Le macchie non si osservano su tutti i punti del Sole, ma solo in due zone parallele all’equatore solare e distanti da esso di circa trenta gradi, ma
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Il signor Huggins si è occupato di questa stella e mette un rosso molto sviluppato e in esso molte righe nere al luogo ove per noi sono semplici
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Noi non vogliamo trattenere ulteriormente il lettore su questi dettagli. Esso è con ciò messo abbastanza sul limitare di questa vastissima scienza e
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, sia esso col rosso collocato in alto o in basso.
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telescopio rovescia, esso ha in realtà il rosso in basso, il violetto in alto; il raggio più refrangibile essendo il più sollevato, come appunto accade
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Il Montigny indicò la diversa refrazione che soffrono i raggi passati attraverso diversi strati d’aria. Notò esso come lo spettro che entra nell
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Il Sole è pur esso una stella variabile. Le variazioni undecennali delle sue macchie, e delle protuberanze o eruzioni provano che esso non ha un
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’altra gran massa di stelle maggiori che la circondano. La stella grande è certamente accidentale e proiettata su di esso da enorme distanza. Questi
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Esso invece di esser condensato nel centro ha quivi anzi uno spazio vuoto a modo di foglia trilobare. Le stelle sono mirabili per la loro quasi
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In astronomia il circolo fondamentale, a cui si riferiscono le posizioni delle stelle, è l’Equatore celeste, poichè esso può sempre facilmente
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degli astronomi esso può determinarsi e riferirsi alle stelle; allora, conosciuta la sua distanza da queste, l’osservazione ordinaria del tempo si fa
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Il moto dell’osservatore però deve produrre l’effetto di allungamento o di accorciamento nell’onda per il fatto che nel medesimo tempo esso riceve
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alla Terra di 46 miglia inglesi per secondo, in realtà esso non era che di 24.
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mera combinazione accidentale spargendo le stelle a caso nello spazio: esso trovò che per riuscire ad avere le Pleiadi così vicine per semplice
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Questo calcolo è esposto nei trattati delle linee di second’ordine di varii autori. Vedi, per esempio, Boucharlat: esso poi è applicato nella memoria
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anche quello dell’ellisse vera Questo calcolo è esposto nei trattati delle linee di second’ordine di varii autori. Vedi, per esempio, Boucharlat: esso
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Questa idea generale della soluzione del problema basti per noi; quanto al risultato esso è contenuto nella seguente tavola ove sono raccolte alcune
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studii saranno fecondi di grandi conseguenze. Un corpo centrale però non è sempre necessario in questi sistemi, mentre può tener luogo di esso la
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lungi dall’esser esagerato, considerato nel modo in cui esso fu fatto, giacchè in esso si ebbe la visibilità delle stelle di almeno 15a grandezza
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Il metodo di Halley consiste nell’osservare il tempo che impiega il pianeta ad attraversare il disco solare, quando stando esso nella congiunzione
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entrata, se non quando esso è già accaduto, e l’uscita essendo sempre incerta, atteso le ondulazioni del lembo solare. Restano dunque veramente utili i
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. Benchè in esso sianvi alcune correzioni, si vede che sono fatte sul luogo stesso delle osservazioni: e queste usate quali esso le diede, provano la loro
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sospetti. Benchè in esso sianvi alcune correzioni, si vede che sono fatte sul luogo stesso delle osservazioni: e queste usate quali esso le diede
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Oltre Marte e Venere, viene a distanza minor del Sole Mercurio; ma restando esso sempre assai vicino al Sole stesso, l’effetto della parallasse
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esso.
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W. Herschel fidato sui nuovi suoi strumenti di forza non prima conosciuta, tentò il problema, ma indarno; fu però compensato ancor esso colla
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in 22or 45m di A. R e 30° di Decl. Nord non lungi da xi Orsa Maggiore. Esso taglia l’Equatore a 4or 45m e 16or 45m di A R., e l’Eclittica nelle
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un dato spazio? Ossia: Il raggio visuale incontra esso più stelle, perchè fa dentro di esse un tragitto più lungo, mentre esse sono realmente
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diametralmente contro ad esso in Perseo e Cassiopea ha pure una grande profondità, ma minore: mentre a destra e a sinistra di questa linea diametrale
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Di più esso Sole sta anche un poco fuori del piano della Galassia, perchè questa zona non costituisce realmente un circolo massimo, ma un circolo
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Herschel I non solo fu sommo astronomo ma sommo meccanico: anzi esso ebbe la grande soddisfazione di scoprir tutte le cose sue con istrumenti che
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artisti sublimi essi stessi Herschel I non solo fu sommo astronomo ma sommo meccanico: anzi esso ebbe la grande soddisfazione di scoprir tutte le cose
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de’ nostri strumenti, e solo al centro per la loro moltitudine formano un indistinto luminoso, ma ancor esso di natura stellare come rilevasi dal
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innumerevoli sistemi di ordine superiore. La forma di questo enorme ammasso ci è ignota; ma esso rapporto al nostro posto non ha profondità uguale in
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12.° Ma benchè immenso sia questo spazio, pure esso non costituisce il limite reale del creato, perchè non solo gli strumenti herscheliani non
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Si è detto che il mondo deve essere infinito; ma se esso fosse infinito, e popolato d’infinite stelle, la vôlta celeste ci dovrebbe comparire lucida
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, esso però è sufficiente per assicurarci che le leggi che reggono la materia sono le stesse da noi e in quelle remote profondità, e le scoperte
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percorrono taluno di quei periodi che esso già percorse, o è destinato a percorrere.
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strumenti e la esattezza dell’osservatore. Esso fu nuovamente discusso da Bessel nel 1818 nell’opera Fundamenta Astronomiae e contiene 389 stelle
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aggiunte e correzioni neln. 1613, 30 ottobre 1866. Esso è fondato su quello di Lalande Con. des temps, anno XV (republ.), su quello di Zach Corresp
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pollici, risulterebbe potersi con esso vedere fino alla grandezza quindicesima (15.2), cioè due ordini avantaggiati più oltre del limite assegnato da
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birefringente ad una lamina cristallina a doppia refrazione, come sarebbe un Polariscopio di Arago: egli avrà in esso tutte le gradazioni possibili
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spetta gli spettri stellari, iniziando così un Catalogo fisico delle stelle, che col tempo verrà perfezionato ed aumentato. In esso sono comprese
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La costruzione di questo strumento è notissima, pure non sarà inutile di darne qui un cenno. Esso è composto di due cannocchiali: uno K C fig. 9, che
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crown C, C', C", fig. 8 col che aumentò Fig. 8. la dispersione, e costruì con esso un piccolo spettroscopio tascabile che venne presentato all
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perfezione del nostro obbiettivo di Merz. Lo strumento fu ordinato immediatamente, ma esso non giunse che al decembre dello stesso anno. Intanto
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risoluzione non avevamo punto presente il già fatto da lui: e fu bene, perchè altrimenti forse non lo avremmo ordinato, e ciò perchè esso sempre si
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supplirsi alla quantità diretta della dispersione; e con esso allora si potrebbero esaminare con agio tutte le stelle; nè Fig. 14
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diretta della stella formata da alcuni raggi passati fuori del prisma e sopra di esso. Così si vede nel campo lo spettro e la stella diretta uno sopra l
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3.° Il terzo tipo è quello che si trova nelle stelle ranciate e rosse; esso è formato di linee nere e lucide interpolate a zone o bande scure
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