che il parallelograrnma articolato si trovi in equilibrio essendo applicate agli estremi della diagonale lunga l' due forze

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verticali, p 1, p 2, applicate agli estremi O 1, O 1 dell’albero.

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; cioè la relazione che deve intercedere fra i valori T A e T A della tensione agli estremi A, B di un tratto di filo, quando, esssendo dato uno dei

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ΔT = T B - T A fra i valori estremi, conviene rendere minimo T A, [compatibilmente, si intende, con a), il che implica intanto equilibrio relativo

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10. Assegnare la configurazione di equilibrio relativo di un filo, flessibile ed inestendibile, uniformemente ruotante. Si suppone che gli estremi A

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